In Italia, nel 2019 si ebbe un picco di ricoveri per polmonite superiore alla norma: 135mila i casi. Decine i decessi


In Italia, dal gennaio 2019, si ebbe un picco di ricoveri per polmoniti superiori alla norma: 135mila ricoveri con un tasso di mortalità del 10%. Alcuni casi: Belluno, dove morirono due persone, con ottima salute, vicini di letto d' ospedale; una 58enne del bresciano, in perfetta salute, che contrae un' infezione che la porta in coma sino alla morte; a Crema (35 km da Codogno) i ricoveri per polmonite passano da 6 al mese a 3 pazienti in soli 5 giorni; a Piacenza, 35 ricoveri per polmonite in 7 giorni. Erano contagi da Coronavirus?


L' intervento non tempestivo del governo in merito all' emergenza da Coronavirus è stato un errore di valutazione del pericolo? Il contagio è realmente avvenuto solo a febbraio 2020, oppure no?
Andando indietro di qualche mese scopriamo una sconcertante verità.


IL CO-VID-19 NON È ARRIVATO DALLA CINA
Chiudere gli aeroporti, come qualche politico già chiedeva, forse non sarebbe stata un' idea risolutiva.
Partiamo con ordine con i primi contagi da Nuovo Coronavirus comunicati.

29 GENNAIO
In Italia vengono riscontrati i primi 2 casi di persone contagiate da coronavirus SarsCoV2. Si tratta di due turisti cinesi che verranno poi ricoverati all'istituto Spallanzani di Roma dove saranno curati dai medici dell'ospedale.

6 FEBBRAIO
Nuovo caso segnalato a Roma: si tratta di un italiano rimpatriato da Wuhan.

21 FEBBRAIO
La situazione si aggrava: si rilevano contagiati che non sono mai stati in Cina. Il primo cittadino italiano positivo al Coronavirus è un uomo di 38 anni di Codogno (intubato per problemi polmonari, conseguenza del virus). Poche ore dopo, in altre 2 persone viene riscontrata l'infezione: si tratta di due residenti a Vo', nel padovano.

Al 12 marzo 2020, i contagiati in Italia sono 12.462 (10.590 positivi), 1.045 i guariti827 le vittime, anche se, come sottolinea la Protezione civile, questo dato potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso quindi quali morti sono dovute al virus e quali solo a complicanze dovute al virus. 



STRANI PICCHI DI POLMONITI 
DA GENNAIO A DICEMBRE 2019
Ho iniziato l' indagine partendo da un articolo di Repubblica del 10 marzo 2020:

Nessun caso dell'epidemia di coronavirus che si sta diffondendo in Italia ha a che fare direttamente con la Cina. I tre malati, due turisti e un italiano rientrato da Wuhan, che si sono infettati in quel Paese sono infatti stati isolati e non hanno trasmesso a nessuno la malattia. C'è un'ulteriore conferma del fatto che il Covid-19 circolava già da tempo in Italia quando è esploso il problema a Codogno e che i positivi erano malati già di seconda o terza generazione nello studio epidemiologico pubblicato dall'Istituto superiore di sanità tenendo conto dei dati fino al 9 marzo, cioè di 8.342 persone positive al Covid-19 .

Ricordiamo che, come riporta il sito dell' ISS, i sintomi più comuni del Nuovo Coronavirus che colpiscono l’uomo, includono
  • problemi respiratori
  • febbre
    Nei casi più gravi l’infezione può portare a 
  • polmonite
  • sindrome respiratoria acuta grave (SARS)
  • insufficienza renale
  • morte 
11-24 FEBBRAIO 2019 - TRE MORTI DI POLMONITE VICINI DI LETTO IN OSPEDALE A BELLUNO
  • 11 febbraio, muore Sergio Parissenti, ex sindaco di Voltago Agordino, per complicazioni polmonari dovute a sintomi identici all' influenza.
  • 18 febbraio muore Cadore Giuseppe De Meio, ex benzinaio di Domegge, per infezione polmonare.
  • 24 febbraio, muore Roberto Faneo, 65 anni, noto imprenditore vittima di infezione polmonare in seguito all' influenza che l' aveva colpito il 4 febbraio.
    Nell' articolo leggiamo:
     Pare godesse di ottima salute: ricoverato subito al nosocomio cittadino il 4 febbraio, dopo alcuni giorni nei quali soffriva di dolori alle ossa, pur senza manifestare febbre o raffreddore, le sue condizioni erano subito apparse serie ai sanitari che ne avevano disposto il ricovero prima in Pneumologia e poi, con l’aggravarsi della malattia, in Terapia intensiva, dove divideva la stanza con Sergio Parissenti, ricoverato due giorni prima di lui dopo un malore accusato alla guida della sua autovettura e morto pochi giorni dopo per un virus polmonare. 

