I "furbetti" del Reddito di Cittadinanza: ecco i modi che molti italiani stanno escogitando per ottenerlo illecitamente

di Lapenna Daniele


In attesa di poter fare domanda dal 6 marzo, tanti italiani stanno cercando di escogitare dei metodi truffaldini per poter percepire il Reddito di Cittadinanza. Ecco quelli ideati in questi mesi e la spiegazione se siano o meno utili per ottenere il RdC illecitamente


Ai tanti che ritengono il Reddito di Cittadinanza (RdC) un' iniziativa utile per chi è senza lavoro, si oppongono altri che sono convinti come, i tanti "furbetti", riusciranno a percepirlo anche se non ne avranno diritto.
Alcuni si stanno già muovendo per poterlo ricevere.


DIVORZI E CAMBI DI RESIDENZA(?)
È stato appurato che, la notizia pubblicata su un quotidiano in merito all' incredibile aumento di cambi di residenza nel Comune di Savona nel 2018, era solo un articolo creato male, davvero male. Non c'è stato alcun aumento di cambi di residenza all' interno dello stesso Comune, e neanche un aumento di divorzi. Semplicemente i giornalisti stanno cavalcando l' onda del RdC dando anche degli indizi a chi sta tentando di attuare metodi per poterlo percepire anche se, al momento, non ne avrebbe diritto.

IL DIVORZIO FITTIZIO 
Divorziarsi è un modo per poter ottenere il RdC oppure ottenerlo in misura maggiore?

All' Articolo 2 (Beneficiari) comma 6 del decreto-legge sul Reddito di Cittadinanza viene definito cosa si intende per nucleo famigliare facendo riferimento all' art. 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013
L' Articolo è dettagliato e riporta che:
« I coniugi che hanno diversa  residenza  anagrafica  fanno  parte dello stesso nucleo familiare »
Essere sposati ma vivere in residenze diverse non costituisce l' appartenere a due nuclei famigliari distinti, come ovvio che sia, e il comma 2 precisa anche che
« Il  coniuge  iscritto  nelle anagrafi dei cittadini italiani residenti all'estero (AIRE), ai sensi della legge 27 ottobre 1988, n. 470, e' attratto ai fini del presente decreto, nel nucleo anagrafico dell'altro coniuge »
Gli unici casi in cui i due coniugi che hanno diversa residenza anagrafica costituiscono due nuclei famigliari diversi, sono nel comma 3:
«  a)  quando  e'  stata  pronunciata  separazione  giudiziale  o   e' intervenuta l'omologazione della  separazione  consensuale  ai  sensi dell'articolo 711 del codice di procedura civile,  ovvero  quando  e' stata ordinata la separazione ai sensi dell'articolo 126  del  codice civile;   b)  quando  la  diversa  residenza  e'  consentita  a  seguito  dei provvedimenti temporanei ed  urgenti  di  cui  all' articolo  708  del codice di procedura civile  c) quando uno dei coniugi e' stato escluso dalla potesta' sui figli o e' stato adottato, ai sensi dell'aricolo 333 del codice civile,  il provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare;   d) quando si e' verificato uno dei casi di cui all'articolo 3 della legge 1° dicembre 1970, n. 898, e  successive  modificazioni,  ed  e' stata proposta domanda di scioglimento  o  cessazione  degli  effetti civili del matrimonio  e)  quando  sussiste  abbandono  del  coniugeaccertato  in  sede giurisdizionale o dalla pubblica autorita' competente in  materia  di servizi sociali »

Dunque, il divorzio permetterà di avere due nuclei diversi? No, perché in questo comma 6 dell' art.2 del decreto sul RdC c'è un' abrogazione, ben precisata. Leggiamola:
« Ai fini del Reddito di Cittadinanza, il nucleo familiare è definito ai sensi dell’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013. In ogni caso, anche per la richiesta di prestazioni sociali agevolate diverse dal Rdc, ai fini della definizione del nucleo familiare, valgono le seguenti disposizioni, la cui efficacia cessa dal giorno successivo a quello di entrata in vigore delle corrispondenti modifiche del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013 »
Ci sono ben due mofiche al decreto n. 159/2013, e una di queste è la seguente:
« a) i coniugi permangono nel medesimo nucleo anche a seguito di separazione o divorzio, qualora continuino a risiedere nella stessa abitazione »
Dunque, la risposta è: NO
Due persone, anche se divorziate o separate, apparterranno allo stesso nucleo famigliare se risiederanno nella stessa abitazione.
Dunque, dopo il divorzio o separazione, in teoria, uno dei due dovrebbe cambiare residenza anche se bisognerebbe capire in che immobile perché, entrando in un altro nucleo, percepirebbe solo una parte del RdC dato a questo nucleo e, inoltre, non scamperebbe dal dover accettare la richiesta di lavoro terminando, così, di percepire il RdC.
Probabilmente conviene non separarsi.

LICENZIARSI
Ora mi licenzio e lavoro in nero, così percepirò il Reddito di Cittadinanza!

