Gli Italiani sono capaci di ribellarsi: le cinque giornate di Milano



Premessa:
se non conosci cosa accadde il 1° gennaio 1848 a Milano,
oppure non hai letto tutto questo post, ti consiglio vivamente
di non commentare.
Questo post serve per mostrare che nella storia gli italiani,
inteso come popolo, unione, come insieme di persone con obbiettivo
comune, hanno saputo ribellarsi contro i potenti, contro le decisioni
ingiuste, contro coloro che li opprimevano.
Che sia di auspicio per una prossima, vera rivoluzione.
Non quelle specie di proteste che rovinano cibo e sperperano denaro
senza risultati ( vedi sciopero autotrasporti di qualche mese fa ),
o quelle interessanti ma inutili ( sciopero generale dei cittadini
astenendosi dal rifornirsi ai distributori di benzina il 25 Aprile c.a.).
Ricordiamo che a quei tempi Milano era sotto la dominazione austriaca.

LE CINQUE GIORNATE DI MILANO

PICCOLE PROTESTE
Il 10 dicembre del 1846 era morto il conte Federico Confalonieri,
nobile patriota milanese che era stato imprigionato nel carcere dello Spielberg.
Erano stati raccolti tra i cittadini i fondi per il funerale che si sarebbe
svolto nella chiesa di San Fedele Il giorno del funerale la straordinaria affluenza,
singolare per quei tempi, destò preoccupazione nella polizia austriaca
che tuttavia si trattenne dall’intervenire.
La sera stessa, però, in segno di protesta i Milanesi si astennero dall’assistere
allo spettacolo della Scala. In seguito l’episodio si sarebbe ripetuto ogni volta
che la cantante fosse stata austriaca, e si verificavano rimostranze
antiaustriache nei teatri.

LE REPRESSIONI DELLA POLIZIA AUSTRIACA
L’anno seguente alla morte dell’arcivescovo tedesco Gaisruck, il popolo
e la municipalità chiesero la nomina di un prelato italiano. La notizia
dell’imminente nomina del vescovo Romilli, che rappresentava il ristabilimento
della tradizione di italianità del seggio vescovile ambrosiano, e del suo arrivo
a Milano fissato per il 5 settembre, diffuse grande entusiasmo nel popolo.
I progetti dei milanesi vennero, però, drasticamente ridotti dal governo austriaco,
il quale temendo che l’accoglienza del neo-arcivescovo si trasformasse in una
dimostrazione politica. La sera del 5 settembre si decise, comunque,
per festeggiare, di illuminare piazza Fontana con luci a gas che fu eseguita
nelle notti del 5 e 8 settembre 1847 in piazza Fontana, per le celebrazioni
in onore dell'arcivescovo Romilli.
Il popolo esplose in grida inneggianti a Pio IX e all’arcivescovo, non ci furono
contrasti con la polizia, al contrario di quello che avvenne l’8 settembre quando
per il primo pontificale del Romilli, si ripeté l’illuminazione e tra l’eccitazione
della folla, un gruppo di giovani intonò un coro in onore dell’arcivescovo
e la polizia, sotto la guida del commissario Bolza , intervenne usando la forza,
pretesto per dimostrare che qualsiasi tentativo di rivolta popolare sarebbe
stato duramente represso dalla polizia.

LO SCIOPERO DEI TABACCHI E DEL LOTTO
Il I° Gennaio del 1848 sciopero del tabacco. Verso la fine di dicembre
si era svolta un’opera di propaganda a favore dell’astensione dal fumo
e dal gioco del lotto
, monopoli imperiali, con lo sciopero del tabacco l’Austria
avrebbe subìto di fatto delle ingenti perdite.
Lo sciopero proseguì senza complicazioni per due giorni, ma il 3 gennaio
un decreto
imperiale minacciò gravi punizioni per i cittadini
che avessero proibito ad alcuno di fumare
. Lo stesso giorno fu distribuito
ai soldati tedeschi un falso volantino che riportava ingiurie contro le truppe
dedite all’alcool ed al fumo. I soldati si abbandonarono ad atti di violenza ingiustificati contro i civili , provocando numerosi morti, tale episodio
suscitò odio nei milanesi verso il governo austriaco.
L'episodio avvenuto a Milano ebbe ripercussioni: a Pavia nei giorni 8 e 9 gennaio
gli studenti scatenarono una rissa con alcuni poliziotti che fumavano sotto i portici
dell'università, col risultato di due morti. Nel frattempo a Vienna si optava per
una politica intransigente decisa a rafforzare il potere locale.

I PROVVEDIMENTI AUSTRIACI
Gli effetti di tale politica non tardarono a venire: il 22 gennaio si decretò l'arresto
di Francesco Arese, Cesare Cantù, Gaspare Ordono de Rosales , Cesare Stampa
Soncino e molti altri.
Il 30 dello stesso mese fu proibito il transito di armi e di munizioni da guerra,
mentre l'1 febbraio venne istituita la censura. A Pavia, nuovi disordini e a Milano
venivano arrestati l'8 sera Ignazio Prinetti e Linz Manfredi Camperio.
La notizia dell'insurrezione a Vienna, giunta la sera del 17 marzo insieme
al proclama imperiale, che aboliva la censura e indiceva un'assemblea per il 3 luglio
allo scopo di evitare eventuali subbugli anche a Milano, fu il pretesto per organizzare
il giorno successivo una manifestazione.

fonte
http://www.agendamilano.com/AM2_Pagina.asp?IdPag=1478
storia completa su
http://it.wikipedia.org/wiki/Cinque_giornate_di_Milano

Commenti

  1. Mi piace che tu abbia fatto quella premessa.....è importante conoscere la storia italiana ma questo vale per qualsiasi cosa, giusto?quante persone parlano a vanvera?senza cognizione?Eh già caro Daniele...ce ne sarebbero di cose da dire. Questo articolo l'ho trovato importante...in un momento storico difficile per l'Italia, ricordiamoci chi eravamo, quanto abbiamo sudato e lottato per arrivare ad essere un popolo di cui troppo spesso ho sentito denigrazioni da parte di stranieri e connazionali. W l'Italia e..dai sì,siamo patriottici oggi!!!

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    Risposte
    1. Giusto Yrma!
      L' Italia ha sempre avuto problemi perchè
      è stata sempre divisa,
      sottomessa da altre nazioni, e gli stessi italiani
      erano perlopiù gruppi sparsi uno diverso dall' altro.
      Io penso che gli italiani saranno un unico popolo forse fra parecchi decenni.

      Non si può negare che la nostra storia ha condizionato
      negatiuamente le nostre mentalità, c'è chi si sente solo napoletano, chi dà del "terrone" a quelli del sud,
      chi dà dei "polentoni" e ladri a tutti i cittadini
      ( generalizzando in maniera paurosa ) del nord Italia.
      Siamo pezzi di Italia su uno stesso territorio,
      ma questa storia dovrebbe farci capire che se abbiamo un fine comune possiamo ottenere ciò che vogliamo.

      Elimina
  2. Risposte
    1. Oggi parteciperebbero 10 persone ad uno sciopero del genere.
      Tutti fumano e nessuno rinuncerebbe ad una giocata al lotto
      o gratta e vinci.

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  3. Se facessimo la stessa cosa con l'America saremmo un popolo degno...

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    Risposte
    1. Leggendo questo episodio, capiamo che abbiamo delle potenzialità nel nostro sangue..
      :O

      Elimina

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