Marche: terremotati ancora nei container.La giunta di centro-destra, dopo due anni, non ha ancora costruito le casette


di Lapenna Daniele

A Tolentino, comune di 20mila abitanti colpito dal terremoto del 26 ottobre 2016, i cittadini vivono ancora nei container, in condizioni abitative indecenti. La giunta di centro-destra, a differenza di quelle di altri Comuni del centro Italia, non ha voluto le Sae (Soluzioni Abitative d' Emergenza, le cosiddette "casette") lasciando i propri cittadini senza un' abitazione.
Il sindaco Giuseppe Pezzanesi, eletto nella coalizione Pdl-Lega-DC nel 2012 e riconfermato nel 2017 afferma che, entro l' estate, le Sae verranno costruite. Peccato che, non solo non sono partiti i lavori, ma l' amministrazione non ha ancora predisposto la ricerca delle aree dove costruirle, nonostante il sollecito della Protezione Civile locale


Come se fossero stati dimenticati da tempo, nell' ultimo mese si è tornato  a parlare (seppur per poco) degli abitanti di Umbria, Lazio e Marche colpiti dai terremoti intercorsi dal 2016 al 2017.
"Merito" (sono ironico) della fake news che mostrava una presunta foto dei container di Amatrice sotto la neve, alcuni cittadini e qualche giornalista, si sono di nuovo interrogati su come stiano passando l' inverno gli abitanti delle zone colpite dai sismi degli ultimi anni.

Fanpage è uno dei quotidiani che ne ha parlato. Il video servizio di Alessio Viscardi ci mostra la situazione nei Comuni di Tolentino e Muccia, nelle Marche, paesi di circa 20mila abitanti il primo e 900 abitanti il secondo.



Il servizio è breve e non spiega esattamente la situazione, limitandosi a mostrare le condizioni di vita quotidiana che sopportano gli abitanti a due anni dal sisma.

NIENTE CASETTE: CITTADINI DI TOLENTINO ANCORA NEI CONTAINER


Mentre città come Amatrice, Accumoli o Arquata del Tronto (e altre), hanno visto la costruzione delle SAE (Soluzioni Abitative d' Emergenza), altri Comuni, come proprio Tolentino, hanno lasciato i propri abitanti ancora nei container che, di fatto, sono soltanto soluzioni di alloggio momentanee in vista della costruzione delle cosiddette casette (le Sae, appunto).

Un utente, su Facebook, ha voluto, dopo la fake news di cui sopra, fotografare Amatrice, mostrando che è ripartita, e che gli abitanti vivono in quelle casette, ogni famiglia nella propria (vedi le foto qui "Amatrice oggi, gennaio 2019").

I terremoti colpirono il centro Italia tra il 24 agosto 2016 e il gennaio 2017, a cavallo tra la fine del Governo Renzi e l' inizio del Governo Gentiloni. La XVII legislatura stanziò 7,5 miliardi di euro per la ricostruzione, dei quali, 1,2 giunsero dall' Unione Europea.
Al luglio 2018 risultarono consegnate 3.058 casette, con 502 terminate ma ancora non consegnate.
Nel conteggio non c'è Tolentino, e vi spiego il perché.



IL COMUNE NEGA LE CASETTE
Il sito fabbricadeidiritti.it ci spiega nel dettaglio cosa è accaduto con l' Amministrazione di Tolentino.
« ... il Comune di Tolentino ha inspiegabilmente omesso di predisporre delle aree per la realizzazione delle Strutture Abitative di Emergenza (SAE).
In conseguenza di questa situazione, i cittadini che hanno provveduto a richiedere l’assegnazione di un modulo S.A.E. si trovano ancora a dover vivere nei container, con tutte le implicazioni a livello di salute, psicologico e morale che questa condizione comporta.
Questa “dimenticanza” del Comune, che ha di fatto bloccato l’iter amministrativo per la posa delle SAE, si è protratta nonostante numerosi cittadini avessero richiesto l’assegnazione di una casetta rimanendo, tuttavia, senza alcun riscontro dagli uffici amministrativi, e soprattutto senza casa, a due anni e mezzo dalla prima scossa. Dall’unico documento inviato dal Comune al Dipartimento Protezione Civile della Regione Marche, risulta che le richieste di un alloggio di emergenza sono state 205  »


