Coronavirus: è solo psicosi esagerata? Ecco i dati statistici definitivi in TEMPO REALE



La polemica tra il dr. Burioni e la dott.ssa Gismondo sulla reale gravità del Nuovo Coronavirus ha portato a domandarsi se c'è realmente da preoccuparsi. La risposta? L' influenza stagionale, nel 2019, in Italia, ha contagiato 8 milioni di persone con 200 decessi. Ecco i dati statistici corretti e aggiornati e i calcoli matematici decessi-contagi che nessuno vi ha mostrato


Siamo chiari: nessuno ci ha capito niente sul Coronavirus. Neanche gli scienziati.
La recente polemica tra Roberto Burioni, medico e professore ordinario, presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e Maria Rita Gismondo, virologa responsabile del laboratorio dell'ospedale Sacco di Milano, ha riacceso la polemica (e la psicosi) sulla effettiva gravità del Nuovo Coronavirus.
Mentre il dr. Burioni accusa il governatore della Toscana di non aver messo in quarantena i residenti tornati dalla Cina, la dott.ssa Gismondo alleggerisce il tiro perché, a differenza del primo, lei è in prima linea perché nel suo ospedale stanno analizzando, da giorni, i campioni di Coronavirus.

In un post pubblicato su Twitter, il dr. Burioni, sempre presente sui social, parlando del tasso di mortalità, paragona il Nuovo Coronavirus (Covid-19) all'influenza spagnola che, tra il 1918 e il 1920, causò 100 milioni di morti in tutto il mondo con 500 milioni di contagi.
Il dr. Burioni, su Twitter, scrive:
« Comunicate al medico che dice  “la mortalità è bassa, il 2-3%” che questa è stata la mortalità dell’influenza spagnola che ha fatto molte decine di milioni di morti ». Riporta un grafico che è preso dal sito Wikipedia.

« A me sembra una follia » interviene la dott.ssa Gismondo (senza far riferimento diretto a Burioni ma citando quel post) « Si è scambiata un'infezione appena più seria di un'influenza per una pandemia letale. Non è così. Guardate i numeri ». E prosegue
« Non è pandemia! Durante la scorsa settimana la mortalità per influenza è stata di 217 decessi al giorno! Per coronavirus 1!. Questa follia farà molto male, soprattutto dal punto di vista economico».

CONFRONTO TRA CORONAVIRUS
E ALTRE EPIDEMIE

Usiamo la matematica e cerchiamo di capire se i paragoni fatti dai giornali e da certi medici siano corretti.
I seguenti dati sono su scala mondiale.
La percentuale è calcolata in questo modo:
(DECESSI : CONTAGI) X 100

Classifica di alcune delle pandemie ed epidemie dalla più grave alla meno grave

  • Influenza spagnola del 1918-1920
    CONTAGI:  500.000.000
    DECESSI:   100.000.000

    rapporto percentuale tra decessi e contagi:  20%
  • Epidemia SARS-CoV del 2003
    CONTAGI:  8.096
    DECESSI:      774

    rapporto percentuale tra decessi e contagi:  9,5%
  • Nuovo-Coronavirus COVID-19 del 2020
    CONTAGI:  80.350
    DECESSI:     2.705

    rapporto percentuale tra decessi e contagi: 9,5%
  • Nuovo-Coronavirus COVID-19 del 2020 in ITALIA
    CONTAGI:  322
    DECESSI:     10

    rapporto percentuale tra decessi e contagi: 3,10%
  • Influenza suina  A-H1N1 del 2009 [DATI solo a livello EUROPEO]
    CONTAGI:  46.016
    DECESSI:        104

    rapporto percentuale tra decessi e contagi: 0,22%
    In Italia fu dell' 0,02%
  • Influenza stagionale  [DATI solo per l' Italia]
    CONTAGI:  8.000.000
    DECESSI:             200

    rapporto percentuale tra decessi e contagi:  0,0025%
articolo del 19 aprile 2019
del giornale il Messaggero

