Referendum anti-Casta del 6 Maggio: il giudice respinge il ricorso dell' Unione Province Sarde
Il giudice civile del Tribunale di Cagliari ha respinto il ricorso
presentato dall' Unione Province Sarde presentato nei giorni scorsi
( leggi la news di sabato ) ove considerava illegittima la consultazione
( dove si vota per abolire le numerose province della Regione ).
Proprio stamattina il giudice Maria Teresa Spanu ha respinto il ricorso.
Secondo l'Ups, guidato dal presidente Roberto Deriu (presidente della Provincia
di Nuoro), i quesiti riguardanti l' abolizione delle Province erano da considerare illegittimi, ma il giudice Spanu non ha condiviso il presupposto sollevato
dai ricorrenti in merito alla procedura da utilizzare per la modifica delle
Province regionali.
In pratica, essendo le nuove Province di Carbonia-Iglesias, Ogliastra,
Medio Campidano e Olbia-Tempio nate con legge regionale, sono abrogabili
come qualsiasi altra legge regionale con un referendum.
Cade così, dunque, il principio di costituzionalità che necessiterebbe invece di una
differente procedura. I sardi sono chiamati al voto domenica 6 maggio
per dieci referendum anti-casta e contro i costi della politica,
tra cui appunto quattro quesiti per l'abrogazione di altrettante Province regionali,
istituite dieci anni fa, ed uno consultivo per cancellare anche le quattro Province
'storiche' (Cagliari, Sassari, Oristano e Nuoro).
Il quorum da raggiungere è del 33% dei votanti.
I QUESITI DEL REFERENDUM
Referendum n. 1:
“Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 2 gennaio 1997, n. 4 e successive integrazioni e modificazioni recante disposizioni in materia di “Riassetto generale delle Province e procedure ordinarie per l’istituzione di nuove Province e la modificazione delle circoscrizioni provinciali?”.
Referendum n. 2:
“Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 1 luglio 2002, n. 10 recante disposizioni in materia di “Adempimenti conseguenti alla istituzione di nuove Province, norme sugli amministratori locali e modifiche alla legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4?”.
Referendum n. 3:
“Volete voi che sia abrogata la deliberazione del Consiglio regionale della Sardegna del 31 marzo 1999 (pubblicata sul BURAS n. 11 del 9 aprile 1999) contenente “La previsione delle nuove circoscrizioni provinciali della Sardegna, ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4?”.
Referendum n. 4:
“Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 12 luglio 2001, n. 9 recante disposizioni in materia di “Istituzione delle Province di Carbonia-Iglesias, del Medio Campidano, dell’Ogliastra e di Olbia-Tempio?”.
Referendum n. 5:
“Siete voi favorevoli all’abolizione delle quattro province “storiche” della Sardegna, Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano?”.
Referendum n. 6:
“Siete voi favorevoli alla riscrittura dello Statuto della Regione Autonoma della Sardegna da parte di un’ Assemblea Costituente eletta a suffragio universale da tutti i cittadini sardi?”.
Referendum n. 7:
“Siete voi favorevoli all’elezione diretta del Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, scelto attraverso elezioni primarie normate per legge?”.
Referendum n. 8:
“Volete voi che sia abrogato l’art. 1 della legge regionale sarda 7 aprile 1966, n. 2 recante “Provvedimenti relativi al Consiglio regionale della Sardegna” e successive modificazioni?”.
Referendum n. 9:
“Siete voi favorevoli all’abolizione dei consigli di amministrazione di tutti gli Enti strumentali e Agenzie della Regione Autonoma della Sardegna?”.
Referendum n. 10:
“Siete voi favorevoli alla riduzione a cinquanta del numero dei componenti del Consiglio regionale della Regione Autonoma della Sardegna?”.
fonte
http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/269585
Stranamente, di questo referendum si sente parlare molto poco sui giornali.
RispondiEliminaSe non ti leggessi, ne saprei praticamente zero.
Infatti è passato proprio in silenzio.
EliminaQui sono stati messi i manifesti ma dai movimenti
regionali. I comuni intelligentemente hanno messo
gli avvisi solo qualche settimana prima.
A livello nazionale, un referendum così importante
doveva esser pubblicizzato per cercare di dare
quell' aria di cambiamento.