Offerte di lavoro Poste Italiane: attenti alle truffe! Consigli per gli annunci e le mie esperienze

di Lapenna Daniele

#truffe #posteitaliane #lavoro #annuncidilavoro

Grazie a una segnalazione, oggi parlo di nuovo, a distanza di un anno, di Poste Italiane. Non quelle che conoscete, ma delle "finte Poste Italiane" che utilizzano il nome della società per attuare piani diabolici: come le truffe on line.

MAIL CON VIRUS
In un articolo del giugno 2016 (questo "Mail da Poste Italiane: attenti alla truffa! Controllate i link prima di cliccare" ) parlai della mail truffa che molti ricevettero, a nome di Poste Italiane. Millantava accessi all' account on line da parte di sconosciuti, invitando l' ignaro utente a cliccare sul link della mail per impedire la sospensione dell' account, e quindi del conto corrente (o carta prepagata) associato.
Questa volta, però, la truffa riguarda un altro ambito.

OFFERTE DI LAVORO TRUFFA (?)
Iniziamo con questo annuncio di lavoro


"IMPIEGATI CALL (POSTE ITALIANE )


"Si avvia la selezione del personale per la sede in provincia di CAGLIARI 

con fisso mensile (adeguamento c.c.s paga oraria anno 2017 ) 
Tale Personale si occuperà della presentazione nel circuito sconti banco posta 
per conto di POSTE ITALIANE 
L orario di lavoro : MATTINA 9.30 / 14.30
SERA 15.00/ 20.00
- NON ESISTONO STORNI
- RECESSI PREGRESSI DI CONTRATTI SULLO STIPENDIO 
- SONO TURNI DI SOLE 5 ORE LAVORATIVE 
- CORSO DI FORMAZIONE RETRIBUITO
CON REGOLARE ASSUNZIONE GIA' AVVENUTA ( paga oraria)
Si richiede : 
- Massima serietà
- necessaria e fondamentale esperienza call center / telemarketing 
- Disponibilità immediata; 
- Professionalità; 
- Predisposizione a lavorare in team; 
-Ottime capacità di relazione e comunicazione; 
-Diploma / laurea 
Si offre : 
-Fisso mensile 
- Formazione mirata in sede ( retribuita ) 
- Affiancamento e Start-Up con TUTOR REALE 
- Pagamento con fisso mensile determinato 
-Ambiente serio,stimolante,limpido,giovane e dinamico
aspettiamo il tuo c.v"


Non ho contattato io stesso l'annuncio, ma ho controllato le offerte di lavoro sul sito ufficiale Poste Italiane.

Ecco le offerte per la provincia di Cagliari:
clicca per ingrandire l' immagine
Il link dove cercare le posizioni di lavoro ricercate, è il seguente
Il fatto che non risulti alcuna posizione in tutta Italia, fa sospettare che l'annuncio non sia vero (accetto smentite, ovviamente), soprattutto perché Poste Italiane usa il proprio sito per inserirli.
A quanto si sa, per proporre la propria candidatura spontanea o per candidarsi ad una offerta di lavoro di Poste Italiane è necessario iscriversi al sito web, inserire i propri dati e le proprie esperienze lavorative.
Il link per iscriversi è questo qui

ATTENTI AGLI ANNUNCI SENZA REQUISITI
Ci sono altri annunci di lavoro, anche non riguardanti Poste Italiane che non richiedono requisiti specifici.
Per non cadere nelle truffe, ricordate bene che, di solito, ogni annuncio di lavoro riporta:
  1. l'età massima del candidato: 
    spesso è sotto i 29 anni, altre volte non è riportata perché cercano un dipendente specializzato con (minimo 3-5) anni di esperienza, quindi non un apprendista;
  2. l'esperienza di lavoro:
    a meno che non cerchino giovanissimi dai 18 anni ai 25
  3. diploma specializzato oppure minimo la laurea triennale:
    di recente, molti annunci di lavoro, anche per lavori in negozi, tipo commessa/o, si richiede una laurea triennale. Il diploma è richiesto in base alla specializzazione: se cercano un contabile, chiederanno un diploma di ragioniere/contabilità, oppure, ovviamente, anche la laurea equipollente;
  4. Voto del diploma o laurea
    spesse volte non c'è, ma altre volte sì, proprio come gli annunci (veri) di Poste Italiane che chiedono una votazione minima di 70/100 per i diplomati e 102/110 per i laureati.
  5. l'identità dell'azienda:
    che di solito è riportata, a meno che 
    - non sia un privato
    - non voglia che si utilizzi la mail dell' attività, causando un intasamento abnorme, invitando dunque a inviare i Cv a una mail secondaria (riportata nell' annuncio di lavoro)
    - non abbia qualcosa da nascondere

L' ARTE DEL MASCHERARSI BENE




La domanda che vi sarete posti è: che tipo di truffa è lo spacciarsi per un' altra azienda? Per reperire i nostri dati personali? Forse. O per mascherare il loro vero lavoro? Anche.