La circostanza fece mettere subito in relazione le due morti ma Raffaele Zanella, direttore dell’ospedale «San Martino», rassicurò tutti affermando che  non c'era «Nessuna relazione diretta tra i due casi. Entrambe le persone sono arrivate in ospedale in condizioni già serie, tanto che ne è stato disposto il ricovero in Terapia intensiva che, va ricordato, al “San Martino” conta su soli 9 posti-letto».


14 FEBBRAIO 2019 - ALLARME POLMONITE
A SAVONA

I medici dell' ospedale San Paolo e del Santa Corona sono impegnati, oltre alle conseguenze del picco influenzale stagionale, anche per un anomalo picco di casi di polmonite superiori alla norma.

«Non siamo al livello di guardia - spiega Luca Corti, primario del Pronto soccorso del Santa Corona e presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Savona - ma da qualche tempo riceviamo una media di 3-4 persone al giorno con la polmonite. Non è chiaro che cosa stia provocando la diffusione di questa patologia che non è sempre dello stesso tipo, anche se abbiamo riscontrato una presenza diffusa di forme di Mycoplasma Pneumoniae, una forma solitamente batterica. Impossibile dire se ci siano cause comuni all’insorgere di tutti questi casi».


6 MARZO 2019 - PUNTO DELLA SITUAZIONE
CATANIA
(http://www.globusmagazine.it/161754-2/#.XmmLRqhKgdU)
All' ospedale Cannizzaro di Catania vi è un convegno con esperti relatori coordinato dal dott. Carmelo Iacobello direttore UOC del reparto malattie infettive.

Nei vari ospedali italiani si sono registrati oltre 135mila ricoveri per polmoniti con un tasso di mortalità del 10% circa.

I dati statistici sono più alti rispetto alla media europea ed interessano soprattutto due fasce d’età: i bambini e gli anziani, soprattutto quelli che presentano comorbidità.
Il dott. Iacobello spiega che
« I dati epidemiologici, dicono che si tratta di una malattia in continuo divenire perché evidentemente la patologia ha avuto un’evoluzione per quanto riguarda gli agenti microbici che sono responsabili delle polmoniti e  sono diventati sempre più resistenti e difficili da trattare ».
E prosegue
« Necessitano continue nuove molecole ad attività antibatterica, un argomento delicato poiché le polmoniti, come tutte le patologie infettive, se non vengono trattate con tempestività possono essere e causa di mortalità ».


23 MARZO 2019 - IL CALVARIO DI UNA 58ENNE
CON LA MORTE PER POLMONITE 
Una polmonite batterica contratta diversi mesi prima, porta al decesso una madre di 58 anni di Alfianello, nel bresciano. È l’ottava morte sospetta dall’inizio dell’ondata batterica di polmonite e legionella registrata nella Bassa orientale che ha contagiato quasi mille persone
La donna si ammala il 19 dicembre 2018: l’infezione è stata talmente aggressiva da ridurla in coma. Solo dopo 8 giorni di terapia intensiva i medici hanno sciolto la prognosi. La paziente ha iniziato a riprendersi, seppur lentamente, facendo riabilitazione. 
Sembrava ristabilirsi ma, nella prima settimana di marzo, la situazione precipita di nuovo: torna la polmonite batterica.

«I professionisti che si sono presi cura di mia moglie » spiega il marito « hanno cercato in tutti i modi di salvarla  ma non è stato possibile tipizzare il batterio». Il sospetto è che durante la prima infezione il germe abbia subito una modificazione diventando resistente alle terapie. Sta di fatto che la 58enne, prima di contrarre la polmonite batterica, era in perfette condizioni di salute


APRILE 2019 - 13enne RIMANDATA A CASA PER BANALE INFLUENZA: RICOVERATA PER POLMONITE
PISTOIA
Una polmonite con pleurite scambiata per una banale influenza” è la denuncia della madre di una tredicenne pistoiese che si è vista costretta domenica a portare la propria figlia al Meyer di Firenze per una crisi respiratoria dopo che nel reparto di pediatria, il giorno precedente, l’avevano rimandata a casa “consigliando persino di sospendere l’antibiotico”.

La settimana precedente la 13enne aveva iniziato con la febbre, e la madre la portò dal pediatra di famiglia. La situazione non migliorò neanche con l' antibiotico e, siccome giorni dopo non respirava bene, la donna decise di portarla al pronto soccorso. 
Dopo gli esami il responso era di banale influenza ma, tornata a casa, la mattina seguente ha una crisi respiratoria. Riportata all' ospedale le diagnosticano una polmonite anche da una pleurite


23 dicembre 2019 - PICCO DI POLMONITI 
A CREMA E PROVINCIA
(https://crema.laprovinciacr.it/news/crema/237297/salute-picco-di-polmoniti-nel-cremasco.html)
C'è un picco di polmoniti, da 3 a 5 casi al giorno con una percentuale di ricoveri del 50% che inizia a mettere a dura prova il pronto soccorso dell’ospedale Maggiore.
Il direttore sanitario dell’Ats cremasca, Roberto Sfogliarini spiegò
«Negli ultimi tre mesi abbiamo avuto 18 degenti per polmonite, mentre da cinque giorni a questa parte sono state 12 quelle accertate, una delle quali è pediatrica e con paziente trattenuto»
Quindi, da 6 malati di polmonite al mese, a quasi 3 pazienti in soli 5 giorni.
Codogno, paese dove vi sarà il primo caso di Coronavirus il 21 Febbraio, dista soli 35 km da Crema.

