Eliminazione della prescrizione nei reati: l' emendamento dei 5stelle che nessun partito vuole


Il ministro della giustizia Alfonso Bonafede (M5s) conferma che, nel decreto Anticorruzione, ci sarà l' emendamento sull' eliminazione della prescrizione dopo il primo grado. Nell' intervista su SkyTg24, però, il ministro per la pubblica amministrazione Giulia Bongiorno (Lsp) ha esposto la sua netta contrarietà. Proprio 14 anni fa, l' assoluzione, per avvenuta prescrizione, di Giulio Andreotti, difeso all' epoca proprio dall' avvocatessa Bongiorno, per il reato di associazione mafiosa.
Gelimini e Bernini di Forza Italia parlano di "logica manettara e forcaiola"


«Assolto! Assolto! Assolto!», urlò l'avvocato difensore Giulia Bongiorno (oggi senatrice, entrata in Parlamento con il partito Lega Nord Salvini) una frazione di secondo dopo la lettura della sentenza, la mattina del 15 ottobre del 2004: Giulio Andreotti fu assolto dal reato di concorso esterno in associazione mafiosa per i suoi rapporti con i capi di Cosa Nostra, la cosca del boss mafioso Totò Riina. L' assoluzione, però, avvenne a causa della prescrizione del reato, quella stessa prescrizione che, oggi, il ministro della giustizia Alfonso Bonafede vorrebbe inserire nel disegno di legge "Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione" denominato "ddl SpazzaCorrotti".


L' avvocato Giulia Bongiorno con
Giulio Andreotti
« Bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio » ha esposto la sua contrarietà all' emendamento, Giulia Bongiorno, parlando a SkyTg24 « significa mettere una bomba atomica nel processo penale e io questa cosa non posso accettarla e non posso non segnalarla. Io sono preoccupata perché non credo sia una correzione che incide solo sulla prescrizione, ma incide sull'intero sistema penale che oggi è bloccato. Senza la tagliola della prescrizione non fisserebbero più le udienze, non ci sarebbero più appello e Cassazione perché non sarebbero più fissate le udienze».

Come ha specificato nell' intervista, quando era al governo in coalizione con il Pdl di Berlusconi (fu parlamentare nel 2006 con il partito Alleanza Nazionale ma anche nel 2008 ), si batté contro la legge in merito alla prescrizione breve, simile a quella approvata nel 2005 che abbassò il termine prescrittivo da 15 a 10 anni e che, nel 2012, permise l' assoluzione di Silvio Berlusconi per il processo Mills.


INNALZAMENTO DELLE PENE E ADDIO PRESCRIZIONE

Tra i diversi provvedimenti del ddl, vi sono: 
  • innalzamento delle pene per i reati di corruzione, con il minimo della pena che passa da uno a tre anni e il massimo da sei a otto anni di reclusione
  • introduzione del divieto, per i condannati per reati di corruzione, di contrattare con la pubblica amministrazione (cosiddetto “Daspo per i corrotti”) da un minimo di 5 fino a una interdizione a vita, non revocabile per almeno 12 anni neppure in caso di riabilitazione  
  • introduzione di sconti di pena e di una speciale clausola di non punibilità per chi denuncia volontariamente e fornisce indicazioni utili per assicurare la prova del reato e individuare eventuali responsabili;
  • confisca dei beni anche nel caso di amnistia o prescrizione intervenuta in gradi successivi al primo.
Qualche giorno fa, il ministro Bonafede ha parlato dell' introduzione, nello stesso ddl, dell' emendamento sulla cancellazione della prescrizione, spiegando che « era nel Contratto di Governo, a fronte di maggiori investimenti nella giustizia per non caricare sempre di più gli uffici: ora, dopo aver messo nella manovra fondi sufficienti, possiamo mettere mano anche alla prescrizione. L'idea è quella di fermarla per tutti i reati dopo la prima sentenza ».

IL PROBLEMA DELLA PRESCRIZIONE DEL REATO
I penalisti sono insorti, così come molti esponenti degli altri partiti, inclusa la Lega Salvini Premier.

Il ministro Mariastella Gelmini (Forza Italia Berlusconi Presidente) afferma:
« L'emendamento [sulla cancellazione della prescrizione] avrà un solo risultato avvelenato: renderà i processi eterni. Ancora una volta il governo, tristemente a trazione grillina, svolta verso una logica manettara e forcaiola ».

la deputata di Forza Italia
Anna Maria Bernini
Anna Maria Bernini, capogruppo alla Camera di Forza Italia Berlusconi Presidente, è sulla stessa linea
« L'emendamento del ministro della Giustizia Bonafede, viola uno dei principi fondanti della Costituzione sulla ragionevole durata del processo. E' una scelta politica degna di chi professa come i Cinquestelle un'ideologia forcaiola e manettara ».
La presidente dei senatori di Forza Italia prosegue
« Significa consegnare la vita di un cittadino imputato alla mercè di una giustizia senza più limiti temporali per giudicarlo, a una sorta di girone infernale, a un tunnel da cui non sarà facile né semplice vedere la luce » concludendo « Combatteremo con ogni strumento parlamentare e politico questa scelta inaccettabile e speriamo che gli amici della Lega respingano insieme con noi, senza alcun dubbio, il tentativo dei loro 'contraenti' di governo ».

Contro anche Alfredo Bazoli (Partito Democratico), capogruppo del PD in Commissione Giustizia
« Sono preoccupato e sconcertato dal proposito annunciato dal ministro Bonafede perché si sconvolgerebbe in quel modo il sistema delle garanzie, con l'effetto di allungare senza fine i procedimenti, lasciando i cittadini in balia di processi eterni  ».

APPUNTAMENTO PER LUNEDI' 12 NOVEMBRE
Sono 300 gli emendamenti presentati al provvedimento, il cui esame in Aula è previsto per lunedì 12 novembre, secondo il programma stabilito dalla Conferenza dei capigruppo.


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