Borgo Mezzanone: morta ragazza nigeriana in un incendio. Situazione irrisolta da più di 20 anni


Dopo decenni, la situazione al ghetto di Borgo Mezzanone non è cambiata: degrado sanitario, prostituzione, caporalato, droga e criminalità sono piaghe che non sono state sconfitte colpa la politica e gli italiani che sfruttano, assieme alla mafia nigeriana, uomini e donne migranti


Il 4 febbraio scorso, a Borgo Mezzanone, una bombola di gas esplose in una baracca provocando gravi ustioni ad una donna africana di 30 anni. Oggi, la ragazza è morta dopo diversi giorni di ricovero al policlinico di Bari.

A commentare questa triste notizia sono gli operatori di Intersos, organizzazione umanitaria senza scopo di lucro che da anni, nel territorio foggiano, interviene anche in difesa dei migranti dei ghetti:

« Vittima dell’indifferenza. Il suo nome si aggiunge alla lunga lista delle persone uccise dalla vita nell’emarginazione, dall’insicurezza e dal degrado delle baraccopoli, dall’incapacità delle istituzioni italiane di superare la vergogna dei ghetti. Una lunga lista di incendi, incidenti stradali e sul lavoro, aggressioni, cui si unisce chi è sopravvissuto agli incendi ma ha perso tutto, inclusi i propri documenti. Si tratta di luoghi dalle condizioni di vita estremamente difficili, in cui lo sfruttamento lavorativo e sessuale segnano la quotidianità, luoghi che sono l’espressione della negazione dei diritti ». 

E proseguono
« I tentativi di risposta istituzionali si sono mostrati di stampo emergenziale ed inefficaci, per un fenomeno che si protrae ormai da oltre 20 anni. Esattamente come è appena accaduto al Gran Ghetto, in località torretta Antonacci, dove le istituzioni hanno costruito una tendopoli in un luogo estremamente isolato, di fronte all’insediamento stesso e proprio sul terreno su cui sorgeva il precedente insediamento sgomberato e demolito a marzo 2017. Intersos è da due anni presente nel territorio foggiano per rispondere ai bisogni umanitari e sanitari di questi insediamenti, cercando di costruire percorsi di emersione, tutela ed inclusione. Tutto ciò avviene insieme alla Rete del territorio, sollevando gli aspetti critici e proponendo insieme azioni di ampio respiro, come la Piattaforma della Rete di Prossimità della Capitanata pubblicata a Settembre 2019. È necessario un piano concreto e multidisciplinare per restituire alle persone che vivono negli insediamenti la loro indipendenza, rispetto e dignità ».

VIOLENZE, CAPORALATO, PROSTITUZIONE E MAFIA:
NESSUN GOVERNO HA MAI RISOLTO IL PROBLEMA
Altri incendi si sono verificati il 26 aprile e il 20 novembre 2019 senza poi conteggiare quelli degli ultimi anni.
Così come evidenziato dal lavoro dell' associazione ma anche dagli articoli dei quotidiani, la situazione è tragica. Nel ghetto, oltre l' emergenza sanitaria, c'è la problematica dello sfruttamento della prostituzione con giovani donne costrette a prostituirsi e la piaga del caporalato che vede lo sfruttamento del lavoro da parte dei proprietari terrieri italiani locali che rimediano la manodopera a nero e a basso costo proprio nel ghetto foggiano. Non solo. Nel ghetto si è infiltrata anche la criminalità.

Così come riporta l' inchiesta del Corriere del Mezzogiorno, Borgo Mezzanone è stato raggiunto dai tentacoli della mafia del Gargano ha introdotto vari tipi di sostanze stupefacenti per mezzo anche del clan nigeriano dei Black Axe (le Asce Nere). Si tratta di un sistema mafioso che fa affari anche con la ndrangheta. Comandano loro.
« Noi non ci possiamo muovere nella loro zona, se no ci accoltellano o ci bruciano le case », racconta un ragazzo senegalese, uno dei tremilaresidenti nel ghetto.

Schiavi agricoli e schiave sessuali sono reperiti, come fossero merce, proprio a Borgo Mezzanone. I caporali, sotto richiesta dei proprietari terrieri, reclutano i braccianti tra i residenti del ghetto. Inutile specifica che le richieste di manodopera per il lavoro nei campi e schiave sessuali è italiana.
Le ragazze vivono in baracche più grandi, accanto a piccoli bar dove i giovani italiani festeggiano con due, tre nigeriane per volta con orge a base di droga, alcool e sesso.
Non c'è stato un governo che sia riuscito a risolvere il problema.
Il governo Conte I, con Matteo Salvini in prima linea, ha proceduto solo ad abbattere le diverse baracche senza risolvere alcun problema, anzi, portando solo ad un peggioramento della situazione. 

Nel ghetto, il numero di migranti irregolari è passato da 4mila a poco più di 1600: chi è fuggito, si è solo rifugiato in altri ghetti mentre, ancora oggi, lo sfruttamento della prostituzione, il caporalato e la criminalità sono, purtroppo, problemi ancora esistenti.
 

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