Giobbe Covatta « Ormai sembra quasi che essere buoni sia una cattiveria ». Intervistato da L' Espresso,l' attore parla di immigrazione, politica e razzismo

di Lapenna Daniele
Intervista a Giobbe Covatta di Christian Dalenz,
per L' Espresso

Il giornale L' Espresso intervista Giobbe Covatta, dal 1994 in Amref, una delle più grandi organizzazioni sanitarie presenti in Africa.

Oggi, Amref Health Africa gestisce 172 progetti di promozione della salute in 26 paesi fornendo assistenza medica a più di 70 milioni di abitanti nei villaggi più remoti, operando in 150 ospedali.
L’approccio di Amref Health Africa fa dei beneficiari degli interventi i protagonisti del cambiamento, affinché siano loro, ogni giorno, a prendersi cura dell’Africa, infatti, dei quasi 1.000 professionisti che Amref impiega in Africa, il 97% sono africani.

Giobbe Covatta si occupa si sensibilizzare gli italiani non solo come testimonial dei progetti, ma anche con spettacoli teatrali in giro per l' Italia.

OGGI, ESSERE BUONI SEMBRA SIA UNA CATTIVERIA
« Fino a poco tempo fa si parlava più tranquillamente di solidarietà » spiega Covatta, sottolineando che, oggi, « chiedere solidarietà è fantascienza » ed è per questo che « spopolano i fascisti in un clima di questo genere ».

Il clima che evidenzia Covatta è evidente a tutti noi, e solo chi è veramente cieco mentalmente non può accorgesene: genitori che picchiano i docenti perché il proprio figlio è stato bocciato o ha preso un brutto voto o perché è stato rimproverato dal professore, automobilisti che si prendono a botte per un mancato diritto di precedenza, e addirittura parenti che si azzuffano al funerale della nonna per una questione di eredità. finendo tutti al pronto soccorso.

Alla domanda se si definisce buonista, risponde
« La parola "buonista" è diventata di moda solo negli ultimi anni. Ormai sembra quasi che essere buoni sia una cattiveria. Io non è che sono buono, sono solo uno che crede nella giustizia ».
E prosegue « nessuno si chiede più il perché delle cose. Da bambini ci si chiedeva perché esistono le nuvole, i grandi non lo fanno più. Figurati se ci si chiede il perché delle guerre. Non chiederselo porta all'ignoranza sul tema che vediamo oggi”»

L' OCCIDENTE E LO SFRUTTAMENTO DELL' AFRICA
Chi urla che "gli extracomunitari ci rubano il lavoro", si informa per capire quali lavori fanno la maggior parte di queste persone? Probabilmente no, e dovrebbe recarsi nelle baracche dove vivono e informarsi su come e chi li sfrutta (sempre italiani) per una manciata di euro al giorno o del cibo scaduto, subendo soprusi di ogni genere.
Chi urla "lavorassero nella loro Africa, lì hanno tante risorse da sfruttare" sanno che sono stati gli europei a dominare il grosso continente al centro della Terra sfruttando ogni risorsa e imponendo le proprie leggi? 14 paesi africani sono costretti dalla Francia, attraverso un patto coloniale, a depositare l’85% delle loro riserve di valute estere nella Banca centrale francese controllata dal ministero delle finanze di Parigi. Una schiavitù imposta dai ricchi Paesi europei (leggi l' articolo "14 Paesi costretti a pagare una tassa coloniale francese").

Covatta sottolinea l' evidente ignoranza del popolo italiano: tanti, troppi non sanno dov'è il Burkina Faso, il Congo, il Biafra, e cosa succede in quelle nazioni. « Posti dove l'occidente ha fatto carne da macello e dove piazzavamo governanti comandati a bacchetta, a nostro piacimento, dove decidevamo noi il prezzo a cui venderci le noccioline ».

