Nel 2007, il fascista Francesco Polacchi, editore di Altaforte, aggredì e accoltellò un ragazzo senza motivo


Nel 2007, il fascista Francesco Polacchi, editore di Altaforte e militante di Casapound, assieme al suo branco, aggredì senza motivo un ragazzo. Fuggirono prima dell'arrivo dei carabinieri i quali li rintracciarono nella loro roulotte dove trovarono le spranghe e i coltelli ancora insanguinati


Accadde il 31 luglio 2007.
Siamo a Porto Rotondo. Di sera, davanti ad una discoteca, un gruppo di romani provocò una rissa con mazze e coltelli portati da casa. Il capo della banda, come lui stesso si definì, era proprio Francesco Polacchi, allora 21enne, oggi imprenditore 33enne, esponente di spicco di Casapound, “orgogliosamente fascista” (come lui stesso si definisce) e fondatore della casa editrice Altaforte, al centro delle polemiche per la partecipazione al Salone del Libro di Torino. 

Polacchi si accanì contro Stefano Moretti, allora 35 enne, imprenditore sassarese. Moretti finì in ospedale dove rimase ricoverato per 20 giorni, Polacchi fu arrestato per tentato omicidio, accusa poi derubricata in lesioni gravi. Il processo, celebrato al tribunale di Tempio, è andato per le lunghe e il 12 gennaio 2017 il reato è stato dichiarato prescritto. Ma la storia non è finita. Dice l’avvocato Pietro Diaz, che assiste Stefano Moretti insieme alla collega Marcella Muzzo: «Abbiamo avviato l’azione civile nei confronti del signor Polacchi, che sarà chiamato a risarcire il signor Moretti».

IL PESTAGGIO
Stefano Moretti racconta l'episodio:
«Quella notte, saranno state le 4.40 del mattino, stavo entrando in discoteca perché lavorava lì la mia ragazza. Quel gruppo di ragazzi di estrema destra mi ha circondato, erano tutti giovanissimi, armati di bastoni. Mi sono saltati addosso, hanno iniziato a picchiarmi. Perché? Il motivo non è stato mai chiarito, io non li avevo mai visti prima. Ma credo che mi abbiano preso di mira perché non gli piacevano i miei capelli lunghi e le ciabattine che portavo ai piedi.... Ricordo che erano tanti, io invece ero solo. Per fortuna sono arrivati alcuni ragazzi ad aiutarmi ma hanno preso botte anche loro perché i romani erano molti di più. Poi ricordo la faccia di quello che mi ha accoltellato, per tre volte: diceva di essere il capo, gli altri davano retta a lui».

Ovviamente, da vigliacchi fascisti, si diedero alla fuga prima dell’arrivo dei carabinieri, ma furono rapidamente rintracciati in un campeggio a San Teodoro, dove, nascosti in una roulotte, saltarono fuori i cinque coltelli a serramanico utilizzati nel pestaggio, due dei quali ancora insanguinati.


FONTI

  • https://www.unionesarda.it/articolo/news-sardegna/gallura/2019/05/09/il-raid-fascista-quando-l-editore-di-casapound-accoltello-un-sard-136-877295.html
  • http://www.lanuovasardegna.it/regione/2019/05/08/news/polacchi-l-editore-fascista-accoltello-un-sassarese-1.17813790

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