17 gennaio 1961: l'assassinio di Patrice Lumumba con la complicità di Usa, Belgio e Onu

 

Aveva preparato il discorso con cura, annotando parecchi punti sui suoi fogli. Fu tutto inutile. Perché ad un certo punto il re belga Baldovino prese la parola e disse che l'indipendenza del Congo era il punto di arrivo della "lungimiranza" del suo antenato Leopoldo II. Peccato che Patrice Lumumba, e non solo, sapeva dei milioni di congolesi massacrati durante la colonizzazione belga per soddisfare i bisogni economici della "madrepatria". Allora straccio quegli appunti e decise di parlare a braccio, pronunciando le seguenti parole:

"Abbiamo visto tutti l'ironia, gli insulti, le botte che arrivavano la mattina, il pomeriggio e la sera per un solo semplice motivo: eravamo dei negri. Sappiamo tutti che ad un nero non si dava del voi, ma solo del 'tu', e non certo come ad un amico, ma semplicemente perché il voi, più 'rispettoso', si riservava solo ai banchi.
Abbiamo visto tutti le terre che si sono state tolte in nomi di leggi che non facevano altro che dare ragione ai più forti.
Abbiamo visto tutti come funzionava la legge, che non era mai uguale per tutti ma variava a seconda che si trattasse di un bianco o di un nero: accomodante per i primi, crudele ed inumana per i secondi".


E alla fine di questo discorso furono solo i neri ad applaudire.

Patrice Lumumba fu il primo presidente del Congo belga, democraticamente eletto nel 1960. La sua idea era quella di un Congo libero non solo politicamente, ma anche economicamente. Ma il Belgio, l'antica potenza coloniale che controllava il paese, non era d'accordo. Voleva un Congo ancora piegato economicamente agli interessi europei. Quando furono chiare le intenzioni di Lumumba, i belgi appoggiarono la ribellione della regione del Katanga. Grazie all'aiuto di mercenari europei, Lumumba fu catturato, torturato e ucciso il 17 gennaio del 1961.

Il suo corpo venne fatto a pezzi e gettato nell'acido. Da allora, il Congo belga, nonostante sia ricchissimo di risorse, versa in uno stato di instabilità praticamente perenne.

dalla pagina Facebook di Cronache Ribelli

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