Ancora oggi, il dolce e gustoso cioccolato che mangi è creato con semi di cacao raccolti da bambini africani o da adulti (sempre africani) che non sanno cosa si fa con i semi di cacao, che non hanno mani assaggiato un cubetto di cioccolato perché la paga giornaliera è così bassa che non possono permettersi di comprarla.
Uno sfruttamento minorile operato da famosi multinazionali di diversi campi (dall' abbigliamento alle bevande più famose), dove noi siamo i ricchi consumatori finali che disconoscono l' origine di quelle materie prime e se ne sbattono di chi ci ha portato ciò che ora abbiamo tra le mani.

RAZZISMO VERSO LA POVERTA'
www.maurobiani.it
Poi gli viene domandato come definire questa ondata rabbiosa contro gli "stranieri".
« Io lo definirei razzismo, che sostanzialmente è legato al classismo » risponde « Siamo spaventati dai poveri. Quando li guardiamo non pensiamo ad aiutarli indipendentemente da dove provengano. Vediamo solo un disperato e giriamo al largo. Strano. Per gli italiani una volta l'ospite era sacro. Ora invece c'è questo atteggiamento da piccolo-borghesi che, in preda al panico, hanno paura di essere contagiati da quel povero proveniente da un altro Paese ».

A mio parere, un po' è razzismo, un po' è stupidità.
Il razzismo è quando si afferma che un ragazzino dalla pelle scura, che parla con fortissimo accento romano dacché nato e cresciuto a Roma (da genitori africani), e che conosce la storia d' Italia anche meglio di uno studente italiano figli di italiani, non sia italiano.
La stupidità è quando un extracomunitario dovrebbe affogare in mare con il suo barcone (commenti del genere, sui social, ce ne sono migliaia), ma un calciatore straniero che prende la cittadinanza italiana solo per aver firmato un contratto con una società di calcio italiana, dovrebbe (ed è) un esempio per molti giovani (e meno giovani), lodato e quasi venerato.

« MI SPAVENTA CHE POSSIAMO VIVERE IN UN PAESE FASCISTA »
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In merito al respingimento, da parte del ministro degli interni Matteo Salvini, della nave Aquarius, Covatta dice « Mi vergogno come un ladro. Mi mette a disagio pensare che il mio Paese possa fare cose del genere  » spiegando che, in merito al pericolo delle possibili vie che potrà prendere la linea del governo Conte, «  mi spaventa l'idea che possiamo finire a vivere in un paese fascista. Mi spaventa che qualcuno possa decidere chi può e chi non può stare in Italia e avere diritti. Nessun eletto dovrebbe arrogarsi questo tipo di scelte ».

Il neo presidente della Camera Roberto Fico è stato l' unico a recarsi a San Ferdinando come gesto di solidarietà dopo l' omicidio di Soumalia Sacko, esprimendo anche disappunto per le parole e l' azione di Matteo Salvini contro la nave Aquarius.

« Storcono il naso ma poco altro » risponde l' attore « Ormai hanno messo il culo là sopra e non credo vogliano rialzarlo. Non ho idea se possano cambiare. Mandare a fanculo la gente è la cosa più facile che si può fare. Se poi però vai al potere e dai fuoco a tutto, forse avevi detto solo cazzate fino a quel momento » concludendo che  « il mestiere del politico è il più difficile del mondo ».

E sulla domanda sul come invertire la tendenza, risponde
« Una domanda che ci si poneva anche 80-90 anni fa, quando c'erano le camicie nere. Anche allora ci si chiedeva come invertire la tendenza. Penso la questione si possa risolvere con l'informazione, invitando a non smettere di porsi e porre domande. Dialogando, con la forza delle idee. E tutto questo deve transitare per i luoghi preposti perché questo accada, ovvero la scuola, i giornali, le televisioni. Ma se questi presidi sono dominati dal razzismo e non dalla libertà, finisce la possibilità di crescita. Così rischiamo di finire in Turchia o in Ungheria. Più elimini i momenti di confronto e più le cose peggiorano ».

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