Il giornalista Ruotolo senza scorta: una vendetta di Salvini? L' inchiesta di SkyTg24 sui video xenofobi pro-Salvini

A sinistra, Sandro Ruotolo, a destra, Matteo Salvini

Nel 2018, da quando sono al governo Lega e M5s, è stata tolta la scorta anche al Capitano Ultimo, colui che ha arrestato il boss Totò Riina, a Vincenzo Conticello, imprenditore che ha denunciato la mafia siciliana dacché chiedevano lui il pizzo, ad Antonio Ingroia, che indaga sulla mafia (e trattativa Stato-Mafia) dai primi anni '90 a fianco di Falcone e Borsellino, a Donatella di Cesare, scrittrice che ha parlato, nei suoi libri, dei crimini nazifascisti del secolo scorso.

Nei mesi antecedenti le elezioni del 4 marzo 2018, il giornalista Sandro Ruotolo ma anche SkyTg24 indagò sugli influencer razzisti che stavano manipolando la scelta di voto di tantissimi utenti, giovani e meno giovani, assidui frequentatori dei social.
Con una serie di video fake creati ad arte, istigavano l' odio nelle persone portandoli a votare il partito di Matteo Salvini, Lega Salvini Premier, quello costituito a fine 2017 per aggirare la condanna inflitta al partito Lega Nord per i 49 milioni di euro di soldi pubblici rubati.



Per chi non conoscesse Sandro Ruotolo, basti sapere che ha avviato inchieste sul traffico di rifiuti tossici in Campania, ricevendo minacce dal boss mafioso Michele Zagaria, del clan dei Casalesi, ma non solo. 
Durante l' ultima campagna elettorale, ci fu un aumento spropositato di video xenofobi, creati in modo da sembrare veri, che cercavano di convincere gli elettori italiani del "problema migranti" (come se gli slogan dei politici leghisti, Salvini in primis, non fosse stato sufficiente). 

LA "BESTIA" DI SALVINI

La Bestia” è il nome che Luca Morisi, lo spin-doctor digitale di Matteo Salvini, ha dato al software utilizzato per la comunicazione social della Lega che è in grado di analizzare in tempo reale l’orientamento dei commenti e delle reazioni ad un post e ‘suggerisce’ su quali temi puntare nei post successivi cavalcando paure e aspettative degli utenti

L' indagine (qui il video-inchiesta) fu però condotta anche da SkyTg24 a ridosso dalle elezioni del 4 marzo 2018.
Su vari account Twitter, su canali YouTube e profili Facebook, nei mesi da fine 2017 sino al marzo 2018, apparvero contenuti anti-europa, anti-immigrati e a favore di Matteo Salvini.
In vista delle elezioni politiche italiane del 4 marzo 2018, questi contenuti creavano quella paura del migrante per mostrare poi, come risolutore del problema, proprio la Lega Salvini Premier, il nuovo partito creato dagli ex-leghisti.
La linea politica xenofoba avevano l' obiettivo di influenzare gli utenti con contenuti falsi e traghettarli a votare Salvini. Il problema è che il controllo avveniva anche per i siti stranieri.

Il 17 febbraio 2018, Matteo Salvini pubblicò un video dove si contrappose la povertà degli anziani italiani con gli extracomunitari che chiedevano cibo migliore: il video venne condiviso, la sera stessa, su social stranieri con i sottotitoli in inglese e ripreso poi da altri account che incitavano all' odio verso gli extracomunitari.
Anche se la voce che si ascoltava nel video non era del giovane di origini africane ripreso, non importava, perché il contenuto faceva centro nell' odio degli elettori.


Nicola Bruno, esperto di comunicazione digitale, spiega, nell' inchiesta, che si tratta di influencer e che, merito dei bot della rete, i contenuti venivano (e vengono) diffusi e condivisi rendendo la diffusione virale. A tutto ciò si aggiungono le condivisioni di utenti che hanno, tra le loro cerchie di contatti, migliaia di utenti i quali, a loro volta, ricondividono il contenuto



ALTRE PERSONE ALLE QUALI IL GOVERNO HA TOLTO LA SCORTA

A fine giugno, mese nel quale si insediano Salvini e Di Maio al governo, Antonio Ingroia, magistrato e avvocato siciliano, si vede togliere la scorta che aveva da 27 anni, da quando lavorava, nel 1991, a fianco di Paolo Borsellino e, prima, di Giovanni Falcone, collaborando nelle indagini su Cosa Nostra.
Sino a diversi anni fa, aveva 12 uomini di scorta con addirittura 4 macchine blindate al seguito. 
Oggi, è solo.
Un mese fa, il furto, nella sua abitazione, da parte di ladri sconosciuti che hanno rubato una pen drive contenente importanti documenti. Se avesse avuto la scorta, questo non sarebbe avvenuto.
Un avvertimento per fargli capire che adesso, senza scorta, non è più coperto.

Donatella di Cesare, a luglio, si vede togliere la scorta dopo tre anni.
Donatella di Cesare è una scrittrice italiana autrice di numerosi romanzi sulla shoah. La scorta le era stata assegnata nel 2015 a seguito di minacce da gruppi nazisti e fascisti. D' improvviso, senza alcun avviso, le è stata tolta la scorta senza alcun avviso, e senza che le minacce di morte, da parte di gruppi nazisti e fascisti siano terminate.

Ad agosto, tocca al famoso Capitano Ultimo (Sergio De Caprio), colui che nel 1993 arrestò Totò Riina, a vedersi togliere la scorta che lo protegge da quasi trent' anni.

Siamo a dicembre e, come ultimo regalo dell' anno, anche Vincenzo Conticello si è visto togliere la scorta.
Conticello è un imprenditore di Palermo, città dove operano ancora boss che tengono in vita Cosa Nostra, la cosca mafiosa di Totò Riina, che denunciò degli uomini che gli chiesero il pizzo. La cosa sconvolgente è che aveva avuto la scorta quando iniziò il processo e questi mafiosi furono condannati: oggi che questi soggetti hanno scontato la pena, tornando in libertà, lui si è visto togliere la scorta. 

Tutti hanno inviato delle lettere al Viminale, ovvero a Matteo Salvini, ministro dell' interno, ma nessuno di loro ha ricevuto risposta.
Un governo indecente che, evidentemente, non protegge chi ha combattuto e sta combattendo la mafia.


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