Cibo scaduto: si può mangiare? Quale?
Diverse volte con il cibo scaduto si incorre in dei veri e propri sprechi. Spessogettiamo nella spazzatura cibo ancora commestibile, altre volte ci ostiniamo a sostenere che un determinato cibo sia buono anche dopo la data di scadenza.
Andiamo a vedere nel dettaglio la data di scadenza e come conservare i prodotti in frigo
COSA DICE LA DATA DI SCADENZA?
La data di scadenza è una dicitura fondamentale per la sicurezza dei consumatori e la bontà dei cibi. Grazie a questa data sappiamo se un cibo può essere consumato oppure no. La data di scadenza serve a garantire le caratteristiche nutritive e organolettiche di un determinato prodotto, a patto che dal momento dellacquisto sia stato conservato adeguatamente.
C'è una differenza tra le scritte riportate sulla confezione, le quali possono essere diverse.
Se c’è scritto “consumare preferibilmente entro il”, vuol dire che il cibo non ha una data di scadenza rigida e, quindi, può essere consumato anche qualche tempo dopo, non perdendo i suoi benefici nutritivi e non provocando danni alla salute. Tutto ciò vale, ad esempio, per l’olio, per i pelati e per i biscotti.
Se sulla confezione è riportata la dicitura “consumare entro il”, ciò ci deve indurre a pensare che, dopo la data di scadenza, il cibo perde le sue caratteristiche organolettiche e potrebbe diventare anche nocivo.
Il discorso vale soprattutto per gli alimenti freschi, come le uova, il latte e i prodotti caseari.
COSA SUCCEDE NEL FRIGO?
Oltre alla data di scadenza, occorre anche pensare alla conservazione degli alimenti in frigo, che non deve essere affidata al caso, ma deve rispettare delle regole specifiche. La temperatura adatta è quella compresa fra 1 °C e 4 °C. A ogni zona dell’elettrodomestico corrispondono temperature differenti. Nella zona dello sportello la temperatura è compresa fra i 5 °C e i 10 °C e per questo proprio qui possono essere conservate le bottiglie e le salse. In alto c’è una temperatura tra 5 °C e 8 °C: l’ideale per formaggi, dolci e uova. Nella parte intermedia ci sono fra i 2 °C e i 5 °C: qui si possono conservare bene carne e pesce. In basso, nei cassetti, si possono mettere la frutta e le verdure.
Bisogna inoltre stare attenti a mantenere le varie confezioni staccate dalla parete di fondo, per evitare il contatto con l’umidità. Gli alimenti crudi dovrebbero essere separati da quelli cotti e questi ultimi dovrebbero stare ben chiusi all’interno di contenitori. Dobbiamo ricordarci che i latticini assorbono gli odori, quindi anche questi vanno riposti in confezioni ben sigillate. Per proteggere i formaggi, come il grana o il parmigiano, si possono usare la carta oleata o i fogli di alluminio. La frutta e la verdura devono restare ben pulite in sacchetti con dei fori.
Ora andiamo ora ad analizzare prodotto per prodotto
I PRODOTTI
Carne confezionata
Per la carne confezionata la durata è, in generale, di una settimana. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che, se per acquistarla usiamo la borsa frigo, possiamo anche sforare di 2 o 3 giorni. Più che altro dobbiamo guardare come appare questo alimento. Se vediamo che la polpa è diventata scura e il grasso è ingiallito, dovremmo stare attenti. Possibilmente possiamo cuocerla molto, però, specialmente se il liquido che cola è molto, bisognerebbe non mangiarla.
Prosciutto cotto sottovuoto
Il sottovuoto garantisce che il prosciutto cotto possa essere consumato fino a 3 settimane. Tutto ciò non vale, comunque, come regola perentoria, perché ciò che conta è sempre l’aspetto dell’alimento. A volte possono passare anche 7 giorni o più dalla data di scadenza riportata sulla confezione. Se la sua consistenza è ancora perfetta, possiamo ingerirlo tranquillamente.
Cioccolato
Il cioccolato ha una durata piuttosto lunga, che corrisponde circa ad 1 anno. Tra l’altro, se la tavoletta viene protetta dal calore e dall’umidità, può restare buona da mangiare anche per mesi oltre la data di scadenza. Se non prendiamo gli adeguati accorgimenti, si forma una patina bianca, determinata dal burro di cacao che arriva in superficie.
Verdure in busta
Per le verdure in busta non vale una regola generale, perché tutto dipende dal tipo di vegetale e dal taglio effettuato. Potremmo fare riferimento a 1 settimana circa, però è sempre il nostro sguardo che deve suggerirci che cosa fare: se sono ancora belle, possono essere mangiate. L’unico problema consiste nel fatto che contengono via via una dose sempre più ridotta di vitamine.
Olio extravergine d’oliva
L’olio extravergine d’oliva dura fino a 18 mesi dal confezionamento. In ogni caso dobbiamo essere particolarmente attenti, perché va protetto dal calore e dalla luce. Per fare questo, bisogna chiudere bene il tappo e poi avvolgere la bottiglia con la carta alluminio. Se ci accorgiamo che fa un odore di rancido, meglio evitare di usarlo.
Latte e derivati
Il latte fresco ha una durata di 5 giorni a partire dal confezionamento. Il giorno dopo la data di scadenza generalmente l’alimento è ancora buono da mangiare. Tuttavia potrebbero essere presenti dei batteri e, di conseguenza, si potrebbe incorrere in disturbi gastrointestinali. Per non rischiare, va fatto bollire e, se si raggruma, non va consumato.
Lo yogurt può essere mangiato fino ad un mese dal confezionamento, anche se, man mano che il tempo passa, i fermenti lattici, molto importanti per il nostro benessere, diminuiscono in quantità. Se è ben conservato e la confezione non è ancora aperta, possiamo berlo anche fino a 10 o 15 giorni dopo la scadenza.
Per quanto riguarda il burro, ricordiamoci che può essere usato entro 1 settimana dopo la data di scadenza: è importante, però, che non sia ingiallito. I formaggi freschi confezionati possono essere mangiati nel giro di 2 o 3 giorni dopo la data di scadenza. E’ fondamentale, comunque, che la superficie non sia alterata. Discorso un po’ diverso per quelli stagionati, la cui durata va anche oltre 1 mese dalla data di scadenza.
Uova
Non occorre nemmeno che le uova, se sono fresche, vadano conservate in frigorifero, perché possono durare fino a 20 giorni. Se si tratta di prodotti acquistati nei negozi, bisogna ricordarsi di consumarli entro 2 o 3 giorni dopo la data di scadenza, ma mai crude.
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