L' associazione ha contattato la Protezione Civile Marche che ha riferito, allegandone la documentazione che, in data 28 dicembre 2018, il Comune di Tolentino, « pur avendo comunicato la volontà di avviare l’iter amministrativo per la realizzazione delle Strutture, non ha mai provveduto a comunicare l’individuazione delle tipologie di struttura per la posa delle casette, pur essendo stato sollecitato dalla Protezione Civile in tal senso ».

Renato Brunetta (Forza Italia) con Giuseppe Pezzanesi
eletto proprio nella coalizione di centro-destra
Quindi, dal 2016 ad oggi, il Comune di Tolentino non ha attivato alcuna procedura, ne intentato di avviare una soluzione per i cittadini rimasti senza un' abitazione nella quale vivere. Neanche la Regione Marche ha preso in mano la situazione per il diritto degli tolentinati di ottenere un' alloggio in cui vivere, come accaduto ad altri terremotati del centro Italia.

Il sindaco di Tolentino è Giuseppe Pezzanesi (questo il suo curriculum pubblico), nominato il 22 maggio 2012 e riconfermato l' 11 giugno 2017, con la coalizione Pdl-Berlusconi Presidente, Lega Nord, Democrazia Cristiana. che tra l' altro svolge il lavoro di assocuratore sempre a Tolentino.

In un articolo di qualche giorno fa di picchionews.it, il "Comitato 30 ottobre Tolentino", attivo in favore degli abitanti colpiti dal sisma, ha riportato una nota che riporto per intero:

« Alla luce delle recenti affermazioni apparse sui media locali e non, il Comitato 30 Ottobre esprime vive preoccupazioni riguardo le prospettive per gli ospiti dei container e per le decine di sfollati ancora dislocati sulla costa. Le rassicurazioni che l'amministrazione [la giunta Pezzanesi - ndb] sparge in ogni occasione utile per garantire che entro fine estate verranno consegnati gli appartamenti da costruire ex novo (analoga promessa è stata fatta a giugno dello scorso anno), appaiono assolutamente fuori luogo. Infatti ad oggi, non sono nemmeno partiti i lavori preliminari per costruire le nuove palazzine.

Assicurare che entro la fine dell'estate saranno consegnati, significa offendere il buon senso e l'intelligenza delle persone.

Così come affermare impunemente che i container hanno una "vita" di oltre 10 anni, lasciando intendere che strutture previste in sostituzione delle tende possano essere in realtà fruibili per lunghissimo tempo ancora, lascia sgomenti per l'assoluta cecità riguardo la condizione di vita all'interno di una struttura concepita come assolutamente temporanea. Ciò che possiamo dire, senza tema di smentita, è che entro la fine dell'anno potrebbero essere pronte solo le SAE, le quali purtroppo sono state scartate a priori dall'amministrazione, condannando così centinaia di concittadini a condizioni di vita estremamente disagevoli.

Appare pressochè inutile appellarsi ad organi di governo sovracomunali: Regione, Governo, Protezione Civile, ma anche autorità giudiziarie varie, tutti sembrano più attenti alla "governance" piuttosto che a garantire agli aventi diritto il riconoscimento degli strumenti che la stessa legge ha riconosciuto loro. Il Comitato 30 Ottobre pertanto continuerà la sua battaglia.

Anzitutto chiamando la cittadinanza ad una assemblea pubblica (data e luogo verranno comunicati sulla pagina Facebook del comitato), oltre che per fare il punto della situazione, anche per decidere insieme come uscire dall'emergenza ed affrontare insieme le scelte che ci riguardano tutti, ciò anche alla luce del fatto che l'amministrazione comunale ha letteralmente paura di convocare periodicamente gli incontri pubblici con la popolazione »

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