Il governo che restituisce le "spiagge militari" alla Sardegna? Una presa in giro

Spiaggia di Porto Tramatzu - Sardegna
di Lapenna Daniele


Il ministro della difesa Elisabetta Trenta sulla sua pagina Facebook (ormai con gli elettori si comunica così) annuncia di aver ceduto definitivamente la Spiaggia di Porto Tramatzu (Cagliari) ai sardi, dopo 40 anni di servitù militari.

Due domande:
quanto territorio è ancora in mano ai militari? E le bonifiche delle zone "liberate", verranno attuate? Da chi? Ci dobbiamo realmente credere?

LA SARDEGNA LIBERA DAI MILITARI. O FORSE NO
Appena insediatosi in Parlamento, il ministro della difesa Elisabetta Trenta, scelta nella squadra di governo del MoVimento 5 Stelle, ha confermato l' acquisto degli aerei da guerra F-35, nonostante i politici 5stelle (Di Battista e Di Maio in prima linea) affermarono nei comizi di voler bloccarne l' acquisto appena sarebbero saliti al governo, attaccando (giustamente) quotidianamente il Pd per averne acquistato degli altri.
Ora, il ministro Trenta comunica ai cittadini di aver liberato la Sardegna! Leggiamo il suo post:



La correttezza del ministro si nota nella frase dove specifica che l' accordo era stato firmato nel 2017 (con il Governo Gentiloni) e l' iter è proseguito sino ad oggi.

Leggendo però le interviste riportate sui quotidiani, come questa dal Messaggero, leggiamo:
«La stessa attività militare non cesserà del tutto: proseguiranno alcune attività del poligono e, prevedendo convenzioni di uso, sono previste clausole di protezione sociale per il personale della Difesa appartenente alle fasce di reddito più basse. In considerazione del valore simbolico del rilascio, già durante la scorsa stagione estiva il tratto di spiaggia è stato reso disponibile alla popolazione »

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Porto Tramatzu è la principale spiaggia situata al limite del Poligono di Capo Teulada e fin dal 1957, all'epoca dell'istituzione della seconda più grande servitù militare d'Italia con 7.200 ettari, fu destinata all'uso militare. Nel tempo, una porzione è stata resa disponibile agli usi civili e la restante parte ha continuato ad essere utilizzata come stabilimento balneare per il personale militare. 

Nel dicembre 2017, in un' intesa tra Regione Sardegna e governo Gentiloni, si arrivò alla chiusura di quello stabilimento riservato ai militari e alle loro famiglie per rendere la spiaggia fruibile a tutti.
Peccato che i militari ebbero da ridire millantando una  « preoccupazione per il benessere dei militari e le loro famiglie ».



Secondo gli indipendentisti sardi di A Foras, però, «non è stato fatto alcun passo in avanti per quanto riguarda la liberazione della Sardegna dal peso dell'occupazione militare e viene celebrato come storico un avvenimento che in realtà non cambia di una virgola: sono tantissimi i sardi e i turisti che frequentano da anni la spiaggia di Teulada ».

Su Facebook, sotto il post del ministro, un utente, infatti, scrive:
« Non è stato restituito un solo centimetro di "area militare" su ben settemila ettari occupati. Hanno solo rinunciato ad una concessione balneare demaniale che li autorizzava ad avere uno stabilimento a Portu Tramatzu. Ci hanno "restituito" ciò che era già della comunità teuladina. Praticamente siamo stati presi in giro. Questo grazie ad un vergognoso accordo siglato a dicembre tra Pigliaru e Pinotti.
Ad oggi, lo Stato italiano continua ad occupare oltre settemilacettari di territorio teuladino, a bombardare due siti di interesse comunitario e a non stanziare i soldi per bonificare centinaia di ettari di terreno a Capo Teulada (lato sinistro di Portu Tramatzu). 
Gentile Signora Ministra, faccia liberare tutta la zona retrostante Portu Tramatzu (circa tre ettari di territorio militare utilizzato come parcheggio e colline fronte mare), restituisca alla comunità teuladina la spiaggia di Cala s'Ortixeddu sita al fianco di Portu Tramatzu e (questa si!) ubicata in area militare e tutta la piana di Foxi, dove si trovano gli stagni e le splendide dune di Is Arenas Biancas. Questo è ciò che i teuladini desiderano riavere indietro. Portu era già nostra.
Cordiali salut
i »

IN CHE CONDIZIONI SONO I TERRENI UTILIZZATI DAI MILITARI?

La foto sopra mostra proprio il territorio nel sud della Sardegna, quello di Teulada: i segni sono dei mezzi militari che giungono sino al mare dove, molto spesso, sparano colpi dai carri armati nelle loro esercitazioni. E così che han fatto per decenni.

Tutti ormai conoscono cosa ha causato il poligono militare di Quirra, sempre in Sardegna, e i tumori che, a detta di numerosi scienziati, sono stati causati dai residui bellici, malattie che hanno colpito anche gli stessi militari oltre che gli abitanti dei paesi vicini e gli animali, nati con malformazioni. E che dire del nuraghe distrutto dai militari per creare parcheggi e vie per transitare?

L' ultima domanda è d' obbligo: chi verificherà i terreni che, forse, lasceranno liberi i militari?
Chi li bonificherà? 

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