Papa Benedetto XVI in Sicilia. Striscioni assurdamente oscurati e due milioni di euro spesi



Una visita che costerà circa tre milioni di euro
( quasi 5 miliardi delle vecchie lire ),
500.000 dei quali a carico del Comune di Palermo,
che li attingerà dal fondo di riserva.
Arriva Benedetto XVI e non accennano a placarsi
le polemiche che da settimane infuriano
nel capoluogo siciliano.

I costi della visita papale che hanno suscitato
indignazione e polemiche non riguardano
le spese per la sicurezza del pontefice
ma i costi vivi sostenuti dall’amministrazione
comunale e da quella regionale.
Passi per i 200.000 spesi per le transenne
(il percorso di Benedetto XVI è di circa 22 km),
passi per i 15.000 euro per il noleggio
dei 10 maxischermi per il Foro Italico
e piazza Politeama e i 50.000 euro per il noleggio
dei 400 gabinetti chimici, possibile
che il solo palco al Foro Italico costi 200.000 euro?
Più altri 150.000 euro per “abbellire” il palco,
più altri 300.000 euro per l’impianto di amplificazione
e ancora altri 150.000 per l’impianto di luci.
Strano, tra l’altro, il confronto con il costo
del palco a piazza Politeama, dove il papa incontrerà
i giovani: “solo” 50.000 euro e altri 50.000 di piante.

Dalle prime luci dell’alba di ieri sono comparsi anche
striscioni con la scritta:
Con Ratzinger contro matrimoni gay e relativismo”.
Gli striscioni che compaiono in particolare per le vie
del centro, via Roma, via Libertà, via Notarbartolo,
via Autonomia Siciliana, via Duca
della Verdura, sono stati
affissi dagli aderenti a Giovane Italia, il movimento
giovanile del Popolo della Libertà,
da sempre in prima linea nella difesa di quei valori
non negoziabili, quali vita e famiglia, indicati dal Papa”.

L' ORRENDO GESTO DITTATORIALE
Su uno terrazzo, proprio di fronte al palco al Foro Italico,
avrebbe dovuto esserci uno striscione, con una frase
tratta dal Vangelo di Matteo, che invece non c’è.
Un gruppo di palermitani lo aveva esposto ieri notte,
dopo averci lavorato per giorni. Sullo striscione si leggeva:
“La mia casa è casa di preghiera, ma voi ne avete
fatto una spelonca di ladri”.
Le forze dell’ordine sono intervenute immediatamente,
hanno prima tentato di farsi ammettere in casa,
ma erano sprovvisti di un qualsivoglia ordine
di un magistrato e sono stati lasciati sulla porta.
Sono quindi intervenuti i vigili del fuoco,
su richiesta delle forze dell’ordine, e sono saliti
con le scale mobili a strappare lo striscione.
Ci sono riusciti solo per metà, l’altra metà
(ma praticamente inservibile) è stata ritirata
dalle persone in casa.

E’ un regime, neppure in casa nostra possiamo
esprimere liberamente il nostro pensiero

afferma Franca Gennuso, una delle persone presente
nella casa “incriminata”, tenuta sveglia tutta
la notte da continue telefonate delle forze
dell’ordine che tentavano, con le buone e con
le cattive, di persuaderli a ritirare lo striscione.
“La verità è che non vogliono sbavature.
Vogliono dare l’immagine di una visita perfetta,
tra un consenso perfetto”.

E’ chiaro che è tutt’altro che così.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/03/papa-benedetto-xvi-in-sicilia-ma-le-polemiche-sui-costi-non-si-fermano/67359/



Uno schifo. Un governo e una mentalità retrogada che appoggia la chiesa.
Una dittatura da letame. Un orrendo gesto di lesione
di libertà di parola.
E poi berlusconi ha il coraggio e la faccia di
ricordare la dittatura comunista..

Senza parole...
che schifo..

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