Caporalato: arrestata donna già implicata in un processo per sfruttamento del lavoro nero

Paola Clemente, la bracciante agricola
morta nelle campagne di Andria il 13 luglio 2015

La donna fu coinvolta nel processo per la morte di Paola Clemente, la bracciante agricola di San Giorgio Jonico morta d' infarto nelle campagne di Andria il 13 luglio del 2015 mentre lavorava all' acinellatura dell' uva. Era pagata 28 euro al giorno anziché 86 euro


La polizia di Taranto ha arrestato una 49enne per intermediazione di manodopera e sfruttamento del lavoro. L' indagine è partita dopo il controllo di un pullman parcheggiato in un vigneto nella zona di Castellaneta, in provincia di Taranto. L' ispezione ha permesso di rilevare la presenza di una decina di lavoratori italiani e alcuni rumeni che stavano lavorando nel campo.
La donna faceva da caporale: ogni giorno, dalla misera paga dei lavoratori, venivano detratti 11 euro che finivano nelle tasche dell' arrestata.

Dopo si è scoperto che la 49enne tarantina aveva, a suo carico, un' ordinanza di custodia cautelare per lo stesso reato scoperto con la morte di Paola Clemente, bracciante agricola sfruttata per 28 euro al giorno deceduta per infarto nel campo dove stava lavorando.
La denuncia del marito di Paola Clemente fece partire una serie di indagini che portarono all' arresto di sei persone:
- il titolare dell' azienda di trasporti che conduceva le braccianti sino ad Andria, con i suoi bus;
- la moglie del trasportatore, indagata per le buste paga fasulle, create solo per intascare le indennità previdenziali e riportanti paghe orarie inferiori a quelle stabilite dal CCNL di riferimento;
- la sorella di questa donna che era la capo-squadra nel lavoro nei campi;
- il direttore dell' agenzia interinale di Noicattaro;
- il ragioniere e il suo collega.

Dagli articoli dei quotidiani locali non si sa se la donna arrestata in questi giorni sia la moglie del trasportatore o la sorella di questa donna, entrambe implicate nel processo. Il sistema è rimasto lo stesso e anche il mezzo con il quale si conducevano, nelle campagne pugliesi, i braccianti italiani e stranieri.

L' INTERVISTA AL BRACCIANTE PUGLIESE
Ovviamente, come c' era da aspettarsi, a quanto si apprende dagli articoli, il proprietario del campo è rimasto estraneo all' indagine infatti, al momento dell' intervento delle forze dell' ordine, ha dichiarato - si legge dalla Gazzetta del Mezzogiorno - che i terreni erano sì di sua proprietà, ma erano gestiti da altre ditte. Un classico.

Chi di voi ha visto il video dove ho intervistato Luigi, un bracciante pugliese sfruttato nelle campagne di Foggia, sa che il braccio che muove il Caporalato è proprio il proprietario del campo: «Come fa il proprietario terriero a non sapere che nel suo campo lavorano da venti a cinquanta persone?» è la domanda che si era posto Luigi nella mia intervista, spiegando poi i dettagli su chi riesce sempre a cavarsela in questo sistema malsano che non si riesce a distruggere.

Lo sfruttamento dei lavoratori nelle campagne prosegue, ma i veri colpevoli rimangono impuniti, riuscendo persino a ritornare attivi nella loro attività criminale.

Sotto, il video della mia intervista a Luigi.



NEWS del 15/04/2023
Morte di Paola Clemente ad Andria, assolto l'amministratore dell'azienda
La decisione del giudice del Tribunale di Trani: "il fatto non sussiste"
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