Farmaci contro gastrite,ulcera e reflusso gastroesofageo:se presi a lungo posso essere pericolosi
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I farmaci inibitori della pompa protonica (IPP, impropriamente noti anche come Prazoli) hanno come azione quella di ridurre l'acidità dei succhi gastrici per parecchio tempo (dalle 18 alle 24 ore).
In Italia sono tra i farmaci più venduti per la cura dell’ulcera peptica e della malattia da reflusso gastroesofageo, ma da parecchi anni se sta abusando troppo. Le conseguenze del suo eccessivo utilizzo possono provocare effetti collaterali anche gravi.
Il Canadian Medical Association Journal ha pubblicato uno studio accurato sugli effetti di questi farmaci.
Gli effetti,anche se rari,possono esser gravi e anche a lungo termine.Alcuni degli effetti sono il rischio di infezioni da Clostridium difficile, di fratture e di grave ipomagnesemia (riduzione di livelli di magnesio nel sangue).
Inoltre,come evidenziato da un test su volontari sani che avevano assunto per 4-8 settimane questi farmaci, si è notata una comparsa di dispepsia (difficoltà di digestione) alla sospensione del farmaco, dovuta agli elevati livelli di gastrina e di cromogranina A.
L’alterazione dei livelli di pH gastrici, riduce l’assorbimento della vitamina B12 e del ferro non eme.
Tra i più frequenti effetti collaterali o indesiderati si hanno in particolare:
- maggiore incidenza di cefalea, rash cutanei e diarrea a breve termine per la terapia della dispepsia rispetto agli anti H2 (ranitidina ed altri)
- due studi hanno osservato una maggiore incidenza di osteoporosi e fratture d’ anca in pazienti in terapia con inibitori di pompa, anche se non è del tutto dimostrato un rapporto causa effetto ( in particolare conseguente al minore assorbimento di calci e magnesio nei pazienti in terapia) che tuttavia appare verosimile
- malassorbimento di ferro in pazienti già noti per carenza di ferro come succede nei pazienti con gastrite atrofica
- ridotto assorbimento di vitamina B 12
- l’ utilizzo di inibitori di pompa è associato ad una maggiore incidenza di cancro gastrico, la maggior parte dei cancri diagnosticati in pazienti in terapia vengono tuttavia individuati entro un anno dalla terapia, suggerendo più che un rapporto causa effetto un mascheramento della sintomatologia da parte del farmaco
- maggiori infezioni intestinali in particolare da Salmonella e Campylobacter probabilmente favorite dalla inibizione spiccata dell’acidità gastrica
- aumentata incidenza di colite microscopica e collagenosa in pazienti in terapia
Ricordiamo i farmaci IPP:
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I farmaci inibitori della pompa protonica (IPP, impropriamente noti anche come Prazoli) hanno come azione quella di ridurre l'acidità dei succhi gastrici per parecchio tempo (dalle 18 alle 24 ore).
In Italia sono tra i farmaci più venduti per la cura dell’ulcera peptica e della malattia da reflusso gastroesofageo, ma da parecchi anni se sta abusando troppo. Le conseguenze del suo eccessivo utilizzo possono provocare effetti collaterali anche gravi.
Il Canadian Medical Association Journal ha pubblicato uno studio accurato sugli effetti di questi farmaci.
Gli effetti,anche se rari,possono esser gravi e anche a lungo termine.Alcuni degli effetti sono il rischio di infezioni da Clostridium difficile, di fratture e di grave ipomagnesemia (riduzione di livelli di magnesio nel sangue).
Inoltre,come evidenziato da un test su volontari sani che avevano assunto per 4-8 settimane questi farmaci, si è notata una comparsa di dispepsia (difficoltà di digestione) alla sospensione del farmaco, dovuta agli elevati livelli di gastrina e di cromogranina A.
L’alterazione dei livelli di pH gastrici, riduce l’assorbimento della vitamina B12 e del ferro non eme.
Tra i più frequenti effetti collaterali o indesiderati si hanno in particolare:
- maggiore incidenza di cefalea, rash cutanei e diarrea a breve termine per la terapia della dispepsia rispetto agli anti H2 (ranitidina ed altri)
- due studi hanno osservato una maggiore incidenza di osteoporosi e fratture d’ anca in pazienti in terapia con inibitori di pompa, anche se non è del tutto dimostrato un rapporto causa effetto ( in particolare conseguente al minore assorbimento di calci e magnesio nei pazienti in terapia) che tuttavia appare verosimile
- malassorbimento di ferro in pazienti già noti per carenza di ferro come succede nei pazienti con gastrite atrofica
- ridotto assorbimento di vitamina B 12
- l’ utilizzo di inibitori di pompa è associato ad una maggiore incidenza di cancro gastrico, la maggior parte dei cancri diagnosticati in pazienti in terapia vengono tuttavia individuati entro un anno dalla terapia, suggerendo più che un rapporto causa effetto un mascheramento della sintomatologia da parte del farmaco
- maggiori infezioni intestinali in particolare da Salmonella e Campylobacter probabilmente favorite dalla inibizione spiccata dell’acidità gastrica
- aumentata incidenza di colite microscopica e collagenosa in pazienti in terapia
Ricordiamo i farmaci IPP:
- Omeprazolo (Omeprazen, Antra, Mepral, Losec, Logastric) disponibile sotto forma di medicinale generico, generalmente in capsule da 10 mg e da 20 mg, dal 2002;
- Lansoprazolo (Dakar, Prevacid, Lansox) disponibile sotto forma di medicinale generico, generalmente in capsule da 15 mg e da 30 mg, dal 2007;
- Esomeprazolo (Lucen, Axagon, Inexium, Nexium) nei dosaggi da 10 mg in bustina come granulato gastroresistente per sospensione orale, da 20 mg e da 40 mg come compresse in blister; disponibile sotto forma di medicinale generico, generalmente in capsule da 20 mg e da 40 mg, dal 2011;
- Pantoprazolo (Pantoloc, Inipomp, Pantopan, Pantorc) disponibile sotto forma di medicinale generico, generalmente in capsule da 20 mg e da 40 mg, dal 2009;
- Rabeprazolo sodico (Pariet, AcipHex) disponibile sotto forma di medicinale generico, generalmente in capsule da 10 mg e da 20 mg, dal 2012;
- Ilaprazolo (Noltec) disponibile per il momento solo in Asia; in Europa e Nord America non è ancora stato approvato dalle rispettive agenzie, anche se è in lista;
- Tenatoprazolo Molecola caratterizzata da un'emivita molto lunga, ancora in fase di studio clinico.
- Dexlansoprazolo
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