Lo studio cinese del Dipartimento di Epidemiologia: "Il 75% dei test positivi al Covid-19 sono falsi positivi"



                             PREMESSA                          
Sono costretto, ancora una volta, a iniziare l' articolo con la solita premessa.

« Che blog è mai questo?! »
« Ahahahah affidabilità ZERO! »
« NON è una testata giornalistica!!! »
No. Non è una testata giornalistica. Non sono un giornalista ma un blogger.
Ogni articolo del blog riporta un elenco di fonti e link consultabili (in italiano e in altre lingue) e sono tutte, sempre, a fine articolo.
Prima di commentare e vomitare pregiudizi (specie su Facebook), LEGGETE gli articoli e CLICCATE sui link delle fonti LEGGENDOLE.

Se non avete voglia di leggere il suddetto articolo, né consultare le fonti linkate nello stesso, evitate di commentare o cliccare sugli articoli. Posso fare tranquillamente a meno dei vostri click pieni di pregiudizi.
Lapenna Daniele


         FINE PREMESSA                              

Nell' articolo del 21 aprile scorso che ho pubblicato su questo blog ("Le positive al Covid-19 potrebbero essere negative") ho riportato l' indagine di una giornalista della California che si è fatta fare un tampone in una clinica di Westminster perché suo marito era risultato positvo al Covid-19. Ricevuti i risultati, la donna scopre che è negativa e, siccome è stata a contatto con suo marito prima e dopo il contagio, ha chiesto ad un medico come mai lei fosse negativa (la giornalista era sicura di esser positiva) ricevendo la risposta « Suo marito potrebbe esser un falso positivo» ovvero negativo al Covid-19.
Come è possibile?

FALSI POSITIVI AL COVID-19
Mentre il marito della giornalista, così come spiega il dottor Saahir Khan della clinica di Westminster, potrebbe esser positivo ad un Coronavirus di un altro ceppo, per tutti gli altri casi, forse, ci sono dei risultati errati. Forse.

Si parla degli asintomatici, ovvero coloro che dai tamponi risultano positivi ma che, di fatto, hanno sintomi leggeri o addirittura scoppiano di salute.
Negli scorsi mesi, precisamente il 5 marzo scorso, è stato pubblicato uno studio al quale però non pare sia stata data rilevanza, soprattutto per il fatto che già i pazienti con sintomi, in quarantena nelle proprie abitazioni, non vengono monitorati, figuriamoci gli asintomatici.

LO STUDIO CINESE
Lo studio è stato redatto dai medici cinesi Zhuang GH 1, Shen MW, Zeng LX, Chen FY, Liu WJ, Pei LL, Qi X e Li C del Dipartimento di Epidemiologia e Biostatistica, School of Public Health, Xi'an Jiaotong University Health Science Center di Xi'an, in Cina. Lo studio è stato ripreso da diversi laboratori di ricerca, come dal National Center for Biotechnology Information , US National Library of Medicine sita a  Rockville Pike, nel Maryland (Stati Uniti), ma anche dall' Unbound Medicine della Virginia,
Nello studio leggiamo che

"Quando il tasso di infezione dei contatti stretti e la sensibilità e la specificità dei risultati riportati sono stati presi come stime puntuali, il valore predittivo positivo dello screening attivo era solo del 19,67%, al contrario, il tasso di falsi positivi dei risultati positivi era dell'80,33% . I risultati dell'analisi di sensibilità probabilistica multivariata hanno supportato i risultati del caso base, con una probabilità del 75% per il tasso di falsi positivi di risultati positivi oltre il 47%. Conclusioni: negli stretti contatti dei pazienti con COVID-19, quasi la metà o anche più degli "individui infetti asintomatici" riportati nello screening del test dell'acido nucleico attivo potrebbero essere falsi positivi."

STUDIO RITIRATO: PERCHE'?
La cosa strana è che lo studio è stato ritirato, così come spiega l' Unbound Medicine.
Leggiamo
"In una prima applicazione di questo protocollo di test in Baviera, Germania, sono stati rilevati segnali non specifici del 60,7%, ma potevano essere ridotti al 5% e inferiori utilizzando diversi sistemi RT-PCR (Konrad et al. 2020). Uno studio di validazione cinese dei test SARS-CoV-2 utilizzati in Cina ha rivelato un tasso di falsi positivi di quasi il 50% o superiore(Zhuang et al. 2020), tuttavia, lo studio è stato ritirato per motivi sconosciuti subito dopo la pubblicazione anticipata. 

QUAL È IL NUMERO DEGLI ASINTOMATICI?

Il problema è che è stato ed è difficile conteggiare il numero dei pazienti asintomatici che non sviluppano la malattia nei giorni successivi.
A Nanjing, in Cina, tra gennaio e febbraio, si è effettuato uno studio su un piccolo campione di persone rilevando che, dei 24 individui trovati positivi al Nuovo Coronavirus, nessuno mostrava  sintomi. Successivamente, solo alcuni hanno sviluppato febbre o tosse, ma in modo lieve. Il 29% di queste, però, non hanno mai avuto sintomi.

Il problema degli asintomatici non è da sottovalutare perché, se prendiamo ad esempio un paese di 3.000 persone, e supponiamo che, 1.000 non siano asintomatici ma proprio falsi-positivi al Covid-19, vedremmo assurde le restrizioni imposte dal governo perché, nel paese, non ci sarebbe un solo positivo al Covid-19. 
Il problema è capire chi, dei falsi positivi, sia realmente negativo o solo momentaneamente non sintomatico.


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