Purtroppo e per fortuna, il Reddito di Cittadinanza esclude tutti quei lavoratori che si sono licenziati nei 12 mesi precedenti (dunque nel periodo aprile 2018-aprile 2019) escludendo ovviamente coloro che si sono licenziati per giusta causa.

Dunque, NON licenziarti se hai un lavoro anche perché, se il tuo reddito è tale da rispettare i limiti di importo ISEE, potrai ricevere comunque il RdC, anche se in misura minore.

LAVORO NERO
Lavoro senza un regolare contratto da anni, percepirò il RdC?

Se si hanno tutti i requisiti per ottenerlo, il RdC verrà percepito. Anche se si lavora a nero.
I problemi ricadono "solo" negli obblighi per usufruirne.



Dopo aver firmato il patto, si dovrà obbligatoriamente rendersi disponibili ad accettare un' offerta di lavoro. Qui non c'è problema per il "furbetto" infatti potrà rifiutare tutte e tre le offerte di lavoro proposte: al terzo rifiuto gli verrà tolto il RdC ma, purtroppo, sino a quel momento (che potrebbe avvenire anche dopo un anno) avrà percepito il RdC anche se aveva già un reddito, seppur non visibile al fisco.

Per gli altri obblighi, invece, troviamo l' aderire ad un percorso personalizzato di accompagnamento all' inserimento lavorativo che prevede servizi alla comunità in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, da svolgere presso il medesimo comune di residenza, mettendo a disposizione un numero di ore non superiore al numero di otto ore settimanali.
Se il furbetto lavora a tempo pieno, non potrà rifiutare di svolgere questi lavori di pubblica utilità altrimenti gli verrà tolto il RdC.

Se invece, alla chiamata dal Centro per l' Impiego a presentarsi per un colloquio o per discutere della sua situazione, il soggetto non si presentasse, non riceverà il RdC per un mese.
Se venisse di nuovo chiamato e di nuovo non si presentasse, non gli verranno inviati due mesi di RdC. Al terzo rifiuto, perderà il diritto di ricevere il RdC.

IL FIGLIO DISOCCUPATO
Mio figlio, maggiorenne e disoccupato, che risiede in un' altra abitazione, fa parte del mio nucleo famigliare?

L' art. 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013 stabilisce i requisiti del nucleo famigliare anche per i figli (commi 4-5-6) stabilendo che i figli minorenni fanno parte del nucleo dei genitori mentre, per i maggiorenni:
« Il figlio maggiorenne non convivente con i  genitori  e  a  loro carico ai fini IRPEF, nel caso non sia coniugato e non  abbia  figli, fa parte del nucleo familiare  dei  genitori.  Nel  caso  i  genitori appartengano a nuclei familiari distinti, il figlio maggiorenne, se a carico di  entrambi,  fa  parte  del  nucleo  familiare  di  uno  dei genitori, da lui identificato »
Ovviamente, se il figlio maggiorenne convive con un' altra persona, avrà un nucleo a sè stante infatti, il comma 6 del decreto n.159/2013 riporta:
« Il soggetto che si trova in convivenza anagrafica ai  sensi  del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989,  n.  223,  e' considerato nucleo familiare a se' stante,  salvo  che  debba  essere considerato componente del nucleo familiare del coniuge, ai sensi del comma 2 »
Il d.p.r. n.223/1989 riporta, all' articolo 4 comma 1, cosa si intende per famiglia anagrafica:
« Agli effetti anagrafici per famiglia si intende  un  insieme  di persone  legate  da  vincoli  di  matrimonio,  parentela,  affinita', adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi  dimora abituale nello stesso comune »
Poi c'è la seconda modifica al decreto n.159/2013 presente nel decreto del RdC:
« b) il figlio maggiorenne non convivente con i genitori fa parte del nucleo familiare dei genitori esclusivamente quando è di età inferiore a 26 anni, è nella condizione di essere a loro carico a fini IRPEF, non è coniugato e non ha figli »
Dunque, la risposta alla domanda sopra è:
Sì, ma sino ai 25 anni


CAMBI DI RESIDENZA
Far entrare nel nucleo famigliare altri individui, anche se maggiorenni, farà percepire un RdC più alto?

La risposta è presto detta:

In base ai parametri stabiliti nel decreto, se una coppia senza figli dovrebbe percepire dagli 850 euro al mese (700 + 150 per il mutuo di casa) a massimo 980 euro al mese (700 + 280 per l' affitto di casa), un nucleo di tre adulti ne prenderà 900 euro (+ 280 o +150 in base se paga affitto o mutuo).

Il punto però è che, essendo in numero maggiore, la possibilità che uno di questi trovi lavoro aumenta e quindi, se un componente del nucleo famigliare accetterà la proposta di lavoro offerta, il reddito del nucleo aumenterà e, di conseguenza, superando la soglia limite, vedranno privarsi del RdC.
Ricordiamo che, quando si firma il patto di servizio per il RdC, tutti i componenti del nucleo famigliare saranno oggetto di ciò che verrà sottoscritto e dunque ricerca attiva di lavoro, corsi di formazione e attività utili alla comunità. Inoltre, il gioco non vale la candela.

