Grillo e Pizzarotti: la trasparenza non si sa dove sia di casa

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Campagna elettorale 2012. Parma.
Grillo inizia il suo solito monologo per spiegare agli elettori che la scelta migliore per una città migliore è solo una: Federico Pizzarotti.

Uno dei suoi slogan che permetteranno la vittoria del quarantenne parmense riguarda il termovalorizzatore (volgarmente chiamato inceneritore) di Ugozzolo (poco fuori la città di Parma).
Le sue parole sono forti, decise:

«Qui a Parma l'inceneritore non lo faranno mai e se lo faranno, passeranno sul cadavere di Pizzarotti».
Porse il corpo di Pizzarotti (metaforicamente parlando) e non il suo: forse perché sapeva che l'inceneritore sarebbe comunque entrato in funzione?

Notizia di oggi, fresca fresca, Pizzarotti è stato sospeso dal MoVimento 5 Stelle direttamente da Beppe Grillo peché indagato per abuso d'ufficio. Nel post del suo blog, Grillo scrive
«Pizzarotti sospeso dal MoVimento 5 Stelle: la trasparenza è il primo dovere degli amministratori e dei portavoce del MoVimento 5 Stelle.». Trasparenza? Ma dove?

Nel 2013 Claudio Messora intervista Pizzarotti e, come prima domanda, chiede del termovalorizzatore che non sarebbe dovuto entrare in funzione (così proclamava Grillo in campagna elettorale). Il sindaco di Parma spiega che «il progetto dell' inceneritore, al nostro insediamento, era già al 70%. Non poteva essere fermato» (sotto, il video dell'intervista).



Dunque perché Grillo e Pizzarotti hanno mentito agli elettori? Solo per ottenere voti? Perché non avevano spiegato che l'impianto sarebbe comunque entrato in funzione ma hanno dato la certezza che non sarebbe partito?

E non è tutto. Nell' aprile 2012 Pizzarotti scriveva, sfidando gli altri candidati a sindaco di Parma
«.. fermo restando che il MoVimento 5 Stelle è e resta contrario all’inceneritore e intende promuovere una sua riconversione, sfidiamo gli altri candidati a sottoscrivere un patto. Semplice, ma vincolante. Chi oggi giura che l’inceneritore non smaltirà rifiuti provenienti da fuori provincia si impegni a dimettersi dalla carica di consigliere o di sindaco qualora ciò malauguratamente avvenisse. La sfida è rivolta a tutti, ma principalmente a quanti oggi sfilano contro l’inceneritore di Ugozzolo ma il 6 e 7 maggio chiederanno il voto dei cittadini a sostegno di chi promuove o accetta la sua messa in funzione. Sembra incredibile vista l’incoerenza, ma sono tanti».

Peccato che all'entrata in funzione dello stesso, egli non si sia dimesso.

Se Grillo non vuole esser accostato ai politici che deride continuamente con le sue battutine, è meglio che inizi a parlare di meno di trasparenza, e a mostrarla di più. Se si perde credibilità, non la si recupera più.

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