Quota 100 è flop: solo 3 assunzioni ogni 10 pensionamenti.Persi 3,3 milioni di giovani occupati


A fronte di una stima di 400mila pre-pensionamenti con la Quota 100, solo 120mila lavoratori hanno usufruito della nuova riforma del lavoro che non è ancora riuscita a realizzare quel ricambio generazionale tanto promesso, portando ad una diminuzione dell' 1,3 per cento di assunzioni under 35. Intanto l' Italia registra un dato spaventoso: si sono persi 3,3 milioni di giovani occupati


La legge sulla Quota 100 è stata voluta fortemente da Matteo Salvini e, infatti, nei suoi comizi, lanciava la sua sfida per abbattere la Legge Fornero « Dopo le ingiustizie e le sofferenze causate dalla legge Fornero, la nostra priorità era ed è restituire il diritto alla pensione a milioni di italiani: stiamo lavorando per questo. Obiettivo: quota 100, permettendo così anche l’ingresso di tanti giovani nel mondo del lavoro».
Peccato che, come non previsto, la Quota 100 non è servita a creare l' occupazione che il leader della Lega pensava. Dagli ultimi dati diffusi proprio dai siti istituzionali risulta che, ogni 10 pensionamenti, ci sono state solo 3 assunzioni.  Le domande per lasciare il posto di lavoro con Quota 100 risultano, ad oggi, nel settore privato 60.479 mentre, nel pubblico, sono 52.607 le persone che hanno optato per il prepensionamento.

Approvato il decreto n.4/2019, si stimarono circa 400mila pensionamenti grazie alla legge voluta dal vicepremier leghista ma, ad oggi, solo 120mila lavoratori sono andati in pensione con la Quota 100 (circa 40mila sono state respinte).  Lo stanziamento per questa riforma è di:
  • 4 miliardi di euro per l'anno 2019
  • 8,3 miliardi di euro per l'anno 2020
  • 8,6 miliardi di euro per l'anno 2021
  • 8,1 miliardi di euro per l'anno 2022
  • 6,9 miliardi di euro per l'anno 2023
  • 7miliardi di euro a decorrere dall'anno 2024

QUOTA100: NON INCENTIVA ALL' ASSUNZIONE.
GIOVANI ASSUNTI -1,3%

« Nel 2019, per effetto di Quota 100, un giovane su tre pensionati farà ingresso nel mondo del lavoro  in virtù di quei 314 mila richiedenti accesso al prepensionamento stimati nella fase di avvio della misura », aveva detto il presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, proseguendo che « Le imprese potrebbero sfruttare i prepensionamenti come strumento di gestione delle ristrutturazioni aziendali per ridurre il personale, più che per il ricambio generazionale ».

Anziché licenziare i dipendenti, il pensionamento con la Legge Quota 100 è stato un modo per gli imprenditori di alleggerire il carico fiscale derivato dal sostentamento del reparto produttivo. Con un carico fiscale di quasi il 30 per cento, è facile per un datore di lavoro pensare di redistribuire il lavoro con i restanti dipendenti anziché sostituire il pensionato con una nuova assunzione.

Nonostante il tasso di disoccupazione generale sia sceso sotto il 10%, il numero di giovani under 35 assunti è diminuito dell' 1,3% passando dal 62,9% del secondo trimestre del 2018 (aprile-maggio-giugno 2018) all' attuale 61,6%.

Il rapporto dell' Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro sul ricambio generazionale dell'occupazione che analizza le professioni "sostituibili" e "non sostituibili", evidenzia le maggiori difficoltà per le professioni qualificate: si registra un saldo negativo tra l'ingresso di giovani alla prima esperienza e pensionati per legislatori, imprenditori e alta dirigenza (-48 mila), professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (-48 mila), impiegati (-27 mila), conduttori di impianti, operai di macchinari fissi e mobili e conducenti di veicoli (-45 mila) e militari (-3 mila).

Solo una parte dei posti dei pensionati è stata sostituita dai giovani, in quanto la restante è stata affidata a lavoratori meno giovani, adulti con maggiore esperienza oppure non è stata sostituita affatto. Tra le professioni dove invece si registra il maggiore ricambio, ci sono quelle inerenti le attività commerciali e i servizi (+358 mila) e le professioni esecutive relative all'accoglienza nei settori del turismo (+9 mila).

3,3 MILIONI DI GIOVANI OCCUPATI IN MENO.
GIOVANI E ANZIANI NON SONO PERFETTAMENTE SOSTITUIBILI

Dall' indagine si apprende che negli ultimi vent’anni in Italia si è registrato un fenomeno drammatico e unico tra i paesi dell’Unione Europea: la perdita di 3,3 milioni di giovani occupati under 35 e l’aumento di 5,7 milioni di adulti over 35 anni.
Il tasso d’occupazione giovanile è tra i più bassi d’Europa, superiore solo a quello della Grecia, e quello della disoccupazione giovanile è tra i più alti, al pari della Spagna e della Grecia.

Si ipotizza che la riforma Fornero (legge n.201 del 6 dicembre 2011) ha bloccato la fuoriuscita di molti lavoratori, provocando l’interruzione delle assunzioni di giovani mentre la Quota 100 non porterà conseguenzialmente ad un perfetto ricambio generazionale.

Come si evince, le forze di lavoro di diversa età sono diverse per competenze ed esperienze e quindi giovani e anziani non sono perfettamente sostituibili ovvero ad un metalmeccanico che va in pensione non consegue un' assunzione di un giovane nello stesso tipo di impiego.
L’abbassamento dell’età pensionabile o con i prepensionamenti è controversa e dibattuta da tempo dagli studiosi di tutto il mondo. La letteratura che contesta la lump of labour theory è molto vasta e si basa innanzitutto su due evidenze:
  1. la domanda di lavoro non è fissa e varia costantemente sulla base della produttività e dei cicli economici;
  2. le forze di lavoro di diversa età non sono omogenee per competenze, esperienze, capacità e vocazioni, quindi giovani e anziani sono complementari e non sostituibili all’interno degli organici, per cui al pensionamento anticipato di un certo numero di lavoratori anziani potrebbe corrispondere l’assunzione di un numero anche minore di giovani lavoratori: più probabilmente si assumerebbero lavoratori adulti che hanno le stesse caratteristiche
Più che ricercare una specie di sostituzione generazionale, occorrerebbe attivare politiche concrete per creare più lavoro, portare le aziende ad assumere e i giovani a formarsi in modo da soddisfare il mercato.

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