Inoltre, nel decreto è riportato che verranno effettuati dei controlli anche per mezzo della Guardia di Finanza ad esempio per accertare che tutti i componenti del nucleo famigliare risiedano effettivamente nell' abitazione e quindi non ci siano "residenze fittizie" utili solo  a percepire un RdC di importo superiore.

CAMBIARE L' INTESTAZIONE DELLE PROPRIETA'
Per rientrare tra i beneficiari, è utile cambiare l' intestazione di veicoli o immobili posseduti dai componenti del nucleo famigliare?

Tra i requisiti per ottenere il RdC non ci devono essere componenti del nucleo famigliare (anagrafico) che siano possessori di:
  • auto di cilindrata superiore ai 1600 cc
  • moto di cilindrata superiore ai 250 cc
  • imbarcazioni di qualsiasi tipo
  • patrimonio immobiliare (dalla seconda casa in poi, terreni, negozi, etc..) non superiore ai 30.000 euro
Quando si effettua un passaggio di proprietà, il possesso del veicolo passa al nuovo intestatario. Ad esempio, il costo di un passaggio di proprietà di un' auto può andare dai 312 euro (veicolo di 54 KW) sino ai 1.349 (veicolo di 300 KW ). E per l' assicurazione? Stessa cosa!
Il problema di cambiare l' intestazione di un veicolo è nel trovare qualcuno che accetti di intestarsi il mezzo anche se non ne ha il possesso. Ricordiamo che, nel caso la tassa automobilista (bollo auto) non venisse pagato, il fisco va a cercare l' intestatario del veicolo, e stessa cosa accade per le multe, nel caso non si provi che a guidare non c' era il proprietario del mezzo.

Evidentemente, questo escamotage per ricevere il RdC non conviene a nessuno.

Il passaggio di proprietà di un immobile, invece, richiede una procedura diversa e, soprattutto, dei costi molto più elevati. Quest' altro metodo risulta dunque troppo costoso per l' importo (e gli obblighi) previsti dal RdC.


DICHIARARE IL FALSO
E se, nel fare l' ISEE, non dichiarassi tutto ciò che posseggo? Cosa mi accadrebbe?

CARCERE dai 2 ai 6 anni

Decreto sul RdC, Articolo 7 (Cause di decadenza e sanzioni)
« 1. Chiunque, al fine di ottenere o mantenere il beneficio, mediante l’utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l’omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente il RdC è punito con la reclusione da due a sei anni. Alla condanna in via definitiva consegue la revoca del beneficio con efficacia retroattiva. Il beneficiario dichiarato decaduto è tenuto alla restituzione di quanto indebitamente percepito. Il beneficio non può essere nuovamente richiesto prima che siano decorsi dieci anni dalla condanna »

No. Non dichiarare il falso perché, in base ai requisiti, il RdC non può esser percepito da chi è in carcere. No, non conviene essere "furbetti".


Ecco tutto ciò che non vi è stato spiegato

Il Reddito di Cittadinanza (RdC) è legge. Da quando si potrà presentare la domanda? Chi ne avrà diritto? Quanti soldi si potranno percepire?  Quanti se ne potranno prelevare in contanti? Cosa accadrà a chi percepisce già il Reddito di Inclusione (Rei)? I "furbetti" che stanno effettuando divorzi e cambi di residenza, riusciranno a percepirlo?


FONTI E LINK UTILI
  • https://www.nextquotidiano.it/travaglio-cambio-residenza-reddito-cittadinanza/
  • https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/01/25/reddito-di-cittadinanza-per-averlo-e-corsa-a-residenze-fittizie-ma-il-caso-sollevato-dal-corriere-della-sera-non-esiste/4924049/
  • https://www.agrigentonotizie.it/video/reddito-cittadinanza-mattino-cinque-intervento-agrigento-michele-sodano-gennaio-2019.html
  • https://stream24.ilsole24ore.com/video/notizie/boom-finti-divorzi-e-residenze-comodo-ecco-furbetti-reddito-cittadinanza/AE9zFwLH?refresh_ce=1
  • https://www.corriere.it/economia/19_gennaio_23/reddito-cittadinanza-corsa-all-anagrafe-rientrare-requisiti-46bb3214-1f44-11e9-a474-995954c4bc54.shtml?refresh_ce-cp
  • https://www.today.it/rassegna/reddito-cittadinanza-cambio-residenza.html
  • http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/1/24/14G00009/sg



Commenti

  1. Dani, ti stupisci? Siamo in Italia, no? Patria dei furbetti.
    Chissà quante se ne inventeranno ancora per poter prendere due soldi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Patri!

      Come si suol dire, fatta la legge, trovato il.. raggiro!
      Certamente non conviene far i furbetti perché, come spiegato, se da una parte non conviene, dall' altra si rischia anche penalmente.

      Ciao Patri! Buonissimo proseguo a te

      Elimina

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