Governo toglie la scorta e Salvini non risponde alle loro lettere: dal Capitano Ultimo a Ingroia, ecco chi si trova di nuovo in pericolo

In senso orario, da in alto a sinistra,
Donatella di Cesare, Antonio Ingroia,
Vincenzo Conticello e 
 il Capitano Ultimo
di Lapenna Daniele


Il governo  Salvini-Di Maio, in vena di risparmi per la quota100 e il Reddito di Cittadinanza, toglie le scorte alle persone vittime della violenza della mafia. Nonostante le lettere inviate al ministro dell' interno, Matteo Salvini non ha risposto, e queste persone si ritrovano in serio pericolo


Il governo giallo-verde, per reperire i soldi necessari per attuare la manovra (che pare, finalmente, vedere la luce), ha effettuato tagli vari, alcuni anche giusti, altri, invece, molto discutibili.
Tra questi, c'è l' eliminazione delle scorte a quattro persone che molti conosceranno.

A fine giugno, mese nel quale si insediano Salvini e Di Maio al governo, Antonio Ingroia, magistrato e avvocato siciliano, si vede togliere la scorta che aveva da 27 anni, da quando lavorava, nel 1991, a fianco di Paolo Borsellino e, prima, di Giovanni Falcone, collaborando nelle indagini su Cosa Nostra.
Sino a diversi anni fa, aveva 12 uomini di scorta con addirittura 4 macchine blindate al seguito. 
Oggi, è solo.
Un mese fa, il furto, nella sua abitazione, da parte di ladri sconosciuti che hanno rubato una pen drive contenente importanti documenti. Se avesse avuto la scorta, questo non sarebbe avvenuto.
Un avvertimento per fargli capire che adesso, senza scorta, non è più coperto.

Iniziamo con Donatella di Cesare che, a luglio, un mese dopo l' insediamento del Governo Conte, si vede togliere la scorta dopo tre anni.
Donatella di Cesare è una scrittrice italiana autrice di numerosi romanzi sulla shoah. La scorta le era stata assegnata nel 2015 a seguito di minacce da gruppi nazisti e fascisti. D' improvviso, senza alcun avviso, le è stata tolta la scorta senza alcun avviso, e senza che le minacce di morte, da parte di gruppi nazisti e fascisti siano terminate.

Ad agosto, tocca al famoso Capitano Ultimo (Sergio De Caprio), colui che nel 1993 arrestò Totò Riina, a vedersi togliere la scorta che lo protegge da quasi trent' anni.

Siamo a dicembre, e come ultimo regalo dell' anno, anche Vincenzo Conticello si è visto togliere la scorta.
Conticello è un imprenditore di Palermo, città dove operano ancora boss che tengono in vita Cosa Nostra, la cosca mafiosa di Totò Riina, che denunciò degli uomini che gli chiesero il pizzo. La cosa sconvolgente è che aveva avuto la scorta quando iniziò il processo e questi mafiosi furono condannati: oggi che questi soggetti hanno scontato la pena, tornando in libertà, lui si è visto togliere la scorta. 

Tutti hanno inviato delle lettere al Viminale, ovvero a Matteo Salvini, ministro dell' interno, ma nessuno di loro ha ricevuto risposta.
Un governo indecente che, evidentemente, non protegge chi ha combattuto e sta combattendo la mafia.


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