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Padova - "Siamo diventate grandi! E vi raccontiamo che dal tumore infantile si guarisce".
Dodici ex pazienti del reparto di oncoematologia pediatrica di Padova, diretto dal professor Giuseppe Basso. Un calendario per celebrare la vita. Dodici bambine che oggi sono diventate donne adulte. Dodici storie di guarigione. Dodici storie di vincita sul più temibile dei mali: il tumore infantile.
Il professor Giuseppe Basso, direttore della Clinica di Oncoematologia Pediatrica, vuole lanciare un messaggio forte e chiaro ai suoi piccoli pazienti e soprattutto ai loro genitori: coraggio, la strada è impegnativa, ma la vita vi aspetta e sarà una vita normale e bellissima. Ve lo dimostrano queste meravigliose testimonial, che hanno deciso di regalare al prof. Basso, perché ne facesse un calendario, foto pescate dai loro album privati, frammenti di una vita piena, come può essere quella di ogni donna
Oggi sono donne che affrontano con forza la vita. Dodici ex pazienti della clinica di Oncoematologia pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Padova si raccontano attraverso una fotografia. Ognuna di loro ha scelto uno scatto che la ritrae in un momento speciale: c’è chi indossa la corona d’alloro, chi canta, chi va a cavallo, chi indossa il vestito del matrimonio e chi è accanto ai figli.
I loro volti compongono un calendario speciale che sulla copertina dice: “Siamo diventate grandi!”.
L’idea è del direttore del reparto di Oncoematologia pediatrica, il professor Giuseppe Basso.
«Durante i colloqui, i genitori e i ragazzi mi chiedono se è possibile guarire», dichiara il professor Basso, «Così ho pensato di creare un calendario che testimoniasse che al di là della malattia, c’è una vita intera da vivere. Non ci sono pin-up o fotografie scattate da professionisti perché l’intenzione è di descrivere la normalità. Una normalità che diventa eccezionale per chi si trova di fronte ad una diagnosi di tumore. Lo scopo di questo calendario è andare oltre alle risposte che si possono dare a voce. La guarigione oggi è una realtà più presente di ieri. Basti pensare che negli anni ‘70 solo il 30% sopravviveva alla leucemia, oggi sopravvive il 70%. Abbiamo fatto tanta strada, ma ce n’è ancora da fare. Queste dodici giovani che hanno contribuito all’iniziativa, vogliono mostrare a tutti noi che sono donne alle quali nessun obiettivo è precluso».