Si può veramente andare al mare? Sì, perché il decreto non impone alcuna distanza massima dal mare alla propria casa


La risposta è sul sito del Governo che non riporta la distanza minima di 200 metri e che quindi permette a chiunque di recasi al mare, ai fiumi o ai laghi e farsi anche un bel bagno

Tutti abbiamo visto il video che è stato diffuso anche dalla BBC dell' uomo, sdraiato su una spiaggia completamente deserta, raggiunto da un drone della polizia, e quattro poliziotti su moto e auto, come fosse il più pericolso criminale esistente.
Ma, si può realmente andare al mare senza incorrere in sanzioni?

SE ABITI VICINO AL MARE, COLLINE,
MONTAGNE, FIUMI E LAGHI

Dal sito Governo.it, sulla pagina delle faq del decreto "#iorestoacasa" (http://www.governo.it/it/faq-iorestoacasa), ci sono le risposte alle domande più comuni poste dai cittadini.
Leggiamo questa:

Abito in un luogo di montagna/collina oppure in un luogo di mare/lago/fiume, mi è consentito fare una passeggiata in montagna/collina o in riva al mare/lago/fiume?La risposta del governo:

"Sì. È sempre possibile svolgere l’attività motoria in prossimità della propria abitazione principale, o comunque di quella in cui si dimora dal 22 marzo 2020, con la conseguenza che è ammesso, per coloro che abitano in luoghi montani, collinari, lacustri, fluviali o marini – e sempre che non si tratti di soggetto per il quale è fatto divieto assoluto di mobilità in quanto sottoposto alla misura della quarantena o risulti positivo al virus – effettuare tale attività in detti luoghi (ivi compreso fare il bagno al mare/fiume/lago) purché individualmente e comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona. Ciò in quanto i predetti non sono luoghi chiusi al pubblico, come invece lo sono, attualmente, i parchi e le aree verdi urbane, e altresì gli stabilimenti balneari, in cui permane il divieto di ingresso e circolazione.
Resta fermo che deve trattarsi esclusivamente di attività effettuate senza che occorra allontanarsi dalla propria abitazione e senza che si renda quindi necessario l’utilizzo di mezzi di locomozione pubblici o privati, né significativi spostamenti.
Sono fatti salvi, peraltro, diversi e più stringenti divieti imposti su base locale perché giustificati da specifiche situazioni territoriali.
La sussistenza delle condizioni in questione (attività motoria svolta in prossimità alla propria abitazione) potrà essere giustificata con autocertificazione, se gli agenti che fanno i controlli la richiedono".

ANDARE AL MARE? SI PUO'!
Dunque, se si è distanti dal mare qualche chilometro, e si fosse in salute per camminare, e ci si recasse in spiaggia a piedi, questo sarebbe consentito. Ma, in teoria, anche con i mezzi (privato o pubblici) visto che il mezzo lo si lascia lontano dalla spiaggia e nessuno potrebbe obbligarvi a recarvi al proprio mezzo senza la certezza che sia parcheggiato nelle vicinanze.

LA REGOLA DEI 200 METRI NON ESISTE!
Nella risposta, per quanto riguarda la distanza da casa per effettuare l' attività motoria, non si parla di 200 metri ma di prossimità che significa "vicino" e non "200 metri".
Sapete bene che i termini di "vicino"e "lontano" sono assolutamente soggettivi perché se un giovane, senza problemi di salute, può fare anche 7 chilometri a piedi senza fatica giudicando la distanza relativamente vicina, per un altro, anche un solo chilometro potrebbe esser lontano.

La dimostrazione della non chiarezza dei decreti sta nell' ondata di multe ingiuste da parte delle forze dell' ordine che hanno dimostrato di non sapere assolutamente come applicarlo perché troppo generico.
Purtroppo, in troppi casi l' applicazione è risultata illegittima e già in tanti, sui social, hanno iniziato ad inviare opposizioni contro queste ingiuste sanzioni.

COME OPPORSI ALLE SANZIONI ILLEGITTIME 
DURANTE L' EMERGENZA COVID-19
Per tutti coloro che, in questo periodo di forzata quarantena, hanno subìto multe dalle forze dell' ordine che si ritengono illecite, sappiate che potete opporvi al provvedimento.
Ecco come, dove e quando fare ricorso:

1. NON pagare la multa (altrimenti il ricorso è nullo)
Invia degli scritti difensivi entro 30 giorni dal momento in cui si riceve il verbale all'Autorità Competente (generalmente: il Comune se a verbalizzare sono stati vigili urbani, la Provincia se Polizia Provinciale, o il Prefetto se Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza ecc.);
gli scritti difensivi vanno inviati per raccomandata a/r o tramite mail PEC, in carta libera.

2. l’Autorità interpellata (entro i 5 anni successivi), potrà accogliere gli scritti difensivi, oppure rigettarli emettendo un’ordinanza ingiunzione, e l'importo della multa raddoppia. In quest'ultimo caso, si potrà fare ricorso entro 30 giorni dalla notifica davanti al giudice di pace.

Importante sui termini per scritti difensivi e ricorso.
Allo stato dei fatti, il termine per gli scritti difensivi o il ricorso sono sospesi fino al 15 maggio. Solo a partire dal 16 maggio, quindi, decorrerà il termine di 30 giorni entro cui presentarli.

Per controversie fino a 1.100 euro non serve l'avvocato.




FONTE E LINK UTILI

Commenti

  1. Beh, ma cercare cavilli e scappatoie così genera solo caos.
    È chiaro che puoi farlo entro i 200 metri, che è la regola base, no?

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, il dpcm non riporta alcun "metraggio" quindi, le forze dell' ordine che ti multano se sei a 200 o 250 metri da casa commettono un illecito impugnabile.
      Molti avvocati hanno già raccolto opposizioni alle multe.

      Elimina

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