Equitalia potrebbe rinunciare alle cartelle inesigibili: si tratta di oltre 545 miliardi non intascati dai contribuenti


Novità in arrivo per la riscossione dei crediti “inesigibili” da parte di Equitalia. Oltre alla possibilità di rateizzare i debiti col fisco anche nel 2015, si apre ora quella di una vera e propria sanatoria – anche se nelle intenzioni non lo è – proprio per quanto concerne i debiti fiscali talmente arretrati da essere considerati di difficile riscossione.
Molti, dunque, potranno veder cancellate per sempre le proprie pratiche con Equitalia & Co.

La novità più interessante riguarda tutti i crediti che, sino ad oggi, l’Agente della riscossione non è riuscito a riscuotere e che costituiscono una massa di 545 miliardi mai incassati dai contribuenti. Equitalia è ora tenuta a una verifica di tali arretrati, ma la mole di lavoro è tale da minacciare la paralisi di tutti gli uffici.

Per evitare ciò, si vorrebbe scadenzare i tempi di lavoro. Secondo un’idea contenuta in un emendamento alla legge di Stabilità di prossima approvazione si potrebbe invertire il calendario, avviando prima il procedimento per le cartelle più recenti, e poi procedendo a ritroso con quelle più antiche.
Entro il 2017, dunque, verrebbero gestite le cartelle inviate nel 2014 e poi, ogni dodici mesi, si arretrerà di un anno. In questo modo, per esempio, le cartelle del 2013 sarebbero affrontate nel 2018, quelle del 2012 nel 2019 e così via, fino a chiudere nel 2031 le partite risalenti al 2000.

Non tutte le cartelle arretrate però saranno passate al setaccio.

Nel rispetto, infatti, del principio di “economicità dell’azione amministrativa”, gli enti creditori ( Inps, Agenzia delle Entrate, ecc.) si limiteranno a effettuare verifiche a campione, in genere sul 5% delle vecchie cartelle, concentrandosi principalmente su quelle più pesanti (si stima che l’80% delle mancate riscossioni fino al 2012 si riferisce a contribuenti che hanno un debito col Fisco di oltre 500mila euro a testa).

Effettuata quindi la verifica della inesigibilità delle cartelle vecchie, ci sarà la definitiva “rinuncia alla pratica” da parte di Equitalia che “restituirà” il credito all’ente titolare. E, probabilmente, il contribuente che chiederà un estratto di ruolo, circa la propria posizione, presso l’ufficio dell’Agente per la riscossione troverà una bella sorpresa: la “fedina fiscale” immacolata.

Il Governo ha annunciato che, con la nuova legge di Stabilità, verranno riaperti i termini per chi è decaduto entro il 30 ottobre scorso dalla rateizzazione delle cartelle esattoriali di Equitalia. Per ottenere un nuovo piano di rateazione in 72 mesi bisognerà presentare domanda entro il 30 giugno 2015.

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