Sardegna: il presidente Solinas prolunga lo stato d' emergenza sino al 31 luglio 2020
In Sardegna, lo stato d' emergenza è stato prorogato al 31 Luglio 2020 perché, così come spiega il Presidente Solinas « a seguito del flusso in ingresso di persone domiciliate nelle seconde case e il rientro di sardi che si trovavano fuori dall'Isola per motivi di lavoro o di studio » si potrebbe avere un aumento di casi di contagio, mettendo in difficoltà la sanità della regione
« In conseguenza del rischio sanitario, dovuto alla grave emergenza epidemiologica in corso, abbiamo dichiarato lo stato di emergenza regionale sino al 31 luglio 2020 per consentire una tempestiva attuazione delle disposizioni nazionali secondo le specificità del contesto isolano. Inoltre, con l’approvazione delle Misure operative di Protezione civile abbiamo definito la catena di comando e di controllo, il flusso delle comunicazioni e delle procedure da attivare per fronteggiare l'emergenza Covid-19 in Sardegna ». Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, illustrando le scelte odierne della Giunta regionale per fronteggiare l'emergenza sanitaria.
Ad oggi, i casi di contagio da Coronavirus in Sardegna salgono a 121.
Sono 40 ricoverati, 4 gravi e 45 isolamento domiciliare
La situazione più grave è all' ospedale di Sassari dove, nel reparto cardiologia, ci sono contagi tra pazienti e personale medico.
« A causa della rapida evoluzione della situazione epidemiologica e dell’incremento dei casi - ha aggiunto il presidente Solinas - oltre quelli della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Giunta ha emanato una serie di decreti restrittivi validi per la comunità sarda, con effetti immediati ».
Oltre a quello sanitario, gli effetti andranno ad includere anche i settori con nuove disposizioni
- sulla gestione dei trasporti da e per la Sardegna
- sul controllo e supporto per assicurare spostamenti motivati anche all'interno del territorio regionale
- sull'approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale
- l'assistenza alle persone che, rimanendo isolate, non possono accedere ai servizi essenziali attraverso gli strumenti informatici
Il presidente Solinas sottolinea che « Uno degli effetti, che ha riguardato in particolare la Sardegna, è stato il flusso in ingresso di persone domiciliate nelle seconde case e il rientro di sardi che si trovano fuori dall'Isola per motivi di lavoro o di studio. Se ciò dovesse comportare un incremento rilevante dei casi, si potrebbe delineare uno scenario difficile per il Sistema sanitario regionale che potrebbe avere difficoltà a fronteggiare l'emergenza e la nostra condizione di insularità renderebbe ancora più complessa la realizzazione di interventi di soccorso sanitario da parte di altre Regioni ».
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