Barilla: dopo le dichiarazioni sui gay del presidente, i consumatori attuano un assurdo boicottaggio dei prodotti del marchio. Le solite cazzate all' italiana. Il marketing delle pubblicità: si acquista un prodotto per il suo sapore o per lo spot?


Il presidente del grupo Barilla, dopo le sue dichiarazioni, chiede scusa "Mi scuso molto per aver urtato la sensibilità di tanti. Ho il più profondo rispetto per tutte le persone senza distinzioni. Guido Barilla".

Ovvio che questa frase sia dettata dall' intenzione di recuperare i clienti che, dopo aver ascoltato le sue dichiarazioni sui gay, boicotteranno i loro prodotti.
Le solite cazzate all' italiana.

LA FAMIGLIA CLASSICA E GLI SPOT
Per cinquant' anni ( o sessant' anni ) hanno mostrato in Tv spot dove si vedeva solo la famiglia tipo "padre, madre e figli", dove viene discriminata la famiglia che non può avere bambini. Ed ancora oggi è così. Eppure nessuno si è mai così tanto indignato. Nessuno ha mai chiesto "Perché non fate uno spot con una famiglia gay?". Perché? Semplice, perché alla gente non importa niente della pubblicità, ma solo del prodotto.
Tu consumatore, compri la Nutella perché ti piace la ragazza che la spalma sulla fetta biscottata? O la compri perché ti piace la Nutella? Perché compri proprio Nutella e non altre marche di cioccolate spalmabili? Tu compri le Macine del Mulino Bianco perché Banderas parla con le galline?

MARKETING ED INTROITI
La logica del marketing impone di seguire delle strade che servono solo per far sì che ci siano introiti costanti nella casse delle aziende, e non altro. Come si è visto nel corso degli ultimi anni, la pubblicità è solo una trappola per i consumatori creduloni che non si pongono le domande. Vodafone, Enel Energia, la stessa Ferrero, sono state dall' Antitrust condannate a risarcimenti di migliaia di euro per pubblicità ingannevoli. La stessa Nutella è stata condannata perché mostra un bicchiere di latte nello spot e sull' etichetta, quando nella Nutella di oggi non c'è latte fresco, ma latte in polvere!

Se d' improvviso vedessimo lo spot del Mulino Bianco con una famiglia omosessuale, e mettendo il caso che la maggior parte ( oltre il 50% ) non sia a favore dei gay, quanti milioni di euro andrebbero persi con gli introiti dell' azienda?
Già, voi direte "e che me ne frega", già... ma non venite a dire che dobbiamo difendere le aziende italiane da acquisti esteri, che sennò così non le aiutiamo proprio.


OPINIONI O DISCRIMINAZIONI? LE MULTE AGLI SPOT INGANNEVOLI
Le dichiarazioni del signor Barilla sono molto chiare ( e ritrattare ciò che ha detto mostra solo falsità, perché chi dice quelle cose, le pensa veramente ): contestare se sia sbagliato il suo pensiero, se sia un ragionamento bigotto, retrò, è un conto. E ci sta. Ma sostenere che non si possa esprimere il proprio parere, è un altro.
Io sono contro le discriminazioni ( ma so già che mi state etichettando come omofobo - e se è così, non avete quindi capito un cazzo ), ma non si può fare la vittima o indignarsi quando ci pare e piace.
Perché non boicottate la Ferrero che manda in onda solo spot dove c'è o una famiglia oppure una coppia uomo-donna? Forse potrebbero esser tutti omofobi, ma sinché non esprimono pubblicamente la loro opinione, i loro prodotti verranno acquistati per sempre.
Cercate invece di badare bene a ciò che comprate e non credete agli spot. Lì c'è da boicottare, se lo si vuole. La Vodafone che fu multata perché diceva che "le chiamate e i messaggi sono completamente Gratis", ed invece c' era il costo di attivazione. Le multe a Kilokal, Rocchetta ed Uliveto, o Enel Energia e compagnia bella.
Dovremmo protestare anche per altri spot: quello di Somatoline, la crema che brucia i grassi ed elimina la cellulite, dove si vedono persone in forma smagliante senza un microbo fosso di cellulite. O comunque tutte le pubblicità, visto che ad esempio negli spot non vediamo mai persone obese. Anche loro sono discriminate perdincibacco!
Avete mai visto spot con persone grasse, brufolose o bruttine? Chissà se faranno una pubblicità con omosessuali che casino succederà.

Articolo di Lapenna Daniele

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