Lega e M5s bocciano la Commissione sulle Periferie



Lega e M5s hanno votato contro l' istituzione della Commissione d' inchiesta sulle Periferie avviata dalla scorsa Legislatura che ha permesso, grazie a poteri di autorità giudiziaria, comprendere situazioni locali delle zone più difficili del Paese avviando allo stanziamento di fondi per progetti e riqualificazioni


Con la XVII legislatura, il governo avviò un "Piano Periferie" che mise a disposizione dei Comuni , che proposero dei progetti dopo un' inchiesta effettuata dalla Commissione istituita dallo stesso governo, un importo totale di 3,8 miliardi di euro.
La firma avvenne il 18 dicembre 2017 con il presidente del consiglio Gentiloni il quale diede l' avvio all' attuazione dei progetti che non riguardarono solo la realizzazione di nuove opere nelle zone periferiche delle città e il recupero e riuso di immobili abbandonati, ma anche progetti riguardanti sport, welfare o comunque reinserimento sociale dei cittadini abitanti di queste zone che, il più delle volte, vengono completamente ignorati sia dai governi che si succedono che dalle amministrazioni locali.

CAMBIO DI IDEA
Se ad agosto 2018 si ebbero 270 voti favorevoli su 270 senatori presenti a Palazzo Madama nella votazione del 26 marzo scorso, alla Camera dei Deputati, invece, Lega e MoVimento 5 Stelle hanno proposto un emendamento che ne sopprime totalmente il testo. Quindi, il Piano Periferie è stato eliminato
Quest' organo istituzionale è bicamerale - proprio perché ha poteri di autorità giudiziaria dacché indaga su materie di interesse pubblico - necessitava l' approvazione di entrambe le camere ma i deputati giallo-verdi hanno votato contro.
La cosa incredibile è che tutti i partiti di opposizione hanno votato a favore mentre Lega e M5s, come sempre compatti (stavolta contro una proposta utile) hanno votato contro.




Nella scorsa legislatura, in un anno di attività, la commissione d’inchiesta delle periferie aveva ascoltato cittadini, associazioni, comitati di quartiere, esperti e istituzioni arrivando ad una relazione finale che, inviata al governo, avrebbe fatto partire i progetti proposti a livello locale.
Furono inviati tanti dati sconosciuti a livello nazionale riguardanti non solo la situazione di vita nelle periferie, ottenuta grazie alle testimonianze degli abitanti, ma anche sulla condizione economica e sociale nelle aree metropolitane

PERCHÉ È STATO BOCCIATO?
La decisione delle due forze politiche al governo è ricaduta sull' intenzione di attuare interventi concreti - anche se non si sa quali possano essere, visto che non ci sono, al momento, proposte del governo - ma questa non è una buona giustificazione. La commissione Periferie aveva, come detto, poteri di Autorità Giudiziaria (la magistratura) e quindi poteva vigilare e controllare le situazioni locali facendo sì che i fondi non sarebbero statti dirottati altrove.


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