Sardegna: continuano a imperversare i ladri di sabbia. Nonostante le multe, i turisti continuano a portarsi via i "ricordi" della vacanza


Ogni anno sulla cronaca regionale della Sardegna si da ampio risalto ai ladri di sabbia, turisti che portano via dalle nostre spiagge bottigliette o secchielli di sabbia, il più delle volte sono modiche quantità, solo per ricordo. Eppure non solo è vietato ma si rischiano forti multe – come i 100 euro per una bottiglietta come capitato a una coppia di turisti tedeschi – e controlli a tema vengono effettuati anche negli aeroporti, senza contare che la popolazione è ormai altamente sensibilizzata e con gli smartphone è solita immortalare i colpevoli, per poi chiamare le forze dell’ordine. Perciò considerando che la legge non ammette l’ignoranza della stessa, considerate questo articolo anche come una forma di prevenzione e/o come un’informazione utile.

La motivazione sta nel fatto che seppure la sabbia può sembrare tanta, essa non è infinita, le spiagge si sono formate in milioni di anni ed ora sono quasi tutte in arretramento (per fenomeni di solito indotti dall’uomo), se milioni di turisti ogni anno ne prelevassero anche solo una bottiglietta per ricordo, potete immaginare da soli il depauperamento che ciò provocherebbe.

Poi ci sono i casi limite come i turisti che qualche anno fa, da veri vandali, furono scoperti nel tentativo di portare via non solo 8 chili di sabbia ma persino pezzi di stalattiti rimossi da qualche grotta e condannati a 30 mila euro di multa ( leggi la notizia ), oppure la coppia romana oggetto di questo articolo la quale, nell’estate 2007, furono scoperti dalla Capitaneria del porto di Olbia con quantitativi di sabbia non certo irrisori, 1 chilo lei e ben 16 chili lui, che furono immediatamente sequestrati mentre per i presunti ladri scattò una denuncia. La sabbia pare fosse stata portata via da una delle spiagge di Cala Gonone.

Dopo 7 anni, con i soliti tempi lunghi della giustizia italiana, il pubblico ministero, Giorgio Bocciarelli ha chiesto una condanna a sei mesi per i due turisti (mentre l’avvocato della difesa ha chiesto l’assoluzione).

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