Equitalia non incassa 50 milioni dai mafiosi condannati. La legge in vigore non permette di regolarizzare la propria parte


Circa 50 milioni di euro, secondo uno studio di Federcontribuenti, i soldi che Equitalia Giustizia Spa rischia di non incassare dai condannati dei maxi processi, soprattutto quelli per mafia. Questo a causa dell’attuale normativa che sulle spese di giustizia dei condannati in un processo plurimo ricevono la cartella esattoriale con l’importo imputabile non al singolo condannato, ma cumulativo, per tutti i soggetti presenti nello stesso processo. E ognuno non potra’ regolarizzare la sua parte perche’ vige il principio della coobligazione. Vi sono processi dove le spese di giustizia, iscritte in cartella, superano anche il 1.500.000 di euro.

Una norma assurda che favorisce soprattutto i mafiosi che spesso sono coinvolti nei maxi processi. Lo denuncia il Presidente di Federcontribuenti, Carmelo Finocchiaro, che chiede subito una modifica legislativa per non regalare questa opportunità alla parte paggiore del Paese.
Mentre l’Italia degli onesti è sistematicamente aggredita da un sistema di riscossione che in questo caso non guarda nessuno.

Ufficio Stampa Federcontribuenti
Roberta Lemma

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