I "furbetti del Reddito di Cittadinanza": le false notizie dei giornalisti

 


Le notizie sui furbetti del Reddito di Cittadinanza sono vere o sono inventate dai giornalisti?
Analizziamole in dettaglio e cerchiamo di capirne di più


Non esce giorno in cui un quotidiano locale e nazionale riporti almeno un caso di un "furbetto del Reddito di Cittadinanza". Ma sono notizie vere?

I DATI AGGIORNATI SUL REDDITO DI CITTADINANZA
I dati dell’Osservatorio sul Reddito di Cittadinanza aggiornati al 7 gennaio 2020 riportano che le domande di Reddito e Pensione di Cittadinanza pervenute all’INPS sono 1.641.969, di cui 1.097.684 (67%) sono state accolte, 87.649 (5%) sono in lavorazione e 456.636 (28%) sono state respinte o cancellate.

Da aprile 2019 ad oggi, relativamente agli 1.097.684 nuclei le cui domande sono state accolte, 56.222 nuclei sono decaduti dal diritto. I nuclei restanti (1.041.462) sono costituiti per 915.600 da percettori di Reddito di Cittadinanza, con 2.370.938 di persone coinvolte, e per 125.862 da percettori di Pensione di Cittadinanza, con 142.987 persone coinvolte.

Le regioni del Sud e delle Isole, con 910.884 (56%), detengono il primato delle domande pervenute, seguite dalle regioni del Nord, con 462.945 nuclei (28%), e da quelle del Centro con 268.140 nuclei (16%).

SONO VERE LE NOTIZIE SUI FURBETTI DEL RDC?
Molte sono palesemente e incredibilmente false.

___________AGGIORNAMENTO 31/01/2021

Sulla testata giornalistica www.ontuscia.it ,Quotidiano della Tuscia (Viterbo e Provincia) ha pubblicato una notizia (https://www.ontuscia.it/valentano/valentano-percepivano-illecitamente-piu-di-1500-euro-come-reddito-di-cittadinanza-denunciati-dai-carabinieri-due-cittadini-di-origini-straniere-333355) che dire sia falsa è anche poco. La riporto di seguito:

"I Carabinieri della Stazione di Valentano, al termine di una mirata azione investigativa svolta unitamente ai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Viterbo, hanno individuato e denunciato due cittadini di origini straniere, nigeriane il primo e rumene il secondo, che senza averne titolo percepivano il reddito di cittadinanza. I due, rispettivamente percepivano 1700 e 1500 euro e pur di aderire al beneficio, hanno dichiarato falsamente di risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui almeno da due anni in modo continuativo, circostanza accertata falsa dalle indagini della Stazione dei Carabinieri. Sono stati quindi denunciati ed il beneficio del reddito sospeso"

La cosa divertente è che il giornalista non sa neanche i requisiti base per ottenere il RdC e NON sa che, così come riporta il sito governativo del RdC (a questo link), la scala massima di equivalenza è 2,2 e il beneficio massimo mensile è 1.100 euro. Il fatto che la notizia parli di stranieri evidenza lo sfondo razzista della notizia. Dunque, si può tranquillamente dubitare che anche l'intera notizia sia falsa.
La notizia è stata ripresa stupidamente da altri giornali che hanno solo scopiazzato il testo senza neanche fare una piccola verifica sulla correttezza dell'importo (qui l'altra notizia).
fine AGGIORNAMENTO__________


Ricordiamo innanzitutto che per richiedere il RdC è necessario redarre l'ISEE presso un Caf-Patronato o anche da soli dal sito web Inps.it, accedendo con il Pin Dispositivo, lo Spid o la CNS.
Ricevuto l'Isee, è possibile compilare la domanda per richiedere il RdC (con le stesse modalità).
I controlli preliminari dell' Inps vertono su:

  1. i requisiti base per accedervi (qui un articolo dettagliato) e quindi
    maggiore età, residenza in Italia, valore ISEE, patrimonio mobiliare e immobiliare, veicoli
  2. se vi è in corso un'altra domanda di RdC che blocchi la domanda inviata

Se l'importo del primo mese sarà dato dal valore ISEE, dal secondo, invece, verrà erogato un importo che si baserà sui controlli mensili effettuati sulle entrate certificate. L'ho sottolineato: certificate. Dopo spiegherò il perché.
Prendiamo i casi riportati dalle notizie e analizziamoli.