Quello che salta all' occhio è il numero di contagi ma, come è ovvio che sia, più sono i contagi, più possono aumentare i decessi. Ragioniamo insieme con un esempio:

ESEMPIO:
  • Epidemia X
    contagi    100
    decessi      80
    rapporto percentuale decessi/contagi: 80%
  • Epidemia Y
    contagi  10.000
    decessi         80
    rapporto percentuale decessi/contagi:  0,8%
Questo significa che, un numero elevato di contagi non è sinonimo di epidemia pericolosa, così come un numero elevato di morti non è necessariamente una preoccupazione perché bisogna verificare la salute del paziente deceduto. Se si ha una malattia in corso oppure una patologia più o meno grave, si è a rischio. Per questo, ogni anno, prima dell' inverno, il Ministero della Salute consiglia agli anziani, ai bambini e alle persone malate di vaccinarsi perché, con una semplice influenza, si può rischiare di morire.

Ecco i dati aggiornati in tempo reale dal sito del Ministero della Salute


Nelle singole Regioni, ad oggi, il numero di contagiati è il seguente:
  • Regione Lombardia: 212
  • Regione Veneto: 38
  • Regione Emilia Romagna: 23
  • Regione Piemonte:3
  • Lazio: 3 (i 2 turisti cinesi e il ricercatore dimesso)
  • Toscana: 2
  • Sicilia: 1
  • Provincia Autonoma di Bolzano: 1

DALLA GIORNATA MONDIALE DEL LAVAGGIO DELLE MANI
ALL' ASSALTO DELL' AMUCHINA


Anche se la maggior parte delle persone non ne è a conoscenza, l' Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni anno, promuove, per il 5 maggio, la Giornata Mondiale per il lavaggio delle mani per ricordare l'importanza di questo gesto semplice ma essenziale per la prevenzione delle infezioni trasmissibili, soprattutto negli ambienti ospedalieri e di cura.

Il 9 maggio 2019, in occasione proprio di questa ricorrenza annuale, a Roma si tenne il convegno "L’igiene delle mani: strumento per la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza e dell’antimicrobico-resistenza".
Dal sito del Ministero della Salute leggiamo che "l’igiene delle mani rappresenta la più semplice ed efficace procedura per la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) e per il controllo dell’antibiotico-resistenza (AMR)".
Sempre in questa pagina web, troviamo dei dati in merito all' antibiotico resistenza.
Ve ne riporto qualcuno:


  1. Consumo di soluzioni idroalcoliche [tipo Amuchina] per l’igiene delle mani:
    media 15 ml per paziente al giorno,
    mediana 9 ml per paziente al giorno, al di sotto del minimo raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (20 ml per paziente al giorno)
  2. Infezioni da germi multiresistenti
    in Europa: 670.000 l'anno;
    in Italia: 200.000 l'anno
  3. L’Italia è il paese con il più alto numero di giorni extra di ricovero a causa di infezioni da germi resistenti agli antibiotici, pari a 2.300 giornate di degenza in più per 100.000 persone.
    A questo si associa la più alta spesa per il Servizio sanitario nazionale
    con 662.000 dollari per 100.000 persone per anno, a parità di potere d’acquisto (corrispondente, in termini assoluti, a una spesa di 342 milioni di dollari l’anno)
  4. Morti per infezioni da germi resistenti agli antibiotici:
    oltre 10.000 l'anno in Italia su un totale di 30.000 l'anno in Europa
  5. In particolare, interventi per aumentare l’adesione all’igiene delle mani,
    con un costo di 0,9-2,5 dollari pro-capite l’anno, permetterebbero di diminuire del 48% le infezioni da batteri meticillino-resistenti e di evitare in Italia, ogni anno, 10 decessi AMR-correlati ogni 100.000 persone e 1.000 giorni di ospedalizzazione ogni 100.000 persone





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