Padre Pio, la storia di un impostore e di frati che vivevano nella ricchezza. Uno dei più grandi abusi della credulità popolare


Il cerchio intorno a padre Pio aveva cominciato a stringersi fra giugno e luglio del 1920: poco dopo che era pervenuta al Sant'Uffizio la lettera- perizia di padre Gemelli sull' «uomo a ristretto campo di coscienza »,
« soggetto malato », mistico da clinica psichiatrica.
Giurate nelle mani del vescovo di Foggia, monsignor Salvatore Bella,
e da questi inoltrate, le testimonianze di due buoni cristiani della diocesi pugliese avevano proiettato sul corpo dolorante del cappuccino un'ombra sinistra.
Più che profumo di mammole o di violette, odore di santità, dalla cella di padre Pio erano sembrati sprigionarsi effluvi di acidi e di veleni, odore di impostura.

LA STORIA

Francesco Forgione (1887-1968) in arte Padre Pio fu ordinato frate nel 1910. Immediatamente gli vennero le stimmate per poi scomparire subito dopo. Nel 1918 le stimmate tornarono.
Lo spettacolo delle ferite che sanguinavano mentre il frate diceva messa fece accorrere le masse, oltre che (finalmente) i medici. Nel 1919 uno di questi visito' il frate e noto' che le piaghe erano superficiali, e presentavano un alone del caratteristico colore della tintura di iodio. La diagnosi fu confermata dal perito ufficiale inviato dal Santo Uffizio, che attribuì alla tintura di iodio lo sviluppo e il mantenimento delle lesioni, in origine superficiali e di natura patologica (necrosi della cute).

Secondo i confratelli, Padre Pio versava acido fenico, acido nitrico e acqua di colonia sulle ferite "per attutire a scopo di umiltà il suo odore di santità". Nel 1920 anche Padre Gemelli visitò il frate, e dopo aver dichiarato che le stimmate erano di origine isterica cercò di farlo internare. Nel frattempo il Padre Pio si era schierato a favore dei fascisti. 
Il giro di denaro delle offerte minava il voto di povertà dei cappuccini, e la spartizione del bottino spesso degenerava in rissa. Il culto dei devoti, alimentato dal commercio dei panni sporchi del sangue delle stimmate, sconfinava nell' idolatria pagana. Il flusso dei pellegrini interferiva con la supposta clausura dell'eremo, e le visite notturne al convento di sedicenti "figlie spirituali" davano adito a pettegolezzi poco edificanti.



Dopo che l'arcivescovo di Manfredonia dichiarò che Padre Pio era un indemoniato, e i frati di San Giovanni Rotondo una banda di truffatori, il Santo Uffizio dovette correre ai ripari.

Nel 1922 ordinò al frate di indossare guanti senza dita per nascondere le stimmate. Nel 1923 decretò che non si era in presenza di alcun fatto soprannaturale. Nel 1924 ammonì i fedeli ad astenersi dal mantenere qualunque rapporto, anche epistolare, con Padre Pio. Nel 1931 privò il frate di tutte le facoltà religiose, salvo quella della messa, che però poteva celebrare solo privatamente.

Due visite ispettive, ordinate dalla Santa Sede nel 1927 e 1928, stabilirono che la situazione nel convento di San Giovanni Rotondo era solo un aspetto di un grave disordine morale del clero foggiano, che indulgeva in ogni sorta di allegria: "corruzioni, ruberie,ricatti, peccati della carne, simonìa (delitto consistente nel vendere o comprare cose sacre) odi e vendette". E proprio questa fu la salvezza di Padre Pio che propose al Vaticano un patto fra "gentiluomini": la mancata pubblicazione di alcuni libelli sull'edificante situazione (confezionati nel 1931 e 1933 dai seguaci del frate), in cambio della revoca delle disposizioni nei suoi confronti.
Nel 1934 la Santa Sede cedette, pur reiterando che padre Pio non doveva trasformare la messa in uno spettacolo da baraccone, che le donne non potevano rimanere a dormire al convento, e che il commercio delle pezze insanguinate era severamente proibito.

Ormai il frate aveva ottenuto l'impunità, e decise di dedicarsi alla costruzione del suo monumento: un ospedale divino. Un misterioso finanziamento di 300 milioni di allora arrivò dalla Francia nel 1941, forse da un conto estero nel quale erano state "fatte affluire" le offerte dei fedeli. L'ospedale fu inaugurato nel 1956, e fa parte dell'unico vero miracolo di Padre Pio: la trasformazione di San Giovanni Rotondo in un potentato economico completo di alberghi, pensioni, ristoranti, bar e negozi di ogni genere. Oltre che di un enorme tempio progettato da Renzo Piano, con la capienza di 30000 posti ( in un paese che conta 27000 abitanti ).