• I MAFIOSI E I CONDANNATI

L'Inps non possiede un database sull'elenco dei cittadini detenuti in carcere e quindi non può, alla ricezione della domanda, effettuare verifiche in merito se non a posteriori e con gli operatori che fisicamente indaghino sull'eventuale stato di detenzione di uno o più componenti del nucleo famigliare.

• CHI LAVORA A NERO

Ho parlato di entrate certificate perché, se si lavora senza regolare contratto di lavoro, si è invisibili al fisco e, a meno di un controllo (casuale) a sorpresa, non si saprà mai se un cittadino sia realmente disoccupato oppure lavori, ma "a nero". Un'entrata senza una visibilità al fisco è totalmente invisibile e non tracciabile.

Dunque, quando trovano dipendenti senza regolare contratto e che percepiscono il RdC, è un'eventualità possibile, anche se ci sono da ricordare due aspetti:

  1. la colpa è sempre e solo del datore di lavoro che, non contrattualizzando il dipendente, evade il fisco, paga meno il dipendente e risparmia denaro in tasse che finiranno nelle sue tasche.
    Potrà non sapere che il dipendente beneficia del RdC, ma sicuramente è colpevole di non contrattualizzare il lavoratore.
  2. I controlli sono casuali. La finanza non sa se e dove lavori il beneficiario del RdC. Non li pedinano (non sono criminali) e quindi, se li trovano, si tratta di controlli casuali a campione.

• CHI HA UN'IMPRESA E/O AUTO DI LUSSO

La domanda di RdC viene rigettata se non si rispettano i requisiti stabiliti dal d.l. 4/2019 e quindi, se ad esempio viene rilevano un valore ISEE (che non è il reddito famigliare!) superiore ai limiti stabiliti per tal nucleo, l'Inps rifiuta la richiesta. Stessa cosa se un membro della famiglia ha intestato un veicolo superiore a 1600 cc, un motoveicolo superiore a 250 cc o una imbarcazione.

Cosa accade se si utilizza un veicolo che superi tali limiti ma che risulti intestato a una persona che non faccia parte del nucleo famigliare oggetto di domanda di RdC?
Ovviamente non viene rilevato.

E cosa succede se un membro della famiglia ha un'impresa intestata con un fatturato che supera i limiti?
L' Inps lo rileva e rifiuta la domanda di RdC.

• FALSE DICHIARAZIONI NELL'ISEE

Molte notizie riportano che i "furbetti" hanno dichiarato il falso nell'Isee e quindi hanno potuto percepire il RdC.
Chiariamo che, se vi è un'entrata certificata come

  • un contratto di lavoro correttamente risultante all'Inps e registrato
  • un pagamento anche a ritenuta d'acconto risultante al fisco
  • un'impresa iscritta al registro imprese

è impossibile falsare l'ISEE perché l'Inps lo rileva immediatamente senza neanche inviare al Caf o al cittadino l'ISEE Ordinario richiesto.

Se si dichiara che in famiglia si è in tre e non in due, qui cadiamo nelle competenze del Comune (l'Inps non ha accesso alla banca dati dell'ufficio anagrafe) e si tratta di controlli a posteriori.

IMPORTANTE
La domanda di RdC è una autocertificazione mediante la quale si conferma di possedere tali requisiti. Se si dichiara il falso, si commette un reato penale e, anche se non si viene scoperti subito, si potranno ricevere pignoramenti o cartelle esattoriali nei mesi/anni a seguire.

Molti si chiederanno perché certi giornalisti e politici vadano contro il Reddito di Cittadinanza. Semplice, perché non sono poveri! Per i politici che vorrebbero taghettare i fondi del RdC alla creazione della Flat Tax, rispondo con l'immagine sotto rimandando i lettori al mio articolo "Reddito di Cittadinanza: ora basta!".
Per i giornali, consiglio di leggere quali giornali le pubblichino: scoprirete che si tratta sempre di quotidiani vicini ai partiti di destra.

Termino con (anche se non ci sarebbe bisogno) il sottolineare che, se c'è chi sfrutta il beneficio in maniera illegale, non significa che lo stesso sussidio sia sbagliato perché sarebbe come bandire i coltelli nella nazione solo perché c'è chi lo usa per uccidere e non per cucinare.
La povertà è un problema e, sinché il disoccupato non riesce a rientrare nel mondo del lavoro, ha il DIRITTO di esser sostenuto dallo Stato al quale ha pagato e paga le proprie tasse e il fatto di avere un lavoro e sostenere che « i beneficiari del RdC siano tutti scansafatiche » è solo un pregiudizio di chi non ha mai vissuto la povertà o vive in cotanta ricchezza da non importarsene niente di chi non ha il minimo per vivere.


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