No, il mondo non fa schifo.
Il mondo non fa schifo, e Facebook non è il mondo.
Sto evitando persino le news dei quotidiani o, quando leggo i titoli, evito quelle che portano inevitabilmente a delle considerazioni piene di rabbia, colme di ingiustizia.
Negli anni ho letto e soprattutto visto
video orribili (alcuni eliminati dal web, altri finiti nel
Deep Web) che non avrebbero mai dovuto varcare la soglia del web.
Ieri sera, dopo diversi giorni, appena entrato su Facebook, leggo di insulti, minacce di morte, auguri di stupri ad una donna che non ha ucciso nessuno, anzi... Ci sono stato 5 secondi per poi togliere tutto e non voler leggere più nulla: rimango della mia idea, ovvero di restarne fuori.
Anche sotto i video di YouTube, specie quelli di argomentazione politica e di cronaca, si trovano migliaia di rigurgiti di odio, di violenza, denotando una frustrazione generale assopita da chissà quanto tempo.
Il mondo non fa schifo, sono le persone ad esser sofferenti.
Per 10 anni ho scritto, dapprima esclusivamente, e negli ultimi anni prevalentemente, per passione. Scrivevo articoli su ogni argomento: ambiente, lavoro, politica (sulle nuove leggi, per spiegare cosa avevano cambiato, cercando sempre di restare imparziale), fisco, allegando link, spiegando in parole semplici le cose complicate, indirizzando a siti specializzati dove chiedere assistenza.
Da 2-3 anni, le persone non leggono più, non si informano (non vogliono essere informate) ma vogliono solo una cosa: AVERE RAGIONE.
È terribile questa cosa perché mi ricorda l' atteggiamento dei bambini: « Questo è mio!» strillano, anche se l' oggetto non è il loro. « Non si prendono le cose degli altri » e la risposta del bambino è «No!!». Il bambino è convinto di aver sempre ragione e di far sempre la cosa giusta: "no!" Urlo io. Rivolgendomi però non ai bambini, ma agli adulti pieni di odio.
Il mondo non fa schifo, ma è la società che ha creato l' uomo a far schifo.
Sono nauseato nel leggere continui rigurgiti di odio, e sono arrivato a non amare più lo scrivere articoli lunghi, dettagliati, dove indirizzavo e consigliavo le persone, dove spiegavo dettagli che, almeno a quei tempi, pochi siti/blog riportavano. Moltissime persone non vogliono intraprendere discussioni costruttive scambiandosi pareri, ma vogliono solo avere ragione.
Probabilmente è un modo di vivere in vigore da tantissimi anni ma forse, dalla nascita dei social, la situazione è peggiorata in maniera esponenziale.
Ognuno si sente protagonista, il social ti rende protagonista: « TU sei più importante degli altri » e questa frase la inducono a chiunque. Il problema sorge quando tutti si sentono importanti e in diritto di dire tutto, convinti che siano frasi giuste e da non tenere nella propria testa. No, non siamo tutti più importanti degli altri, ma siamo solo parte del mondo che ci ospita da millenni.
Le persone sono così tristi e così inconsapevoli da non fermarsi mai almeno qualche minuto per cercare di capire realmente la fonte dei loro problemi: educano male i propri figli, e se la prendono con la società; non lottano per un obiettivo che desiderano fortemente, e danno la colpa alle altre person; credono ad ogni individuo (politico, personaggio pubblico o conoscente che sia) che gli racconta balle, e invece di ammettere di esser stati gabbati, iniziano a puntare il dito sempre e comunque verso gli altri.
No, il mondo non fa schifo.
Il mondo che ci ospita è bellissimo.Un bosco brucia, ma poi risorge e l'anno successivo è più verde di quanto lo fosse prima.
L' alternarsi delle stagioni permette a tanti animali e tante piante di far il loro ciclo perpetuo, lasciandoci sempre vuota la casella per la risposta alla domanda «
Come è possibile tutto questo? ».
Ma anche le persone sono in grado di recepire questa bellezza ed esser, loro stessi, degli individui meravigliosi.Se odiamo l' essere umano e ci rifiutiamo di vedere gli individui che invece sono il bello del mondo, significa che siamo così tristi da voler vedere solo le cose brutte, perché
l' odio e la rabbia sono, per noi, fertilizzanti. Totò, nel celebre film "Miseria e Nobiltà" diceva «
In questa casa si mangia pane e veleno! ». Oggi, c'è chi mangia "pane e odio".
Alla fine si finisce sempre lì:
se sei felice, non vai "in giro" a cercar di far soffrire gli altri.Se sei felice, e sai cos'è la vera felicità, desideri che la provino gli altri, perché
è una cosa bellissima.L' odio ti fa sentire sporco, unto, debole, accaldato e poi sfinito e deluso, e non porta mai niente di buono. Dovremmo iniziare ad ammettere le nostre sofferenze e, dopo, capire che anche gli altri soffrono.
Non si migliora la propria vita peggiorando la vita altrui.Si migliora la propria vita quando quando si insegue la felicità che, come un bellissimo virus, si trasmetterà ad ogni persona.
Sono d'accordissimo.
RispondiEliminaIl mondo è bello, e lo sarebbe ancora di più se il 70% di questa gente avvelenata, frustrata, cattiva... sparisse.
Moz-
Siccome il mondo e tutto ciò che contiene sono e saranno sempre soggetti a cambiamento, possiamo solo augurarci di vedere delle trasformazioni positive.
EliminaGrazie del tuo parere Moz.