India: la Coca Cola prosciuga e inquina falde acquifere: i contadini ottengono un' incredibile vittoria
di Lapenna Daniele
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Inquinamento e prosciugamento delle falde acquifere e produzione di sostanze nocive come cadmio e piombo sono solo alcune delle conseguenze negative della produzione di Coca Cola. In India, la popolazione si è ribellata ed ha ottenuto una piccola vittoria.
Grazie ad un post di un blog che seguo, ho approfondito una notizia che già mi era capitata sottomano da un altro sito di informazione, il quale riporta
« India: l’accordo annunciato dal governo indiano per venire incontro alle richieste della comunità Jat non ferma del tutto le proteste e Nuova Delhi resta a rischio per i rifornimenti idrici ». I manifestanti hanno bloccato e poi danneggiato il canale che fornisce la città di acqua. Ma per quale motivo? É una protesta giusta? Che ci interessa a noi, che siamo lontani decine di migliaia di chilometri da lì?
Dico solo tre parole. No no, non sono sole, cuore e amore, ma: Coca Cola, Pepsi e Nestlé.
MULTINAZIONALI DI MORTE
Spesso leggiamo su vari siti e blog di campagne per boicottare le multinazionali. Certo, è impossibile farlo con tutte, visto che c'è una multinazionale per ogni alimento, oggetto o servizio del quale fruiamo. A volte sembrano esagerate le notizie, e diamo loro dei "complottisti" ma altre volte, se ci informiamo a fondo, scopriamo verità sconvolgenti.
La notizia sopra citata è riportata anche dal Corriere della Sera, il quale però non fa alcun riferimento a queste multinazionali e ai problemi che stanno causando in India. Come mai?
INQUINAMENTO E SFRUTTAMENTO
In India, gli impianti di imbottigliamento della Coca Cola ( e della rivale Pepsi ) sono accusati di consumare enormi quantità di acqua per la produzione delle bevande e il lavaggio delle bottiglie, rubando ( è il caso di dirlo ) l' acqua ai lavoratori agricoli della zona. La multinazionale usa la stessa acqua sotterranea che la comunità usa per bere, cucinare, lavare, irrigare e alimentare il bestiame.
Coca Cola ha sempre respinto le accuse, nonostante nel decennio in cui è presente nel territorio abbia presentato, e poi ritirato, molte domande di permessi per lo sfruttamento idrico delle falde acquifere del territorio.
Molti pozzi si sono seccati, per cui le donne devono camminare di più per raggiungere l’acqua potabile, mentre gli agricoltori sono costretti a scavare pozzi più profondi per ottenere l’acqua per l’irrigazione. Il costo di queste operazioni, però, è molto elevato e quindi debbono sperare e sfruttare l' acqua piovata. Quando questa è presente.
Gli studi, compresi quelli del Central Ground Water Board in India, hanno confermato l’importante sfruttamento. Quando l’acqua viene estratta dalle falde scavando in profondità, l’acqua stessa puzza e ha un sapore strano. La Coca Cola sta scaricando senza controllo le acque di scarico delle lavorazioni nei campi intorno agli stabilimenti inquinando i suoli e le falde stesse. Le autorità hanno segnalato i siti inquinati avvisando la popolazione che quell’acqua non è adatta al consumo umano.
L' India Resource Center racconta di quel che è accaduto a due comunità Plachimadae e Mehdiganj: la Coca-Cola ha distribuito i propri rifiuti solidi agli agricoltori definendoli “fertilizzanti”. Test condotti dalla BBC hanno trovato cadmio e piombo nei rifiuti e la multinazione ne ha fermato la distribuzione solo di fronte ad un ordine del governo. Altri test condotti da diverse agenzie, oltre al governo indiano, hanno confermato che i prodotti della Coca Cola contengono un elevato livello di pesticidi.
PICCOLA VITTORIA
« Siamo contenti - dice Mahesh Yogi, uno dei capi della protesta contro il colosso Usa - L'impianto consumava il livello delle falde lasciandoci senz'acqua per irrigare i campi ».
La Coca Cola ha chiuso gli stabilimenti produttivi in Rajasthan, Andhra Pradesh e Meghalaya. Nel 2005 aveva già chiuso un impianto di imbottigliamento nel Kerala.
Sono 18 i villaggi dell’ Uttar Pradesh che hanno richiesto all’organo preposto al controllo della contaminazione di proibire alla multinazionale di continuare ad estrarre risorse idriche in un’area, come questa, segnata dalla “scarsità d’acqua”.
ARTICOLI INERENTI PER APPROFONDIRE
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