Perde il lavoro e non può pagare gli alimenti all’ex moglie: assolto dalla Cassazione
Non poteva più pagare gli alimenti all’ex moglie in quanto rimasto senza lavoro, ma per questo era stato condannato a un mese di reclusione dalla Corte d’Appello di Torino secondo cui non era credibile “il perdurare per oltre un anno dello stato di impossibilità di adempiere” all’obbligo.
Ora però la Cassazione ha ribaltato quella sentenza dando ragione all’uomo, un cinquantenne residente ad Aosta, che è stato licenziato un anno fa e non è più riuscito a trovare un altro lavoro.
Così la Suprema corte ha annullato la sentenza e disposto un nuovo processo di secondo grado, evidenziando come perché ci sia davvero reato «deve potersi accertare che l’inadempimento economico si riconnette ad una volontà inadempiente direttamente correlata alla deliberata negazione del vincolo di assistenza ancora sussistente».
«L’elemento costitutivo del reato è individuabile nel disconoscimento degli obblighi familiari, rileva verificare la condizione economica dell’obbligato, per accertare se questa sia stata causa dell’inadempimento» si legge nella sentenza della Cassazione in cui si precisa che «l’accertamento ritenuto rilevante per integrare la fattispecie incriminatrice risulta incompleto, non essendosi verificato che la condizione economica dell’interessato consentisse l’adempimento, condizione necessaria al fine di ricondurre il mancato adempimento alla volontà di disconoscere i vincoli di assistenza materiale e morale sussistenti, sia pure in forma attenuata, durante il periodo di separazione».
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