Non lamentiamoci: oggi, siamo molto fortunati

Mai come in questo periodo dell'anno possiamo cercare evitare di fare le vittime per situazioni risolvibili e tutto sommato non estreme.
Come ci si può lamentare della situazione odierna in merito alle "restrizioni pandemiche" con le immagini delle vittime della shoah che in questo periodo stanno trasmettendo ovunque?

Ricordando che, nella storia, i genocidi sono stati (purtroppo) numerosissimi e ogni popolo del mondo ha sterminato migliaia e migliaia di persone innocenti (adulti maschi, donne, anziani e bambini), come possiamo dimenticare di esser realmente FORTUNATI?

Come possiamo dichiararci in "stato di guerra" ricordando cosa è successo durante le guerre passate e cosa sta accadendo nelle guerre in atto nel resto del mondo?
Come possiamo crederci in pericolo quando, a oggi, non c'è nessun militare che venga a sfondare la porta di casa deportandoci in un campo dove verremo bastonati, costretti a lavorare senza cibo né acqua, arrivando ad esser anche uccisi in maniera atroce senza aver fatto nulla?
Come possiamo considerarci sfortunati di vivere questa epoca quando c'è chi ha vissuto cose che per decenni non ha mai raccontato a nessuno per paura di non essere creduto?

No, NON siamo in guerra.
No, la libertà NON ci manca.
No, i nostri figli, famigliari e amici NON stanno soffrendo nel non poter vedere le persone care.

Siamo vivi, nelle nostre case siamo al sicuro e possiamo vedere le persone care di persona o, se non è possibile, possiamo farlo attraverso gli smartphone.
Abbiamo acqua e cibo in abbondanza.
Abbiamo una casa.
Abbiamo la libertà e non sentiamo il fiato della morte dietro il collo.

Siamo fortunati. Molto fortunati.

Ho riassunto il mio pensiero nel seguente articolo pubblicato a dicembre 2020.

https://ilventunesimosecolo.blogspot.com/2020/12/covid-19-non-siamo-in-guerra.html

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