Latte materno contaminato da idrocarburi dopo incendio dell' impianto Lubrizol


« Il fatto che mi siano state trovate tracce di idrocarburi mi fa arrabbiare perché dico a me stessa che forse ho dato al mio bambino qualcosa che faceva male  ». Sono le parole di Julie, una delle volontarie su cui sono stati fatti test su latte e urine dopo l'esplosione alla fabbrica chimica Lubrizol


Nella notte del 26 settembre 2019 è esploso un vasto incendio nell'impianto chimico della società Lubrizol, azienda produttrice di additivi per lubrificanti dal 1954. Nei giorni successivi, in tutta la città di Rouen e in undici Comuni confinanti,  furono chiuse scuole, asili, college e università.

Diverse donne si sono sottoposte ad esami di urine e latte effettuati dal presidio ospedaliero universitario di Limoges riscontrando una contaminazione da etilbenzene, toluene e xilene.
Lo studio dovrà analizzare anche del latte materno raccolto e congelato prima dell'incendio. Le mamme sono pronte a intentare una causa alla Lubrizol se i prossimi esami confermeranno la contaminazione.
Secondo la Prefettura di Rouen il rogo ha bruciato più di 5250 tonnellate di prodotti chimici industriali e petrolio.

L'AZIENDA LUBRIZOL
La Lubrizol Corporation è stata fondata nel 1928 ed è un'azienda che fornisce prodotti chimici speciali per i mercati dei trasporti, industriale e anche a consumatori finali. Questi prodotti includono additivi per oli motore e altri fluidi legati al trasporto, additivi per lubrificanti industriali e additivi per benzina e gasolio. Inoltre, Lubrizol produce ingredienti e additivi per prodotti per la cura della persona, prodotti farmaceutici e medici, materiali speciali, compresa la tecnologia delle materie plastiche e rivestimenti sotto forma di resine speciali.
La Lubrizol è una filiale del Berkshire Hathaway e ha sede a Wickliffe, Ohio (Stati Uniti). La società ha un fatturato annuo di 6,5 miliardi di dollari e filiali in tutto il mondo.

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