Parecchi anni fa fui vittima di due... truffe. In un certo senso furono delle truffe belle e buone, visto che quando non si è chiari e si attuano stratagemmi per non spiegare bene il tipo di lavoro si tratta, almeno per me, di una truffa (che ancora oggi viene messa in atto).

La prima. Contattai degli annunci di lavoro dove cercavano impiegati per i loro uffici, inviando il mio Curriculum Vitae. Avevo ignorato quelli riguardanti promoter e call center.
Un giorno mi contattò una ragazza dicendo che il mio curriculum era stato selezionato, e che dovevo recarmi alla loro sede per un colloquio di lavoro.
Arrivai a questo palazzo enorme: una miriade di campanelli dove si leggevano i nomi di vari studi di assicurazioni, finanziarie, uffici di vario genere, e appartamenti ad uso abitativo. Entrai nell' immobile e la segretaria mi fece accomodare. C' ero solo io.
La stanza aveva solo un bancone enorme dove c' era la ragazza, al computer, e qualche sedia per sedersi. Dopo un quarto d' ora circa apparve un uomo alto, robusto, vestito come se dovesse andare ad un matrimonio: giacca nera, cravatta, camicia bianca, senza un filo di barba. Mi strinse la mano quasi spappolandomela. Lo seguii, massaggiandomi il dorso, e chiedendomi perché certe persone si divertino a frantumare le mani altrui. Vabé.
Il corridoio era lungo, e senza arredi. C' erano altre porte in fondo, ma noi entrammo nella prima, a destra.
Questa stanza era ancora più enorme di quella all' ingresso: un tavolo nuovo di zecca, un altro piccolo mobile sul lato, e un altro dietro di lui: la stanza era praticamente vuota.
Il tizio aveva davanti a sè il mio curriculum, e mi chiese di parlargli delle mie esperienze lavorative. Mi domandai «Ma se sono riportate sul Curriculum, perché me le chiede? Forse non le ha lette?». In effetti, dovette leggere il mio cognome, visto che non sapeva neanche chi fossi, anche se ero l' unico presente e, a giudicare dall' assenza di altri candidati quando me ne andai, anche l' unico che avevano contattato.
Mentre parlavo, sembrava non gli importasse nulla delle mie esperienze, e infatti mi fermò subito. Iniziò a parlarmi di cosa si occupavano: ci credete che non avevo capito una mazza di quel che mi aveva spiegato?
Io chiesi «Ma avete un ufficio di cosa?» e lui, che già si stava irritando, incalzò «Te l' ho spiegato» e ripartì con una spiegazione simile alla prima, per concludere con un «Sei disponibile a iniziare domani stesso?» e io, ostinato e dubbioso, richiesi «Sì ma,.. se non ho capito cosa devo fare, quanto è la paga oraria..» e lì mi interruppe, iniziando a sorridermi in maniera ironica.
«Voi giovani pensate sempre allo stipendio» e ritornò a spiegare il lavoro che, a quanto stavo capendo, si occupava di contatti con clienti esterni. In realtà ora avevo capito, ma facevo finta di non capire per perdermi nelle sue capriole di parole senza capo né coda.
Durante la spiegazione, dicendo una frase del tipo «il curriculum è carta straccia» mi lanciò i fogli del mio Curriculum che mi arrivarono addosso. Mantenni la calma, perché notai che voleva esser insultato per avere il motivo giusto per mandarmi via. Si stava irritando, e mi domandò di nuovo «Sei disponibile o no a iniziare domani stesso?» e io risposi «Mi spiace che lei ritenga il fisso mensile un qualcosa di indecente da chiedere, però, vede, c'è chi deve pagarsi delle spese, un affitto, un mutuo, e non può non avere un fisso che dia lui almeno la sicurezza di poter pagare le spese fisse». Non mi fece proseguire, e mi invitò ad andarmene se non ero interessato, visto che gli stavo facendo perdere tempo.
Cercai in web il numero di cellulare dal quale mi contattò la segretaria per fissare il colloquio e trovai le offerte di lavoro: erano, in effetti, annunci truffa dove si millantava lavori in ufficio, con fisso mensile, ma che nascondevano quei tipi di lavori dove si doveva andare a suonare casa per casa vendendo servizi, guadagnando pochi euro, ma solo se si riusciva a stipulare dei contratti.
Una specie di promoter a domicilio.