29 dicembre 2019 - PICCO DI POLMONITI 
A PIACENZA E PROVINCIA
Dal 22 dicembreal 29 dicembre (in soli 7 giorni) ben 35 pazienti vengono ricoverati all’ospedale di Piacenza per polmonite. 5 pazienti al giorno.
Il bilancio complessivo vide 44 casi negli ultimi giorni dell’anno, soprattutto tra le persone anziane. Il personale medico disse che, sotto accusa, ci furono gli sbalzi termici che mettono a dura prova la salute.
Codogno dista soli 19 km da Piacenza.

31 DICEMBRE 2019 - PICCO DI POLMONITI 
A WUHAN di origine sconosciuta
Nella città di Wuhan vengono registrati 27 casi di una polmonite virale della quale non si conosce l’origine. Lee autorità isolano i pazienti cercando di stabilirne l’origine.
La diagnosi è di infezione polmonare. Dei 27 casi, sette persone sono in condizioni critiche, le condizioni degli altri pazienti sono sotto controllo.


7 GENNAIO 2020 - PICCO DI POLMONITI 
A MILANO
(https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/cards/polmonite-malattia-seria-che-puo-essere-gestita-anche-casa/quali-sono-sintomi-spia.shtml)
Dal Corriere leggiamo che si tratta di un processo infiammatorio in genere di natura infettiva, spesso provocato dal batterio Pneumococco. A volte però a causarla può essere un virus..

3 FEBBRAIO 2020 - RICOVERATI PER POLMONITI
E UN MORTO AD ASCOLI 
Un uomo di 74 anni muore in seguito alle complicazioni derivanti da un’acuta polmonite. Altre quattro persone si trovano ricoverate in gravi condizioni per gli stessi motivi. Questa la situazione all’ospedale Mazzoni di Ascoli dove i ricoveri legati all’influenza sembrano in aumento rispetto alle passate stagioni.
Nell' articolo leggiamo ancora
Dei quattro pazienti gravi, una donna di 55 anni viene trasferita a Bologna per essere sottoposta a trattamenti specifici di ossigenazione, gli altri sono ricoverati nel reparto di Rianimazione dove sono tenuti sotto stretta osservazione. Insomma il quadro non è dei più rassicuranti, anche perché il motivo potrebbe proprio risiedere nella particolare aggressività del virus influenzale H1N1.
Almeno in un caso, dei quattro presi in esame, è stato accertato che si è di fronte a una polmonite virale ma anche gli altri sono fortemente sospetti. Per saperlo con esattezza bisognerà attendere i risultati definitivi degli esami virologici che sono stati inviati all’ospedale regionale di Torrette, ad Ancona..


TESTIMONIANZE DIRETTE
AGOSTO-SETTEMBRE 2019

In una discussione su Facebook leggo questo commento:
« La prima polmonite strana con ricaduta che ho sentito io è di uomo anziano, il padre di un mio amico, che vive a Roma: è stata dopo ferragosto [2019] ci ha messo mesi per risanarsi ma ora sta bene. 
Poi, tra settembre e ottobre [2019] una collega sui 58 anni. Dopo a dicembre un'altra collega, di un' altra sede, racconta che a fine novembre e tutto dicembre ha combattuto con una brutta polmonite con ricaduta. Un'influenza infinita: almeno venti giorni per cominciare a stare un pochino meglio. Tutte persone vaccinate per le forme stagionali ».


FONTI E LINK UTILI   

Commenti

  1. Che girasse da tempo ne sono convinto ed è una ipotesi praticamente certa. Non so se da così tanto tempo, ma da dicembre credo di sì.
    In molti lo avranno preso già e si sono immunizzati, se davvero è tanto veloce a diffondersi...

    Moz-

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    Risposte
    1. Sì, è probabile.
      Non sappiamo se si sia mutato divenendo più aggressivo oppure , le persone contagiate, non hanno sparso il virus come è accaduto in queste settimane.

      E poi stiamo tutti attendendo i dati dell' ISS sulla motivazione dei decessi: morti solo per colpa del Co-VID-19, oppure per complicazioni da CoVID-19?
      Cosa accadrebbe se, chessò, il 90% dei decessi, fosse dovuto solo a complicazioni?

      Elimina
  2. Andando a ritroso, l'oculista cinese che per primo diede l'allarme, diagnosticò troppi casi di congiuntivite virale intorno a metà novembre. Anche andando a pensare che fossero le seconde generazioni, quindi i primi contagiati, arriviamo a ottobre.

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    Risposte
    1. Ah, di questo non avevo letto.
      Il periodo è quello, dunque.

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