Sardegna: la Regione regala fino a 2500 euro agli studendi sardi che studiano fuori. Non è un incitamento a lasciare la Sardegna?


fonte  castedduonline.it

Contributi fino a 2.500 euro agli studenti sardi per pagare l’affitto in altre Regioni. Anche quest'anno l'Assessorato regionale della Pubblica istruzione della Regione Sardegna ha pubblicato i bandi per l'abbattimento dei costi per l'affitto sostenuti da studenti sardi che frequentano corsi universitari in atenei non sardi.

Al bando per le nuove assegnazioni dei contributi, la cui somma stanziata è di 950 mila euro, possono partecipare gli studenti iscritti nell'anno accademico 2012/2013 a: un corso di laurea, di laurea magistrale o di laurea magistrale a ciclo unico presso qualsiasi universita' situata fuori dalla Sardegna; un corso accademico presso scuole o istituti che costituiscono il Sistema dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), situati fuori dalla Sardegna; un corso delle scuole superiori per mediatori linguistici, situate fuori dalla Sardegna; un corso di una qualsiasi facolta' delle universita' pontificie situate fuori dalla Sardegna.
Mentre al bando di rinnovo, per cui sono stati stanziati 1.100.000 euro, possono partecipare gli studenti gia' beneficiari del contributo nei precedenti anni accademici, e che nell'anno accademico 2012/13 frequentano una successiva annualita' del corso universitario, non oltre il primo anno fuori corso.
Sia per le nuove assegnazioni che per i rinnovi, ad ogni studente potra' essere concesso un contributo massimo di 2500 euro.

Così facendo si invitano gli studenti ad andarsene dalla Sardegna. Ma come?! I politici sardi non si lamentavano di "fuga di cervelli in continente"? Probabilmente c'è qualche raccomandato, o c'è qualcosa sotto, perché non si può aiutare uno studente che va via. Quelli che rimangono nella regione e scelgono
le università presenti qui?
Non sono soldi gettati al vento?

Commenti

  1. Forse. Ma se questo incentivo permette ai giovani di superare l'ignoranza e il campanilismo e di crescere culturalmente, implementando la loro formazione con una o più lauree, meglio così. I sardi sono legati alla loro terra. Un incentivo non li allontanerà per sempre. Sapranno, invece, fare tesoro dell'occasione e agire concretamente per superare la loro condizione critica (mi auguro).

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    1. Già il fatto che molti studino fuori fa capire che
      non hanno stimoli dalla loro terra.
      Io son andato via dalla Puglia non per lo studio, ma per la mentalità retrogada.
      Io non ho mai ragionato all' antica, e proprio per questo
      ci si sente fortemente a disagio in un luogo retrogado,
      legato, ancorato saldamente alle antiche radici, le quali oggigiorno chiudono la mente.
      Qui si parla di denaro, e tanto, e penso che sarebbe stato bene usarlo per creare occupazione nella Regione o, in alternativa, usarli per gli studenti ( sardi e non ) che studiano nella Regione stando in affitto, da soli.

      Grazie per il parere espresso ( senza zucchero? ).
      Un salutone e buon fine settimana!

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Ma se in sardegna l'offerta formativa si stà sempre più drammaticamente riducendo ... che discorsi si fanno?!
    Forse dovremmo tutti fare lettere e filosofia?! TUtti medicina?!
    Ma per favore!
    Sono sarda e studio fuori, son andata via per altri motivi, ma un giorno ci vorrei tornare alla mia terra!
    Io vedo chi resta, vedo come i giovani come me agonizzino tra scelte formative quasi inesistenti, lavoro ancora più inesistente, e impossibilità a fuggire! E' questo il dramma...i sardi sono in trappola! E non sono 2500 euro ...che detta così fa ridere! QUello è il contributo massimo erogabile, che è stato dato a pochi , e a seconda del canone d'affitto!
    Oltrettutto, mi spiace contraddirla ma sappia che Ancora non è stato erogato proprio un bel niente e molti molti molti ragazzi, con il rincaro delle tasse universitarie, che dovevano venir pagate con quei contributi hanno dovuto mollare ...e questo è ancora più triste...

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    1. Salve a lei.

      Innanzitutto io parlo per l efacoltà esistenti nella regione.
      Ovvio che se qui manca la facoltà di "Ingegneria Aerospaziale",
      lo studente dovrà trasferirsi. Certo, se non versa in condizioni economiche agiate non potrà proseguire gli studi.

      Per il lavoro, è un' altra questione. Una persona si laurea e poi, se sa anche bene le lingue, può trasferirsi dove desidera.

      I contributi erogati dalla Regione sono sempre dati a gocce oppure in ritardo. O spesso spariscono in mano a qualche politico.

      Il discorso di fondo è che, senza usare ipocrisia ma senza neanche fare di tutta l' erba un fascio, molti studenti, agiati economicamente, vanno a studiare in altre regioni perché "mantenuti" e perché possono fare la loro bella vita da soli, da indipendenti, a spese dei genitori.
      Io ho dovuto lavorare per portare qualche altro soldino a casa ed arrivare a fine mese. Non ho avuto la possibilità di andare all' università.

      Ragioni da non studente universitario, per lei, è meglio sostenere economicamente gli studenti nella Regione Sardegna con i fondi della Regione Sardegna, oppure aiutare gli studenti sardi che vivono in altre Regioni?
      Mi pare un' iniziativa assurda. Se io vivo in Piemmonte, dovrà esser il Piemonte ad aiutarmi economicamente, non la Regione dalla quale provengo.
      Che razza di sostegno è? Discriminatorio?

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