MiniMed 670G: il pancreas artificiale in aiuto ai diabetici. Addio aghi e siringhe


Quanti di voi immaginano cosa sia il dispositivo in foto? Sembra una sorta di lettore mp3 ma non riproduce musica: questo (e altri dispositivi simili) sono destinati a cambiare la vita di molte persone, perché quello che state vedendo è un pancreas artificiale.

LA VITA DI UN DIABETICO
Oggi un diabetico di tipo 1 è costretto a fare almeno 4 iniezioni sottocutanee di insulina al giorno, pungendosi le dita innumerevoli volte per verificare la propria glicemia. Qualora dovesse mangiare qualcosa di inaspettato, dovrebbe fare complicati calcoli in base al contenuto di carboidrati del pasto per capire quante unità aggiuntive di insulina rapida iniettarsi. Insomma, una vita difficile e costantemente legata ad aghi e siringhe.

Per venire incontro a queste persone diverse aziende hanno scommesso decenni fa sulla realizzazione di un vero e proprio pancreas artificiale, e la Medtronic, produttrice del MiniMed 670G che vedete in foto, è stata la prima ad arrivare vincente al traguardo quasi due anni fa, ottenendo l’approvazione della Food and Drug Administration, la massima autorità americana per la sicurezza di alimenti e farmaci.

LA TECNOLOGIA DEL MINIMED 670G
Il dispositivo, che è entrato in commercio nel 2017, è una pompa insulinica: in pratica contiene al suo interno una riserva di insulina e il tubicino che vedete è un catetere che va a inserirsi sotto la pelle della pancia, nascosto da un cerotto e da cambiare solo un paio di volte alla settimana. Come fa la pompa a decidere quanta insulina iniettare?
È collegata ad un sensore wireless adesivo che monitora costantemente la glicemia grazie a dei microaghi, e non solo: è in grado di comunicare con un’app per smartphone, nella quale il diabetico inserisce i propri pasti, in modo da far capire al software la risposta corporea agli alimenti e come comportarsi di conseguenza. 
Certo, il sensore per la glicemia va ricalibrato spesso comunicando il valore che si ottiene con il glucometro e il classico pungidito, inoltre la pompa sa regolarsi nella somministrazione dell’insulina basale ma non sa decidere del tutto autonomamente i boli da somministrare ai pasti. Piccole imperfezioni di un prodotto che però è il primo di una categoria promettente.
Altri dispositivi sono in fase finale di approvazione, alcuni dei quali addirittura sono in grado di somministrare anche il glucagone, l’ormone opposto all’insulina e che serve quando la glicemia si abbassa troppo.


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