Manovra governo Berlusconi, allarme degli oncologi "A rischio la cura dei tumori"

ROMA -
La manovra finanziaria abbasserà la qualità di cura
per i malati di tumore nel nostro paese.
Non solo: le strutture già pesantemente in sofferenza,
soprattutto al sud, correranno il rischio di chiudere
e cresceranno i 'viaggi della speranza'.
E' l'allarme che l'Associazione Italiana di Oncologia Medica(AIOM)
lancia dal Congresso ASCO di Chicago, il più importante
congresso mondiale di oncologia che si è aperto ieri.

"Il nostro ruolo è offrire soluzioni
-
afferma il prof. Carmelo Iacono, presidente AIOM -
e la risposta è creare un sistema di rete, in modo
che un centro possa supplire alle eventuali carenze
dell'altro. Il vero risparmio in oncologia si ottiene
lavorando sull'organizzazione: riducendo la sola
migrazione sanitaria, otterremo un risparmio minimo
del 10 per cento. Una quota che potrebbe essere
reinvestita sul territorio".

Gli oncologi individuano alcune grandi criticità nella manovra.
La prima è il taglio trasversale del personale.
"Dai dati del nostro 'libro bianco' sappiamo che oggi
la media dei reparti è di circa 6 medici oncologi strutturati
e 13 infermieri professionali. Ma esistono situazioni
ben peggiori, dove un'ulteriore riduzione si tradurrebbe
inevitabilmente in un blocco delle attività.
Questo mette a rischio anche l'importante investimento
compiuto negli anni scorsi nel parco tecnologico nazionale:
risonanza magnetica (RM), tomografia (Pet) e scintigrafia
sono rispettivamente presenti nel 90%, 32% e 61%
delle strutture di oncologia medica italiane.
E' illogico acquisire ulteriori nuovi macchinari in carenza
di organici ma serve, quanto meno,
far funzionare al massimo quelli che già abbiamo".

fonte
http://www.repubblica.it/economia/2010/06/05/news/manovra_allarme_degli_oncologi_a_rischio_la_cura_dei_tumori-4592136/?rss

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