Il tombino è sporgente: il motociclista cade, il Comune paga



Basta un tombino troppo sporgente a far perdere
l’equilibrio al motociclista, specie se il veicolo
ha un passeggero a bordo.
Ma quando il chiusino fuoriesce in modo
inaspettato dalla sede stradale costituisce
una vera e propria insidia: è scriminato,
dunque, il conducente che procede a velocità
moderata mentre scatta la responsabilità
da custodia del Comune che non riesce
a provare di aver affidato a terzi la
manutenzione dell’asse viario.
È quanto emerge dalla sentenza 15884/10,
emessa dalla terza sezione civile
della Cassazione.

IL CASO
E' stato confermato il risarcimento
a carico dell’ente locale in favore
del terzo trasportato dopo la caduta
dalla moto: il tombino “incriminato”
si trova alla fine di una rampa rialzata
e un testimone conferma che l’ostacolo
poteva essere notato soltanto osservando
la sede stradale con attenzione.
Insomma: si tratta di un pericolo occulto
perché non è oggettivamente visibile
soggettivamente prevedibile
(il Comune ha poi provveduto a risistemare
la superficie della carreggiata).
Mentre il centauro è esonerato da ogni
responsabilità grazie alla prudente condotta
di guida accertata, l’ente si vede
bocciare la domanda di manleva perché
il contratto che assegnava a una ditta
la manutenzione della strada è stato prodotto
solo in appello.
Vale il principio secondo cui l’utente
della strada si aspetta normalmente
che il manto d’asfalto sia regolare:
per gli enti locali, proprietari delle
infrastrutture di collegamento,
si configura la responsabilità per le buche
e gli avvallamenti sulle strade; il custode
della cosa che ha creato il danno
- insegna la giurisprudenza di legittimità-
è il responsabile oggettivo dell’evento
e si libera soltanto se fornisce la prova
del caso fortuito, autonomo o incidentale.


fonte
http://www3.lastampa.it/i-tuoi-diritti/sezioni/cittadino-istituzioni/news/articolo
/lstp/286642/

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