La seconda esperienza fu simile, ma non uguale.
Il colloquio era a un bar, e stavolta c'erano tanti ragazzi di età poco meno della mia, e altri più grandi.
Noi dovevamo aspettare fuori. Venimmo chiamati a turno, facendo il colloquio al tavolino del bar con una ragazza che, a occhio e croce, non doveva avere più di trent' anni.. Un'altra candidata come me, di qualche anno più grande, con la quale chiacchierai fuori il bar, dopo il colloquio mi salutò e, scuotendo la testa, andò via. Fu finalmente il mio turno.
La ragazza si mostrò subito gentile e allegra. Mi mostrò un depliant che mostrava un bellissimo locale con un bancone enorme, bianco, spiegandomi che si trattava del' ufficio dove avremmo lavorato. Anche lei parlò spiegando cose strane e incomprensibili. Io chiesi
«Quindi questa è la sede dove lavoreremo?» e lei mi disse di sì. Poi mi chiese se volevo fare una prova, e io accettai. Segnò il mio nome e uscii. All' epoca ero sprovveduto (l' esperienza fu antecedente quella che avete letto sopra).
Finiti i colloqui, la ragazza parlò con un tizio che sembrava essersi svegliato da poco: questi non dava molta confidenza, ed era anche scorbutico. Disse alla tipa con la quale avevamo fatto il colloquio «Io vado con loro due, tu con gli altri».
Io e un ragazzo più piccolo di me che avevo conosciuto, andammo insieme a questo signore, con la sua auto sgangherata e sudicia. Ci portò nella zona centrale della città. Uscimmo e ci ritrovammo con altri ragazzi. Iniziò a fare i cognomi e a dividerci in gruppi: sembrava stesse dividendo pecore e buoi per ogni pastore. La ragazza fu  a capo di un altro gruppo con il quale si allontanò. Io rimasi perplesso e, quando rimanemmo io, due ragazzi e il tizio, chiesi
«Ma dov'è l' ufficio?»
«Quale ufficio?» chiese, continuando a scrivere sulla sua agenda.
«Dove dobbiamo andare? Cosa dobbiamo fare?». Il tizio, finalmente alzò gli occhi e mi fissò
«Qual è il problema?»
«Ma dobbiamo andare in giro per strada a fermare le persone?»
«Hai confermato di venire. Che vuoi fare?»
«Beh, se è così io me ne vado»
«Qual è il tuo nome?»
«Lapenna Daniele»
«E perché? Ormai ho scritto il tuo nome»
«Ho firmato qualche contratto? Non ci avete detto che avremmo dovuto fermare le persone per strada»
«Che vuoi fare, allora?» chiese, spazientendosi.
«Cancelli il mio nome e vado via». Mi cancellò e io mi allontanai, con il tizio che bofonchiava. Dopo un po' prese gli altri due e andarono chissà dove.

MORALE DELLA FAVOLA: OCCHI APERTI!
Infatti, si trattava di "lavoro" da promoter: dovevano stipulare contratti per una nota azienda di energia elettrica. Ma perché non specificano negli annunci, come altre richieste del genere, che sono lavori da promoter? Perché non lo spiegano ai colloqui di lavoro? Forse perché i candidati potrebbero non candidarsi o rifiutare?
Una volta contattai di proposito un annuncio di un call center che dava il fisso mensile di 700 euro: la paga veniva data sia che stipulavi contratti sia se non li stipulavi. Alle mia domanda «Vorrei avere conferma: è vero che date 700 euro fisse al mese?» questa ragazza tergiversava, e al mio insistere, si arrabbiò dicendo che poteva denunciarmi.
Allorché le dissi che era lei che poteva esser denunciata per i suoi falsi annunci di lavoro.Non mi rispose più.

Morale della favola: leggete bene ogni annuncio di lavoro e, se verrete contattati, ponete più domande possibili se non capite qualcosa anche se, nel caso non capiste la spiegazione di colui che sta effettuando il colloquio, è perché vuole esser enigmatico di proposito.

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