La velocità dell' informazione e l' essere umano che corre senza saper dove andare

di Lapenna Daniele


Oggi, la quantità di informazioni nell' unità di tempo sta aumentando vertiginosamente, e direttamente proporzionale è l' aumento della sete di informazioni (mal digerite) delle persone.
È bene ragionare sulla differenza abissale tra la velocità del web e la velocità umana.

L' uomo ha dei tempi ben precisi, che non potrà mai superare: la velocità nel correre, nel fare un calcolo matematico a mente, nel raggiungere una vetta a piedi, nello scrivere qualcosa...
E la tecnologia?
Questa, invece, potrà diventare sempre più veloce.
Gli organi di informazione aumenteranno sempre più di numero, e ognuno di essi pubblicherà più notizie al minuto, dando agli utenti un sacco di articoli da leggere ogni secondo.
La domanda è:
ha, la mente umana, la capacità di accogliere una mole così grande di informazioni in così poco tempo, leggerle tutte, elaborarle, e farle proprie?

Forse, il fatto che molti utenti leggano solo i titoli (clickbaiting) degli articoli pubblicati sulle pagine dei quotidiani on line (e dei blog) e si arroghino il diritto anche di commentarle, è dovuto alla troppa informazione che il cervello umano non allenato non è in grado di leggere e immagazzinare?

Forse stiamo correndo un po' troppo.


E non è un essere contrario alla tecnologia, ma solo un capire che non stiamo procedendo alla sua stessa velocità. Avete notato che ci si annoia di un prodotto, un servizio, un hobby, un qualsiasi cosa dopo troppo poco tempo? Può essere anche una buona cosa, perché cambiare è la cosa più bella che ci sia, e l' abitudine è solo una monotonia che ci cade addosso, e non una scelta che facciamo noi.
Già, ma cosa accade quando decidiamo di cambiare prima di aver finito quel qualcosa?
Cosa succede quando interrompiamo la lettura di un articolo ancor prima di esser arrivato a metà? Cosa succede quando interrompiamo un hobby che abbiamo iniziato, senza completare ciò che stavamo facendo?

Cerchiamo tanta informazione, tante cose da seguire ma, alla fine, non ne seguiamo una sola. Oppure cambiamo troppo spesso opinione, e non perché abbiamo letto, ci siamo informati o abbiamo ampliato le nostre conoscenze, ma solo perché seguiamo l’ istinto, la nostra rabbia, la delusione del momento per seguire una determinata idea per poi abbandonarla appena ne troviamo una che giudichiamo migliore.

Vogliamo immagazzinare più informazioni possibili, ma ce ne presentano più quante ne riusciamo a leggere. Esauriamo le ore della nostra giornata arrivando, la sera, a non aver concluso un bel niente. Cerchiamo informazioni, leggiamo qua e là a mozzichi e bocconi, ma alla fine non ricordiamo nulla di quel che abbiamo letto.

Stiamo correndo avanti e indietro come delle macchine telecomandate, senza una meta, senza uno scopo e senza aver deciso che strada seguire. Seguiamo la moda del momento, seguiamo l' obiettivo da odiare del momento, seguiamo la critica del momento, seguiamo la cosa bella del momento, cambiamo immediatamente idolo appena possiamo, ci deludiamo e al tempo stesso ci incolliamo ad un altro esempio da seguire o lodare.
Cambiamo obiettivo talmente velocemente, da non iniziarne neanche uno.
Siamo vivi, ma siamo morti come uomini pensanti.

Quel che la tecnologia non potrà mai e poi mai sostituire, sarà la capacità dell' uomo di provare sentimenti, di ragionare sulle cose, di poter ponderare, di pensare a sè stesso come creatura pensante, che non obbedisce ad ordini, ma crea un percorso per raggiungere e ottenere qualcosa.

L' essere umano ha dei tempi precisi.
La Natura ha dei tempi precisi.
La tecnologia esiste grazie a dei materiali fisici che esistono in natura e che, senza di essi, non sarebbe potuta esistere.

Forse, dovremmo iniziare a rallentare e chiederci dove stiamo andando.

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