Europee 2019: dopo 30 anni ritorna il Partito Comunista Italiano



Dopo 30 anni, alle elezioni europee del 23 maggio prossimo ci sarà anche lo storico Partito Comunista Italiano. Il segretario nazionale del Pci, Mauro Alboresi, ha depositato il simbolo del partito che tornerà per tutti gli elettori di sinistra rimasti delusi dai partiti che si sono succeduti al governo negli ultimi decenni


Il Partito Comunista Italiano rinasce e si prefiggerà, come obiettivo, l'uscita dall' Unione Europea, contrasto alla Tav, la nazionalizzazione delle imprese e il salario minimo per tutti i lavoratori.

Al centro della proposta politica dei comunisti, secondo quanto dichiarano i vertici del partito, c'è la critica radicale all'Unione Europea e all' Euro, da cui il Pci propone l'uscita per la costruzione di una Europa confederale tra Stati e popoli sovrani e di cooperazione dall'Atlantico agli Urali. 
Per l'Italia, il Pci propone una nuova programmazione statale in economia, con la riunificazione della Banca d'Italia e Tesoro per l'acquisto diretto di titoli di Stato, nazionalizzazioni, salario minimo pari a 10 euro netti all'ora, tassazione fortemente progressiva e no alla flat tax

Nel programma c'è poi l'abolizione della libertà totale di licenziamento ripristinando l'articolo 18, abolizione dei ticket sanitari e intera gratuità dell'Istruzione pubblica. No alla Tav e alle grandi opere inutili e sì ad investimenti in riassetto del territorio. Il Pci è favorevole alla sottoscrizione dell'intesa tra Italia e Cina per la Nuova Via della Seta. 

Nel comunicato diffuso a febbraio, il PCI scriveva « Il dialogo avviato con altre forze a sinistra non ha prodotto una sintesi politica e quindi il Pci ha deciso di presentare autonomamente il proprio simbolo su contenuti, in particolare, centrati sull'opposizione al governo, contro le inefficaci misure economiche, di rottura con l'Unione europea e per l'uscita dall'euro dell'Italia ».

Concludono con « i comunisti ritengono necessario rompere con tutti i vincoli della Ue, euro compreso. A sinistra, quindi, oltre al ritorno sulla scena politica di un simbolo storico si affaccia una posizione chiaramente contro l'euro e per il recupero della sovranità nazionale e popolare ».


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