Lo sfruttamento dei lavoratori nelle fabbriche di iPhone. Lavoratori sottopagati, straordinari non retribuiti e condizioni disumane

a sinistra, un iphone che può arrivare a costare 2mila euro
a destra, i bagni dei lavoratori della Pegatron, fabbrica che produce per Apple

Foxconn e Pegatron, le fabbriche cinesi di iPhone, proseguono nello sfruttamento dei lavoratori. Apple, nonostante i 53 miliardi di dollari di fatturato dalle aziende cinesi, approfitta delle lacune delle leggi sui diritti dei lavoratori. La situazione potrà peggiorare a causa del calo del 50% della produzione per via del CoVid-19 con i lavoratori che dovranno fare, così come fanno da anni, decine di ore di straordinari non retribuite.
Li Qiang, direttore esecutivo di China Labor Watch, organizzazione per i diritti dei lavoratori in Cina, afferma: « Apple si occupa solo degli azionisti ma non dei lavoratori »


I piani di Apple, sino al 2019, prevedevano, per il 2020, di incrementare le vendite del 10% chiedendo, ai suoi fornitori (dei quali oltre l' 80% sono locati in Cina), di produrre fino a 80 milioni di iPhone nella prima metà del 2020. L' epidemia da CoVid-19 (Coronavirus) ha però destabilizzato i piani della multinazionale guidata da Tim Cook - amministratore delegato di Apple - visto che i lavoratori sono stati costretti a sospendere la loro attività lavorativa per il rischio di contagio.
Le fabbriche Foxconn e Pegatron sono site a circa 500 km da Wuhan.

In una intervista di due giorni fa, Tim Cook ha rassicurato gli investitori confermando la riapertura, a pieno regime, delle aziende site in Cina che costruiscono gli iPhone:
« Mi sembra che la Cina stia tenendo sotto controllo il coronavirus » spiega il CEO di Apple, proseguendo a sottolineare che « i numeri di contagi scendono di giorno in giorno, e quindi sono molto ottimista ».
Cook prosegue dicendo che  « iPhone è costruito ovunque nel mondo » ma che « parti chiave dei dispositivi sono costruite in Cina ».

Cook è ottimista perché Apple ha prenotato ordini per 65 milioni per gli iPhone più vecchi e fino a 15 milioni di unità per i nuovi modelli a prezzo ridotto che prevedono di immettere sul mercato a marzo.
Liu Young-Way, l' amministratice delegata di Foxconn, la più grande azienda produttrice di iPhone della Cina, ha annunciato che entro fine marzo riprenderanno il lavoro a pieno regime (diminuito al 50% sino ad oggi) ma che non è in grado di quantificare, o meglio, comunicare le perdite per via della diminuzione della produzione.

Il problema di chi gestisce la multinazionale è solo il guadagno, la perdita di qualche miliardo di dollari ma... com'è, ad oggi, la situazione dei lavoratori delle fabbriche Apple?

LO SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI DI FOXCONN,
PRODUTTRICE DI APPLE
China Labor Watch (CLW) è un' organizzazione non governativa che si occupa della tutela dei lavoratori in Cina. Negli ultimi quattro anni hanno monitorato le condizioni di lavoro in diverse strutture Foxconn della Cina rivelando una serie di violazioni dei diritti dei lavoratori.

La fabbrica di Foxconn sita a Zhengzhou è soprannominata "iPhone City" perché è la più grande fabbrica di iPhone al mondo. È locata in Cina proprio per via delle norme che non tutelano i lavoratori che possono esser sfruttati per spiccioli al mese.
Con una superficie di 1,4 milioni di metri quadrati, è qui che i lavoratori cinesi lavorano quotidianamente per produrre la metà degli iPhone venduti in tutto il mondo. Sin da quando sono iniziate le indagini della CLW, le condizioni di lavoro sono rimaste relativamente le stesse:
  • stipendio mensile base di 2100 RMB (263 euro) che risulta inferiore al salario minimo per chi vive nella città di Zhengzhou
  • durante i periodi di aumento della produzione:
    - le dimissioni dei lavoratori non sono accettate
    - i lavoratori svolgono sino a 100 ore di straordinario al mese quando la legge ne stabilisce un limite massimo di 36 ore al mese. Diversi lavoratori hanno usufruito di due o persino un solo giorno di riposo al mese
    - gli studenti lavoratori devono fare gli straordinari anche se, per legge, non sono tenuti a farlo
  • accettate le dimissioni, la Foxconn paga il lavoratore entro due settimane senza però retribuire tutto il mese lavorato
  • alcuni addetti alla spedizione non hanno ricevuto i bonus promessi
  • la Foxconn non paga l'assicurazione sociale per i lavoratori addetti alla spedizione
  • se il lavoro non viene completato entro la fine del turno, i lavoratori devono fare gli straordinari senza essere pagati. Stessa cosa se ci sono anomalie sul lavoro: devono fare gli straordinari fino a quando il problema non è stato risolto e anche in questo caso il lavoro svolto non è retribuito
  • spesso, i lavoratori devono restare in fabbrica per le riunioni notturne non retribuite
  • se malati, i lavoratori sono comunque costretti a fare gli straordinari
  • regolarmente, i dirigenti abusano verbalmente dei lavoratori
  • alcune lavoratrici hanno persino subito molestie sessuali durante il lavoro
  • i lavoratori sono esposti a sostanze chimiche tossiche ogni giorno e la fabbrica non fornisce ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale e questi non ricevono alcuna formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro
  • la fabbrica non offre un solo corso di formazione sulla sicurezza antincendio e altre conoscenze pertinenti
  • il presidente del sindacato viene sempre nominato dalla fabbrica: non è eletto dai lavoratori. Il presidente è sempre il capo reparto o il direttore
  • la fabbrica non segnala infortuni sul lavoro
  • la fabbrica recluta gli studenti lavoratori attraverso società di spedizione, in quanto i lavoratori studenti inviati dalle scuole sono soggetti a molte restrizioni anche se, per legge, i lavoratori studenti non possono essere assunti tramite agenzie o società di spedizione, ma solo tramite le scuole

