Il Nuovo-Coronavirus resiste su smartphone e banconote per 28 giorni. Uno studio mostra la resistenza del virus a basse temperature

 



Quando l'epidemia da Nuovo-coronavirus era agli inizi (siamo nel marzo 2020), gli studi scientifici si erano svolti soprattutto sulle modalità di contagio come la sopravvivenza dello stesso sulel superfici.
Fu rilevato che, a temperatura ambiente (21-23°C con umidità relativa del 40%), i materiali più “inospitali” per il virus erano il rame, dove la capacità infettiva si dimezzava (non si azzerava) in meno di 2 ore, e il cartone, sul quale il virus "perdeva potenza" dopo 5 ore.
Sulle altre superfici, invece, la resistenza del virus si mostrò superiore: un esempio è sull’acciaio inossidabile dove ci vollero 6 ore per vedere dimezzata la capacità infettiva mentre ne erano necessarie circa 7 sulla plastica.

Studi recenti (siamo a settembre 2020) mostrano che, in condizioni di laboratorio, il virus si dimezza dopo circa 3 ore sulla carta, oltre le 24 ore su legno e tessuti, e 4 giorni su superfici lisce quali acciaio e plastica.

Un nuovo studio riportato dalla BBC spiega che il virus può rimanere su determinate superfici anche per 28 giorni.

TELEFONINI E BANCONOTE: PERICOLO CONTAGIO
Uno studio approfondito realizzato dall' Australia's national science agency and innovation catalyst (CSIRO) ha riscontrato la presenza del Nuovo-coronarivus su determinate superifici rilevando che il virus responsabile del Covid-19 può rimanere infettivo su superfici come banconote, schermi di telefoni e acciaio inossidabile per 28 giorni.

Altri esperti però si oppongono a questo studio affermando che il virus si trasmette più comunemente quando le persone tossiscono, starnutiscono o parlano ovvero con le cosiddette "goccioline" trasportate dall' aria espirata.

Gli esperimenti sono stati condotti a temperatura di circa 20° e al buio, poiché è già stato dimostrato che la luce UV uccide il virus.

"Stabilire per quanto tempo il virus rimane realmente vitale sulle superfici ci consente di prevedere e mitigare in modo più accurato la sua diffusione e di fare un lavoro migliore per proteggere la nostra gente", ha affermato Larry Marshall, amministratore delegato di CSIRO.

Tuttavia, il prof. Ron Eccles, ex direttore del Common Cold Centre dell'Università di Cardiff, ha criticato lo studio e ha affermato che il suggerimento che il virus potrebbe sopravvivere per 28 giorni sta causando "inutili paure nella popolazione".

"I virus si diffondono sulle superfici dal muco nella tosse e negli starnuti e nelle dita sporche e questo studio non ha utilizzato muco umano fresco come veicolo per diffondere il virus", ha detto il prof. Eccles. "Il muco fresco è un ambiente ostile per i virus poiché contiene molti globuli bianchi che producono enzimi per distruggere i virus e può anche contenere anticorpi e altre sostanze chimiche per neutralizzare i virus. Secondo me i virus infettivi persistono solo per ore nel muco sulle superfici anziché per giorni".

Lo studio CSIRO, pubblicato su Virology Journal, ha scoperto che il virus è sopravvissuto per meno tempo a temperature più calde; ha smesso di essere infettivo entro 24 ore a 40 ° C su alcune superfici. Inoltre è rimasto più a lungo su superfici lisce e non porose che su materiali porosi come i tessuti, che non sono stati portatori di virus infettivi per 14 giorni.

Gli autori dello studio hanno affermato che la capacità di SARS-Cov-2 di persistere sull'acciaio inossidabile a temperature più basse potrebbe spiegare le epidemie di Covid-19 negli impianti di lavorazione della carne e nelle celle frigorifere. Migliaia di lavoratori sono risultati positivi negli stabilimenti di lavorazione della carne e nei macelli in tutto il mondo.

FONTI E LINK UTILI

  • https://www.bbc.com/news/health-54500673
  • https://www.csiro.au/en/News/News-releases/2020/Dr-Larry-Marshall-reappointed
  • https://www.ars.toscana.it/2-articoli/4291-coronavirus-trasmissione-diffusione-permanenza-superfici-goccioline-aerosol-sospensione-aria.html
  • https://www.agi.it/salute/news/2020-03-17/coronavirus-resistenza-superfici-7606689/

Commenti

  1. Secondo me non hanno ancora le idee molto chiare.
    Però se davvero sopravvive sulle banconote, è un rischio (allora siamo tutti davvero potenzialmente infetti), e potrebbe essere la scusa definitiva per spingere alla moneta elettronica :)

    Moz-

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    1. In effetti non hanno le idee chiare, e questo perché effettuano studi diversi in nazioni diverse (con ideologie diverse) in condizioni diverse e quindi è difficile capire quale sia affidabile e quale si avvicini di più alla realtà.

      Vero, le banconote sono un grosso problema ma, se ci pensi bene, quando usi la carta la dai al commesso del negozio e, se questi non ha le mani pulite (metti si sia dato, con due dita, una passata sotto il naso poco prima), contamina la tua carta che riprenderai in mano.
      Sì lo so, fa schifo, ma è bene pensare a tutte le eventualità! XD

      Ciao Moz!!

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  2. Mamma mia la faccenda è grave!

    RispondiElimina

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