La carne rossa fa male? Preparatevi al pollo al cloro, e bovini imbottiti di ormoni

#TTIP #alimentazione #polli #carne #UE

L'allarme OMS sulla carne rossa, in realtà, non svela niente che già non si sapesse da tempo: ilconsumo eccessivo di carne rossa non ha effetti positivi sulla salute e neppure sull'ambiente. Come tutti gli eccessi. L'OMS oggi ci dice che questo rischio aumenta con le carni lavorate, anche perché spesso le lavorazioni introducono sostanze chimiche non naturali nella carne (sempre che ce ne sia).

Ma se avete pensato di sostituire la carne rossa con quella bianca ed in particolare col pollame, forse non avete le stesse preoccupazioni dei cittadini tedeschi che hanno protestato in piazza contro il TTIP(Transatlantic Trade and Investment Partnership) di cui abbiamo già parlato. Come racconta l'Internazionale nel numero in edicola la settimana scorsa, è grande la paura dei consumatori tedeschi che con l'approvazione del trattato arrivino in Europa i prodotti statunitensi che non devono rispettare i severi standard comunitari per la tutela dell'ambiente e del consumatore: come i polli allevati ad antibiotici (pratica messa al bando nell'Unione Europea dal 2006) e, una volta macellati, lavati col cloro o la carne di bovini nutriti con gli ormoni della crescita. E a preoccuparsi sono anche i produttori che, per rispettare le norme sul benessere animale. hanno investito parecchio e adesso potrebbero venire spiazzati dall'arrivo di polli allevati in batterie-lager, senza il minimo contatto con la terra e senza aver mai mangiato del cibo naturale.



Se, infatti, le barriere protezionistiche tradizionali, basate su misure monetarie come i dazi, sono venute meno da tempo, rimangono in vigore misure non tariffarie, sotto forma di regolamentazioni e standard. Da questo punto di vista, un trattato che abbatte le barriere dovrebbe apportare dei benefici ai consumatori, ma la paura è che i due sistemi si livellino sugli standard più bassi, visto che il trattato prevede la possibilità per le aziende di agire in tribunale contro gli Stati che dovessero imporre dei divieti, anche se legati alla tutela dell'ambiente o della salute.

In particolare si teme che tutte le politiche europee di tutela e promozione dei prodotti locali, a chilometro zero e biologici vengano spazzate via, nonostante il TTIP nasca come strumento per agevolare la vendita dei prodotti nei due mercati. Le proteste degli ultimi mesi hanno però spinto l'Unione Europea a tenere fermi dei vincoli, in particolare quelli su OGM e anabolizzanti.

Questo mentre sempre più spesso si richiama all'importanza di una corretta alimentazione per tutelare la saluteCorretta non significa solamente bilanciata (la dieta tradizionale mediterranea non era affatto priva del consumo di carni rosse o di insaccati e neppure di quella bianca ma prevedeva un consumo di gran lunga maggiore di legumi ed ortaggi rispetto a quella attuale) ma anche di qualità elevata: prodotti agricoli animali ma anche vegetali venuti su con la chimica, a dispetto delle stagioni, e che hanno girato per il mondo dentro celle frigorifere non hanno sicuramente i nutrienti (e neppure il sapore) che possedevano le cicerchie (solo un esempio degli innumerevoli vegetali oramai scomparsi dalle nostre tavole) che i vecchi contadini coltivavano nei propri orticelli, al massimo con l'aiuto del letame di animali cresciuti con erbe e cereali locali.

Per non parlare di quei prodotti che la natura incontaminata offriva senza alcuna fatica: come il crescione che nessuno oggi andrebbe a raccogliere, visto che cresce solo in prossimità dei corsi d'acqua e nessuno ha certezza del livello di inquinamento dell'acqua che vi scorre.

Quindi, se ci teniamo alla nostra salute non possiamo fare a meno di diventare consumatori responsabili ma soprattutto cittadini consapevoli di quello che accade sulle nostre teste e nei nostri mercati.

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