Imputato per eccesso di velocità: 96enne assolto dal giudice perché portava il figlio malato di cancro dal medico
Siamo negli Stati Uniti (non è precisato esattamente in quale Stato). Un anziano entra in aula, imputato per aver superato il limite di velocità in una zona dove c' erano delle scuole.
Il signor Victor Cueva, di 96 anni, risponde spiegando dapprima che non supera mai i limiti di velocità, è anziano, e poi che quel giorno ha violato la legge perché stava conducendo suo figlio 63enne a fare le analisi del sangue dal dottore perché malato oncologico.
Il giudice sorride e dice
« Sei un brav' uomo, un 90enne di esempio negli Stati Uniti d' America. Un uomo che ancora si prende cura della sua famiglia è una persona meravigliosa. ». Poi la pone sull' ironia scherzandoci su indicando un ragazzo lì vicino
« Lo vede quello? È mio figlio. Lei » prosegue rivolgendosi all' anziano, mostrando chiaramente di scherzare « sta dando un cattivo esempio a mio figlio che, vedendola, mi starà dicendo "Papà, anche tu a 90anni mi porterai in giro in macchina"».
Poi ridono entrambi, l' anziano in lacrime pensando alla malattia del figlio, e il giudice conclude
« Vi auguro il meglio a lei e a suo figlio, e le auguro ottima salute. Il caso è archiviato. Buona fortuna e che Dio vi benedica ».
In effetti raccontata tipo: 96enne porta figlio 63enne in auto è alquanto bizzarra.
RispondiEliminaMa per fortuna, almeno questa loro situazione s'è chiusa bene^^
Moz-
Vero. Questi sono i casi in cui l'interpretazione della legge lenisce la sofferenza individuale. Cesare Beccaria approverebbe.
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