LO SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI DI PEGATRON,
ALTRA PRODUTTRICE DI APPLE

L' altra grande azienda cinese produttrice di iPhone è la Pegatron di Shanghai (qui le foto incredibili dei luoghi dove lavorano i dipendenti cinesi)

In questa fabbrica, la situazione è la seguente:
  • nonostante il governo municipale di Shanghai abbia aumentato le paghe orarie, i salari dei lavoratori della Pegatron hanno visto diminuire i propri stipendi negli ultimi 8 mesi
  • il lavoro straordinario e illegale è ancora prevalente a Pegatron. Il 62% dei lavoratori ha effettuato oltre 82 ore di lavoro straordinario al mese. Ci sono lavoratori che ne hanno svolte più di 100 lavorando per un totale di 300 ore di lavoro al mese
  • anche Pegatron ha reclutato lavoratori studenti che hanno svolto straordinari nonostante la legge cinese proibisca alle aziende di chiedere agli stagisti di fare gli straordinari
  • il salario di base è ancora troppo basso a Pegatron e i lavoratori ricorrono agli straordinari per sostenere le proprie famiglie
  • i lavoratori devono arrivare al lavoro 10 minuti prima del normale orario, anche se questi 10 minuti non vengono mai retribuiti
  • i congedi non sono approvati
  • i lavoratori sono esposti a potenziali infortuni sul lavoro senza adeguata protezione

Secondo il rapporto ufficiale di Apple sui loro guadagni nel 2015
  • le entrate totali sono salite a 233,7 miliardi di dollari
  • l'utile netto è stato di 53,4 miliardi di dollari
  • dalle fabbriche in Cina, Apple ha guadagnato 58,17 miliardi di dollari
Nonostante ciò, i salari base degli oltre 1,6 milioni di lavoratori ammontavano a meno di 6,2 miliardi di dollari. Questo importo è meno della metà dei profitti che Apple guadagna in Cina.

Li Qiang, direttore esecutivo di China Labor Watch, afferma:
« Attualmente, Apple sta ostacolando il miglioramento delle condizioni di lavoro nell'intero settore degli smartphone. La sola Apple ha rivendicato oltre il 90% dei profitti complessivi del settore degli smartphone, mentre la maggior parte delle altre aziende ha operato in perdita. Se Apple non si assume una responsabilità commisurata al suo status, anche altre società non saranno in grado di apportare miglioramenti » e prosegue « confrontando i profitti di Apple con i salari dei lavoratori, la nostra indagine rivela che Apple è la vera fonte dietro le questioni relative al maltrattamento dei lavoratori cinesi. Apple si occupa solo degli azionisti ma non dei lavoratori ».


LO SFRUTTAMENTO DELLE LACUNE DELLE LEGGI CINESI

Nonostante Apple, Foxconn e Pegatron siano a conoscenza delle norme sul lavoro cinesi, non applicano queste normative. Il governo cinese non applica correttamente le leggi, in particolare quelle relative ai diritti dei lavoratori ma le multinazionali hanno comunque contribuito a favorire lo sviluppo economico in Cina sfruttando le lacune nelle leggi cinesi sul lavoro.

Apple ha affermato di preoccuparsi per ogni lavoratore della sua linea di produzione ma in realtà i lavoratori ricevono salari vicini o equivalenti al salario minimo locale ed è difficile, per queste persone,  sostenere loro stessi e le proprie famiglie con stipendi miseri. Per questo i lavoratori vedono gli straordinari come un' opportunità per guadagnare di più e ricevere uno stipendio decente ogni mese ma poi finiscono per fare più ore di quelle che realmente verranno retribuite.

Tim Cook recentemente ha affermato che Apple aderirà agli standard di responsabilità sociale delle imprese anche se è lontano dal raggiungere gli standard internazionali. Apple, ad esempio, potrebbe iniziare facendo pressioni sui suoi fornitori affinché seguano le leggi cinesi sul lavoro.
Il governo cinese non consente la libertà di associazione per i lavoratori ma Apple non dovrebbe trarne vantaggio da questo violando i diritti dei lavoratori. 

COSA SUCCEDERÀ ADESSO?
Li Qiang, direttore esecutivo di China Labor Watch, spiega che Apple e Foxconn conoscono bene le violazioni delle leggi sul lavoro ma « poiché è redditizio, non hanno mai affrontato il problema permettendo a queste violazioni di proseguire nel corso degli anni ».

Il problema, adesso, sarà più grave perché, vista la diminuzione del 50% della produzione a causa dello stop forzato per il Coronavirus, i lavoratori potrebbero esser sottoposti ad un maggior carico di lavoro e, forse, subire altri soprusi più di quelli che hanno sopportato sino a ieri.


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