Melegatti: firmato l'accordo per i licenziamenti. La storia del tracollo di un'azienda a causa di investimenti sbagliati

di Lapenna Daniele


Ieri è stato firmato l'accordo tra sindacati e curatori fallimentari: i lavoratori della Meledatti saranno licenziati il 20 dicembre 2018, giorno in cui scadrà definitivamente la cassa integrazione.
La storia del tracollo di una azienda leader in Italia a causa degli investimenti sbagliati dei proprietari


La Melegatti è fallita il 29 maggio scorso e i lavoratori erano già stati messi in cassa integrazione straordinaria con scadenza 20 dicembre - non sarà più prorogabile -, giorno nel quale verranno definitivamente licenziati.
Oggi sono undici i dipendenti operativi (che non sono in cassa integrazione) nello stabilimento di San Giovanni Lupatoto (Verona) per proseguire la produzione autorizzata dal tribunale per il periodo dal 21 giugno al 21 dicembre.
Cgil, Cisl e Uil stanno proseguendo con l'appello ad imprenditori esterni per salvare l'azienda acquistando questa azienda che, in Italia, ha fatto la storia.


LA STORIA DI UN MARCHIO STORICO
Domenico Melegatti
[Verona, 16 settembre 1844
Verona, 31 gennaio 1914]
L' azienda fu fondata da Domenico Melegatti per la produzione di panettoni, colombe pasquali, torte e croissant. Il Ministero dell'Agricoltura e Commercio del Regno d'Italia gli assegnò, il 14 ottobre 1894, l'attestato di Privativa che riconosceva il brevetto per la produzione del pandoro.

Il successo del pandoro fu tale che nacquero delle imitazioni arrivando anche a battaglie legali.
Negli anni a seguire ci fu la fondazione della Casa del Pandoro e la nascita dello storico logo con le tre mele e i due gatti rampanti attorno alla forma stilizzata del dolce.
Nei primi anni del '900 il pandoro divenne un prodotto affermato in tutto il nord-italia, al punto da poter entrare in concorrenza con il panettone di Milano, città in cui Melegatti aprì un suo negozio rimasto attivo sino all'inizio della prima guerra mondiale.

Alla scomparsa di Domenico Melegatti, avvenuta nel 1914, in mancanza di eredi diretti, la pasticceria passò alla nipote Irma Barbieri, che ne prese le redini col marito Virgilio Turco, direttore del negozio di Milano, che venne contestualmente chiuso.
Alla morte di Virgilio Turco e Irma Barbieri l'azienda passò ai figli Antonio, Giuseppe, Carolina, sposata con Ronca, e Lorenza Turco (uscita poi dall'azienda). 

Per questo, oltre alla famiglia Turco, nell'azionariato Melegatti entrò la famiglia Ronca. Da allora le due famiglie, con il 50% ciascuno di proprietà, avranno strategie aziende diverse e contrasti che hanno poi causato il tracollo.
Negli anni '80, però, gli affari andavano bene e infatti iniziarono a seguire investimenti che, a vederli oggi, a distanza di decenni, sembrano assurdi. La pubblicità recitava “La fortuna lo sai, con Melegatti è più  dolce che mai“, proprio perché, acquistando un panettone, si partecipava all' estrazione per vincere dei premi: auto Maserati, pellicce Canali, cucine Scavolini, e tanti altri regali che portarono i consumatori a gettarsi nell' acquisto del panettone più famoso d' Italia.

IL TRACOLLO PER SCELTE AZIENDALI SBAGLIATE
Nel 2016 la società, presieduta da Emanuela Perazzoli, dopo la scomparsa di Salvatore Ronca, entrò in una crisi economica dovuta soprattutto per l'investimento molto oneroso per l'apertura di un nuovo stabilimento a San Martino Buon Albergo, vicino Verona.
Lo scopo era creare un mercato anche per il periodo non natalizio, brioches e altri tipi di dolciumi che sarebbero stati introiti per i mesi in cui non si mangiava il panettone.



Purtroppo, nell'ottobre 2017, l' errato investimento portò le conseguenze inevitabili: non riuscendo a pagare i fornitori e i dipendenti, l'azienda chiuse, tra le proteste dei dipendenti posti in cassa integrazione. Fu fatto, così come spiegò la sindacalista Paola Salvi, intervistata da Today, il cosiddetto "passo più lungo della gamba".
La segretaria della Flai Cgil di Verona spiegò al quotidiano i particolari della situazione finanziaria dell'azienda, che già nell'agosto 2017 aveva problemi nel pagare i fornitori e gli stipendi dei dipendenti.
« Una crisi iniziata a causa di alcune scelte imprenditoriali azzardate » spiegò la sindacalista «Non potendo puntare soltanto sul periodo natalizio, l'azienda ha deciso di avviare la produzione di brioche da vendere durante tutto l'anno, ma l'apertura del nuovo stabilimento, avvenuta il 5 febbraio di quest'anno, l'acquisto di macchinari molto costosi e l'assunzione di nuovo personale, ha richiesto delle risorse economiche superiori a quelle in possesso dell'azienda. Hanno fatto il cosiddetto 'passo più lungo della gamba».

Nel novembre 2017, grazie ai sei milioni di euro del fondo maltese Abalone, l'azienda riprese a produrre pandori e panettoni per il 25 dicembre e i lavoratori (di cui 90 fissi e 220 stagionali) poterono ricevere gli stipendi non percepiti da settembre. Purtroppo, tutto ciò non è bastato.

Il 29 maggio 2018, il tribunale di Verona ha dichiarato il fallimento della storica società, a causa di debiti pregressi di circa 50 milioni di euro.
Dopo più di 100 anni dalla sua fondazione, la storica azienda di Domenico Melegatti chiude.

Una pubblicità di Melegatti del 1984



FONTI E LINK UTILI
  • http://www.larena.it/home/economia/economia-veronese/melegatti-firmato-l-accordo-per-i-licenziamenti-1.6723185?refresh_ce#scroll=798
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Melegatti
  • http://www.today.it/economia/melegatti-fallimento-storia.html
  • https://www.scattidigusto.it/2018/05/31/pandoro-melegatti-fallimento/
  • https://www.investireoggi.it/economia/la-favola-natale-melegatti-inventata-lincapacita-dei-suoi-dirigenti-reale/
  • https://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/melegatti-fallimento-dure-accuse-della-figlia-presidente/
  • Una pubblicità di Melegatti del 1984
    https://www.youtube.com/watch?v=iAiOrHI8I6Q

Commenti

  1. Altro marchio storico che ci ha lasciato.
    Saluti a presto.

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    Risposte
    1. Grazie del commento Cavaliere. Pardon il ritardo.

      Un salutone a te!

      Elimina

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