A che serve il lockdown se il governo non chiude davvero tutto?

 


Dal 9 marzo al 18 maggio 2020 il governo ha chiuso tutto.
Nessuno poteva uscire di casa se non per fare la spesa, per lavoro o per problemi di salute.
Nessuno poteva uscire dal proprio Comune, e quindi ovviamente neanche spostarsi tra Regioni, né tantomeno all'estero.

Alla fine di questa forzata "quarantena" è arrivata l'estate.
Sono di nuovo aumentati i contagi e la colpa, secondo gli illustri politici e scienziati, di chi è? Degli italiani.

Qualcuno dimentica che il governo NON CHIUSE porti e aeroporti e infatti, cosa è successo? Gli italiani (di qualsiasi regione) sono andati in vacanza non solo in altre regioni d'Italia (e ci potrebbe anche stare) ma addirittura all' estero: in Grecia, in Spagna, in Francia, negli Stati Uniti, e gli stessi stranieri europei - anche se giungevano da nazioni dove i contagi stavano aumentando - sono giunti in Italia in tutta tranquillità perché era concesso.
Chiacchierando con diverse persone ho scoperto che molti italiani sono andati all'estero perché le compagnie aeree, avendo un crollo di voli, hanno venduto i biglietti a prezzi stracciati (si parla anche di 20 euro andata e ritorno per l' Inghilterra). Al ritorno in Italia, i vacanzieri italiani sono risultati positivi al covid-19.

Quindi? A che è servito starsene chiusi in casa se poi è stato possibile per tutti - italiani e stranieri - andare/venire all'/dall' estero?

I RAPPORTI COMMERCIALI
CONTANO PIU' DELLA SALUTE (?)


Al di là di cosa dicono gli scienziati sul covid-19, sappiamo bene che sono i governanti che decidono cosa fare.
I governi (incluso quello italiano) si muovono ponendo, in cima alla scala delle priorità, tre punti che sono per loro i più importanti:
1- i rapporti commerciali con i partner di guerra
2- l' economia dello Stato (e non delle singole persone)
3- l' elettorato


1 - RAPPORTI COMMERCIALI CON I PARTNER DI GUERRA
Per i rapporti commerciali abbiamo visto che il governo italiano ha chiuso i voli in arrivo da:
Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana
ma NON da
Stati Uniti (ai quali lecchiamo le chiappe dalla fine del 1945 e, in maniera più intensa, dal 4 aprile 1949), da Francia, Germania, Inghilterra, Spagna (altri alleati di guerra), Malta, Grecia, e tanti altri come se in queste nazioni ci fossero contagi zero.
Questo perché chiudere i voli provenienti da queste nazioni porterebbe a reazioni immediate. Non fa niente se Trump impose i dazi sui prodotti italiani esportati in Usa: lo zio Sam è il padre, e noi i figli che dobbiamo sempre ubbidire, vero?

2 - L'ECONOMIA DELLO STATO

Porre in lockdown certe attività significa rischiare di farle chiudere e quindi provocare una conseguenza disastrosa per le casse dello Stato. Tenerle aperte ma con delle regole è la soluzione alla quale puntano rispetto alla chiusura totale.
Come ho riportato, in maniera dettagliata, nel precedente articolo "Migliaia di euro alle imprese con 5 milioni di euro di fatturato e spiccioli ai lavoratori", il governo ha voluto (e non dovuto) elargire migliaia di euro anche alle imprese ricche, quelle con fatturati annuali che superano il milione di euro. Aziende che potrebbero sopravvivere alla chiusura di due mesi, ma che hanno dovuto lamentarsi per raggranellare qualche soldo pubblico. La logica di questi provvedimenti ricade nel ricatto Capitalistico: io, grande azienda, se non ricevo del denaro dallo Stato, chiudo e mi trasferisco all'estero e tu, Stato, non riceverai più neanche 1 euro di imposte dai miei guadagni.
E il governo, cede.

3 - L' ELETTORATO
I governi fanno (anzi, illudono di fare) ciò che il popolo vuole e dicono ciò che i cittadini oppositori al partito pensano.
Dunque, vediamo chiudere certi locali (i quali imprenditori sono favorevoli al lockdown) e altri no (che sono contrari): in questo modo si tengono i loro elettori e acquisiscono nuovi elettori dall' opposizione.
Poi vediamo partiti che si definivano di sinistra prendere certe posizioni che ricordano i partiti di destra, ma questo è sempre l' elettorato.

Il governo può, anzi, decide chi deve vivere e chi deve morire e se pensate che questa idea sia un "complotto", evidentemente non vedete oltre il vostro naso.
Lo Stato venne definito da certi economisti una vera e propria impresa: non deve fallire e, per non fallire, può decidere di lasciarsi dietro del personale.
Uno Stato punta all' autoconservazione, al benessere generale e non a quello particolare (della serie si dà denaro a una categoria sapendo che non tutte le persone della stessa li prenderanno).
I governanti agiscono per non far crollare uno Stato e per mantenere la loro figura come quella migliore.

Il cittadino rappresenta la ruota del veicolo: se non va bene, viene cambiato.

Nessuno sa esattamente come procedere, che cosa fare e cosa non fare. Starsene a casa è la soluzione? E se ci si può spostare all'estero, a che serve starsene a casa? Ogni Stato si dovrebbe chiudere completamente agli altri confinanti o meno?

Commenti

Attenzione

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono reperite in internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio. L'autore del blog non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.
Se possiedi il copyright di qualche immagine presente nel blog, basta che tu mi invii una mail con i dettagli ed io provvederò ad eliminarla.

Potrebbe interessarti

Post più letti