Con l'avvento di Giovanni XXIII, che non credeva affatto alla santità del frate, ordinò nel 1960 un'ispezione a San Giovanni Rotondo. Si stabilì che moltissimi frati possedevano automobili private e gestivano personalmente grandi somme di denaro, nonostante il voto di povertà. Le donne continuavano a pernottare nel convento e il commercio delle reliquie non si era affatto fermato. Nel 1961 il Santo Uffizio tornò a segregare Padre Pio e a prendere il controllo del convento.

Con l'elezione di Paolo VI il frate potè tornare a svolgere le sue attività. In cambio, la Santa Sede pretese e ottenne di essere nominata erede universale nel suo testamento. Alla sua morte, avvenuta il 23 settembre 1968, Padre Pio effettuò un ultimo miracolo: le stimmate erano sparite senza lasciare traccia, e lasciando invece ovvi sospetti sulla loro esistenza. Giunge infine l'operazione di canonizzazione, orchestrata in modo da confluire nel gran -business- del Giubileo, da parte di Giovanni Paolo II il 16 giugno 2002.

Piergiorgio Odifreddi
- Padre Pio, un immenso inganno
- Padre Pio, il giallo delle stimmate
- Libro  "Il Santo Impostore" di Mario Guarino

Commenti

  1. Incredibile articolo! Grazie, Daniele Lapenna!

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    1. Prego.
      Era un post che misi all' altro mio vecchio blog
      ( ormai pieno di ragnatele e ruggine ) ma non ebbe cotante visualizzazioni come adesso.

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  2. Quando si è creato il Santo, e diventa popolare, ci crescono un sacco d'interessi attorno, e, il popolo (che lo vuole) viene accontentato! Succede sempre così! Anni addietro anche in una zona collinare vicino a dove abito io, tutti i 25 del mese, arrivava un (lasciamo perdere), e portava due o tre pullman di persone (soprattutto anziani presi dagli ospizi) a cui raccontava le sue visioni (ti puoi immaginare cos'erano). ciao Daniele.

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    1. Immagino Luigino,.. immagino.
      Appunto: abusare della credulità popolare. Il grave è che ricevono poi il loro appoggio e se questi vedono che i finti santi vivono nel lusso, fanno finta di niente e proseguono a venerarli, per poi puntare il dito contro,.. chessò,.. i politici.

      Ciao Luigino!

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  3. speriamo che lo leggano in tanti

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    1. Purtroppo ormai Padre Pio è morto. Le persone dovrebbero iniziare ad aprire gli occhi sugli attuali capi di Chiesa che vivono nel lusso e mostrano di esser caritatevoli ed altruisti.

      Grazie per il tuo commento franco

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  4. caspita..caspita davvero,che voltastomaco,che schifo..ho sempre avuto scetticismo x certe cose ma leggere questo articolo scritto in maniera così precisa mi ha portata a pensare mentre leggevo: gesù..speriamo che io possa leggere ora una frase..una parola che possa farmi dubitare dell'articolo...ma purtroppo nn è stato così!
    ma in che schifo di mondo viviamo?
    Lorella

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    1. Ci sarebbe molto anche da dire su Madre Teresa di Calcutta. Anche su di lei è stato scritto un libro, mostrando che faceva soffrire le persone malate, senza fornirgli una cura, perché la sofferenza avvicinava a Dio.
      E questo non sono cose inventate, basta acquistare e leggere i libri scritti da Madre Teresa per apprendere le sue idee.
      E i soldi ricevuti furono dirottati altrove, costruendo miriadi di chiese in suo nome.

      Grazie dle tuo commento Lorella, buon proseguo a te

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  5. in cosa bisogna credere...in chi possiamo avere ancora fiducia,ma esiste l'amore?Nn lo so più,mi sento così persa!
    Lorella

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    1. Esiste, ma non dobbiamo cercarlo in persone lontane o persone che conosciamo solo per quello che mostrano da fuori, senza sapere cosa realmente fanno.

      Abbiamo tante persone che ci danno delle buone cose ogni giorno, ma non ce ne accorgiamo mai. Vogliamo sempre un mito, un santo, una figura che mostri talmente tanto amore da sembrare quasi finto.

      Un panettiere che ti regala una pizzetta, un amico che ti aiuta con una busta, un tizio che ti apre la porta per entrare in un locale, il vicino che ti ha raccolto l' indumendo che è caduto in mezzo alla strada... Se non sono questi gesti di un pò d' amore,..

      Non aspettarti più cose di quelle che potrebbero accadere, ma goditi i piccoli regali di ogni giorno.

      Un abbraccione a te Lorella

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  6. grazie di cuore,ne avevo davvero bisogno!

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