Facebook,commenti di odio contro i vigili:sanzioni sino a 6000 euro
di Lapenna Daniele
Ormai si sa, le persone sfogano la loro ira sui social network, contro una qualche categoria o una persona specifica. Quando però l' insulto colpisce un "corpo politico, amministrativo o giudiziario", si rischia di incorrere in multe che possono arrivare anche a 5.000 euro.
ESPLODE L' ODIO
Sui vari social e quotidiani on line, a marzo, fu pubblicata una notizia in merito alla quantità di sanzioni effettuate dai corpi di polizia municipale locali nelle varie grandi città.
Molti cittadini di Firenze - classificata al secondo posto, per numero di multe, dopo Milano - si sono sfogati contro i vigili con questi commenti: «Infami», «Str...», «Odio puro», «Str...e zozzi», «Pezzi di m...», «Teste di c...», «Bastardi infami», «Inutili» e tanti altri.
Ovviamente, i tutori dell' ordine non ci sono stati a queste offese, soprattutto perché hanno e stanno effettuando un lavoro per il quale sono pagati per farlo, e quindi sono partite le denunce.
OFFESE DA 6000 EURO
Si tratta della violazione dell' art. 342 del codice penale, che recita:
«Chiunque offende l'onore o il prestigio di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o di una rappresentanza di esso, o di una pubblica Autorità costituita in collegio, al cospetto del Corpo, della rappresentanza o del collegio, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000.
La stessa pena si applica a chi commette il fatto mediante comunicazione telegrafica, o con scritto o disegno, diretti al Corpo, alla rappresentanza o al collegio, a causa delle sue funzioni.
La pena è della multa da euro 2.000 a euro 6.000 se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato»
I PRECEDENTI
Non è la prima volta che accade, visto che a Monsummano Terme (provincia di Pistoia), dopo le offese scritte sui social dagli utenti, indirizzate sempre ai vigili urbani, a causa di un video che ritraeva una volante con a bordo uno strumento interpretato come autovelox. In realtà si trattava di un Targa System, un meccanismo per individuare gli automobilisti sprovvisti di assicurazione, rilevando il numero di targa.
Il comandante, intervistato dal quotidiano locale, disse «La gente deve capire che Facebook non è una lavagna virtuale su cui sfogare di tutto».
FONTI E LINK UTILI
Ormai si sa, le persone sfogano la loro ira sui social network, contro una qualche categoria o una persona specifica. Quando però l' insulto colpisce un "corpo politico, amministrativo o giudiziario", si rischia di incorrere in multe che possono arrivare anche a 5.000 euro.
ESPLODE L' ODIO
Sui vari social e quotidiani on line, a marzo, fu pubblicata una notizia in merito alla quantità di sanzioni effettuate dai corpi di polizia municipale locali nelle varie grandi città.
Molti cittadini di Firenze - classificata al secondo posto, per numero di multe, dopo Milano - si sono sfogati contro i vigili con questi commenti: «Infami», «Str...», «Odio puro», «Str...e zozzi», «Pezzi di m...», «Teste di c...», «Bastardi infami», «Inutili» e tanti altri.
Ovviamente, i tutori dell' ordine non ci sono stati a queste offese, soprattutto perché hanno e stanno effettuando un lavoro per il quale sono pagati per farlo, e quindi sono partite le denunce.
OFFESE DA 6000 EURO
Si tratta della violazione dell' art. 342 del codice penale, che recita:
«Chiunque offende l'onore o il prestigio di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o di una rappresentanza di esso, o di una pubblica Autorità costituita in collegio, al cospetto del Corpo, della rappresentanza o del collegio, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000.
La stessa pena si applica a chi commette il fatto mediante comunicazione telegrafica, o con scritto o disegno, diretti al Corpo, alla rappresentanza o al collegio, a causa delle sue funzioni.
La pena è della multa da euro 2.000 a euro 6.000 se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato»
I PRECEDENTI
Non è la prima volta che accade, visto che a Monsummano Terme (provincia di Pistoia), dopo le offese scritte sui social dagli utenti, indirizzate sempre ai vigili urbani, a causa di un video che ritraeva una volante con a bordo uno strumento interpretato come autovelox. In realtà si trattava di un Targa System, un meccanismo per individuare gli automobilisti sprovvisti di assicurazione, rilevando il numero di targa.
Il comandante, intervistato dal quotidiano locale, disse «La gente deve capire che Facebook non è una lavagna virtuale su cui sfogare di tutto».
FONTI E LINK UTILI
- art.342 del c.p.
http://www.brocardi.it/codice-penale/libro-secondo/titolo-ii/capo-ii/art342.html - http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/offese-vigili-social-denunciati-1.3172653
- http://www.lanazione.it/montecatini/cronaca/offese-facebook-querele-vigili-1.2784332
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